La pillola ora punta anche all'estetica

19 maggio 2006
Aggiornamenti e focus

La "pillola" ora punta anche all'estetica



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La diffusione della contraccezione ha avuto effetti di ampia portata, al di là che non tutti l’approvino: ha fortemente ridotto aborti e infanticidi, oltre alla mortalità legata a gravidanza e parto, ha permesso la pianificazione familiare e favorito l’emancipazione femminile. In particolare, l’invenzione nel secolo scorso della “pillola” ha offerto un metodo altamente efficace e pratico che oggi è il più usato in Europa, anche se con forti disparità, variando nel 2000 dal 4% della Grecia al 20% dell’Italia al 52% dell’Olanda, e che vede tra le ragioni del non utilizzo la paura di rischi per la salute e di effetti indesiderati come la ritenzione idrica e perdite ematiche, attribuiti al fatto di essere un sistema “non naturale”. «Anche avere continui cicli ovulatori ora che si hanno pochi o nessun figlio, situazione opposta al passato quando le donne passavano da una gravidanza all’altra, si può considerare non naturale» commenta in un incontro sul tema a Milano Pier Giorgio Crosignani, direttore del II Istituto di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università degli Studi di Milano. «Inoltre la contraccezione ormonale ha altri effetti benefici: dimezza il rischio di tumore ovarico, cura il dolore pelvico da endometriosi, protegge dall’acne e dall’irsutismo, evita le turbe del ciclo dopo i 35-40 anni e in confronto alla gravidanza ha un rischio di trombosi venosa molto più basso».

Neutrale sul peso, attiva su acne e seborrea


Per rispondere sempre meglio alle esigenze di sicurezza per la salute e di tollerabilità, realizzando anche vere capacità curative, la ricerca comunque si è orientata comunque verso preparati estro-progestinici più vicini alla fisiologia femminile. Si è così arrivati a una nuova opzione per la contraccezione orale, anzi alla rappresentante di una nuova famiglia di pillole, ora in commercio anche in Italia: si tratta infatti del primo anticoncezionale orale che associa all’estrogeno standard etinilestradiolo un derivato molto simile al progesterone naturale, il clormadinone acetato (CMA).
«La presenza di un progestinico così vicino farmacologicamente all’ormone prodotto dall’ovaio cambia oggettivamente e soggettivamente l’impatto della pillola» spiega Gian Benedetto Melis, della Clinica Ginecologica Ostetrica e di Fisiopatologia della Riproduzione umana dell’Università di Cagliari «che non influenza il peso corporeo, ha un’incidenza molto bassa di effetti collaterali, dà scarse perdite ematiche intermestruali, riduce i sintomi di dismenorrea (mestruazioni dolorose), ha effetti metabolici positivi ed è utilizzabile anche dalle fumatrici. Tutto questo garantendo un’efficacia contraccettiva superiore al 99%. Non soltanto: il CMA è un potente anti-androgeno e inibendo sia questi ormoni maschili sia l’enzima 5-alfa-reduttasi che trasforma gli androgeni da meno potenti a più potenti riduce significativamente i sintomi del loro eccesso, come acne, seborrea (pelle e capelli grassi), alopecia seborroica (perdita di capelli), ipertricosi (abbondanza di peli), così penalizzanti per la psiche femminile e presenti per esempio tipicamente nella sindrome dell’ovaio policistico. Non c’è invece interferenza con capelli e pelle non grassi, che non diventano secchi».

Positiva per metabolismo lipidico e glucidico


Per la sua validità anche sul piano estetico, un problema sentito soprattutto dalle più giovani, il nuovo preparato in Germania viene addirittura chiamato pillola della bellezza, in Italia i ricercatori la definirebbero pillola della femminilità. Riguardo agli effetti metabolici, che vedono più sensibili giovani-adulte e adulte «l’associazione del CMA all’estrogeno porta a un discreto aumento di HDL, o colesterolo buono, e riduzione di LDL, quello cattivo per arterie e cuore; inoltre non fa aumentare la resistenza all’insulina, a differenza di molte altre pillole» sottolinea Annibale Volpe, direttore dell’Istituto di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. «Il profilo è quindi favorevole per il metabolismo lipidico e glucidico e anche per il basso rischio tromboembolico, in linea con le altre pillole».

Elettra Vecchia



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