27 gennaio 2006
Aggiornamenti e focus
Ma gli antivirali funzionano?
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I farmaci antivirali vengono ampiamente raccomandati per la prevenzione e la cura dell'influenza, sia quella stagionale, sia nel caso si presenti la tanto temuta pandemia.I più utilizzati sono i derivati degli amantadani (in particolare amantadina e rimantadina) e gli inibitori della neuroaminidasi (oseltamivir e zanamivir). Ma è sicuro che siano efficaci? Una risposta ha cercato di trovarla un gruppo di ricercatori italiani del Cochrane Vaccines Field, che ha sede presso il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia della ASL 20 di Alessandria. Lo studio, pubblicato sul numero online della rivista Lancet, è stato condotto allo scopo di verificare efficacia e sicurezza di queste due classi di antivirali, nel prevenire e curare non solo l'influenza stagionale, ma anche quella aviaria e le sindromi influenzali, che presentano un quadro clinico simile a quello dell'influenza, ma sono causate da altri ceppi virali.
Lo studio ha preso in considerazione più di 50 pubblicazioni riguardanti trial nei quali veniva comparata l'efficacia, rispetto a placebo, di amantadina, rimantadina, oseltamivir e/o zanamivir nella profilassi e nel trattamento dell'influenza. Inoltre, sono state prese in considerazione prove riguardanti l'effetto di questi farmaci nel contrastare la trasmissione dei virus influenzali.La ricerca ha evidenziato come le due classi di antivirali in questione siano in grado di prevenire o alleviare i sintomi dell'influenza, ma non abbiano alcuna efficacia nel prevenire l'infezione o nel ridurne la trasmissione. Infatti, i derivati degli amantadani non hanno dimostrato alcuna efficacia nel bloccare la principale via di contagio, cioè l'escrezione del virus dalle vie respiratorie, mentre gli inibitori della neuroaminidasi sono in grado di ridurre solo temporaneamente l'eliminazione del virus e l'effetto scompare con l'interruzione del trattamento. Inoltre, l'assunzione di amantadina e rimantadina è associato all'insorgenza di effetti collaterali quali nausea, insonnia e allucinazioni e il loro utilizzo (specialmente dell'amantadina) porta rapidamente allo sviluppo di ceppi virali resistenti. Infine, entrambe le classi di antivirali si sono rivelate inefficaci nella cura delle sindromi influenzali.
Alla luce dei risultati (scarsa efficacia nel prevenire l'infezione e bloccarne la trasmissione, effetti collaterali e pericolo di resistenza) i ricercatori non ritengono utile incoraggiare l'utilizzo degli amantadani per il trattamento dell'influenza stagionale e in caso di pandemia. Per quanto riguarda oseltamivir e zanamivir, l'incapacità di interrompere completamente l'escrezione del virus, rende questi farmaci inadatti alla gestione di epidemie e pandemie influenzali. Infatti, è possibile che soggetti resi asintomatici dalla terapia farmacologica siano, una volta interrotto il trattamento, nuovamente in grado di trasmettere il virus. Infine, non vi sono state prove evidenti di efficacia contro il virus dell'influenza aviaria, e l'utilizzo degli inibitori della neuroaminidasi, in caso di pandemia, si rivelerebbe utile solo se integrato con altre misure per la prevenzione della salute pubblica (isolamento, utilizzo di guanti e mascherine e frequente lavaggio delle mani).
Ombretta Bandi
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Efficacia? Poca
Lo studio ha preso in considerazione più di 50 pubblicazioni riguardanti trial nei quali veniva comparata l'efficacia, rispetto a placebo, di amantadina, rimantadina, oseltamivir e/o zanamivir nella profilassi e nel trattamento dell'influenza. Inoltre, sono state prese in considerazione prove riguardanti l'effetto di questi farmaci nel contrastare la trasmissione dei virus influenzali.La ricerca ha evidenziato come le due classi di antivirali in questione siano in grado di prevenire o alleviare i sintomi dell'influenza, ma non abbiano alcuna efficacia nel prevenire l'infezione o nel ridurne la trasmissione. Infatti, i derivati degli amantadani non hanno dimostrato alcuna efficacia nel bloccare la principale via di contagio, cioè l'escrezione del virus dalle vie respiratorie, mentre gli inibitori della neuroaminidasi sono in grado di ridurre solo temporaneamente l'eliminazione del virus e l'effetto scompare con l'interruzione del trattamento. Inoltre, l'assunzione di amantadina e rimantadina è associato all'insorgenza di effetti collaterali quali nausea, insonnia e allucinazioni e il loro utilizzo (specialmente dell'amantadina) porta rapidamente allo sviluppo di ceppi virali resistenti. Infine, entrambe le classi di antivirali si sono rivelate inefficaci nella cura delle sindromi influenzali.
I consigli degli esperti
Alla luce dei risultati (scarsa efficacia nel prevenire l'infezione e bloccarne la trasmissione, effetti collaterali e pericolo di resistenza) i ricercatori non ritengono utile incoraggiare l'utilizzo degli amantadani per il trattamento dell'influenza stagionale e in caso di pandemia. Per quanto riguarda oseltamivir e zanamivir, l'incapacità di interrompere completamente l'escrezione del virus, rende questi farmaci inadatti alla gestione di epidemie e pandemie influenzali. Infatti, è possibile che soggetti resi asintomatici dalla terapia farmacologica siano, una volta interrotto il trattamento, nuovamente in grado di trasmettere il virus. Infine, non vi sono state prove evidenti di efficacia contro il virus dell'influenza aviaria, e l'utilizzo degli inibitori della neuroaminidasi, in caso di pandemia, si rivelerebbe utile solo se integrato con altre misure per la prevenzione della salute pubblica (isolamento, utilizzo di guanti e mascherine e frequente lavaggio delle mani).
Ombretta Bandi
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