Mamme con la pressione alta e non solo

16 marzo 2005
Aggiornamenti e focus

Mamme con la pressione alta e non solo



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La preeclampsia, cioè l'aumento della pressione arteriosa della futura mamma è una delle maggiori cause di mortalità e morbidità fetale e materna. L'incidenza varia dal 2 al 10%, ma il valore dipende dalla popolazione studiata e dalla definizione data alla condizione. Tuttavia, studi sistematici per riconoscere i fattori predittivi del rischio di preeclampsia sono stati condotti solo a proposito del fumo. Inoltre, negli Stati Uniti, sulla base delle linee guida del National Institute for Clincal Excellence il numero delle visite raccomandate prima del parto è stato ridotto nelle donne a basso rischio. Resta da capire se tale raccomandazione sia sufficiente per identificare e agire sui fattori di rischio, che quindi sarebbe bene poter individuare all'inizio della gravidanza.

Il rischio sale e scende


Una metanalisi, che ha preso in rassegna gli studi pubblicati dal 1966 al 2002, ha evidenziato che i fattori di rischio di preeclampsia possono essere diversi e che il loro peso è soggetto a una certa variabilità. Il rischio relativo saliva infatti a 7,19 se in precedenza le gravide avevano sofferto di preeclampsia, fino a 9,72 se avevano anticorpi antifosfolipidi. Il rischio è meno pronunciato (RR 3,56) se pre-esisteva il diabete; è stato valutato a 2,90 se era la prima gravidanza o se c'erano altri casi di preeclampsia in famiglia, a 1,38 se i valori pressori erano alti, a 2,47 se aumentava l'indice di massa corporea prima della gravidanza, e infine a 1,96 se l'età della madre superava i 40 anni. Studi individuali, inoltre, hanno evidenziato che anche a distanza di 10 anni o più da gravidanze problematiche, con malattie autoimmuni, disturbi renali e ipertensione cronica il rischio aumentava ugualmente.Già, quindi, sulla base del quadro clinico della paziente è possibile conoscere in anticipo se si tratta di un soggetto a rischio o meno. Quello che invece mancava erano dati relativi all'insorgenza della preeclampsia, precoce o tardiva, come pure si sapeva poco sull'associazione tra più fattori di rischio. Questo accadeva perché laddove i fattori venivano considerati unitamente ad altri, per esempio indice di massa corporea, numero di parti e precedenti preeclampsie, in realtà poi non venivano valutati separatamente. Quindi non era più possibile capire se un aumento di peso era un fattore di rischio in una donna che aveva avuto più parti e che non aveva avuto preeclampsia nella prima gravidanza.Comunque, già sulla base di queste informazioni è possibile stabilire il rischio e pianificare per il resto della gravidanza un programma di sorveglianza di routine per cogliere da subito l'inizio del disturbo.

Simona Zazzetta



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