02 settembre 2005
Aggiornamenti e focus
Pandemia: istruzioni per l'uso
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Continua in Asia, soprattutto in Vietnam e in Tailandia, l'epidemia di influenza aviaria. La mortalità della malattia, causata dal ceppo altamente patogeno H5N1, è del 58% e, se venisse confermata la possibilità di trasmissione uomo-uomo, un riassortimento degli antigeni virali potrebbe dare origine a ceppi altamente infettivi del virus con forte rischio di pandemia (epidemia a vastissima diffusione). In attesa dell'arrivo di vaccini efficaci, che attualmente non sono disponibili, l'unico trattamento specifico è rappresentato dagli antivirali. Gli inibitori della neuroamidasi (oseltamivir e zanamivir) risultano efficaci nella riduzione della gravità e della durata dei sintomi, prevengono lo sviluppo della malattia in seguito ad esposizione e sono utilizzati per la profilassi stagionale. Gli inibitori delle M2, invece, in vitro non si sono dimostrati efficaci contro il virus H5N1. In cinque dei dieci casi di influenza aviaria che si sono avuti in Vietnam è stato somministrato oseltamivir, il farmaco non ha però dimostrato un'efficacia clinica rilevante e la mortalità è stata dell'80%. Nonostante ciò i governi di alcuni paesi asiatici come Hong Kong, Tailandia, Singapore, Malesia e Corea si sono preparati all'insorgenza dell'influenza causata da H5N1 facendo scorte di elevate quantità di oseltamivir.
Anche l'Italia ha voluto tutelarsi nei confronti del virus H5N1, infatti, anche se in realtà nel nostro paese il rischio è molto basso, il governo ha preso accordi con le aziende farmaceutiche per accaparrarsi 36 milioni di dosi di vaccino, che sarà disponibile entro 3-4 mesi dall'inizio della pandemia. Inoltre, il Ministero della Salute ha già acquistato 185 mila cicli terapeutici di anti-virali per un prima risposta in caso di emergenza, ai quali si aggiungono le scorte di farmaci a carico dello Stato. Il rischio di pandemia ha portato l'OMS a elaborare delle linee guida di comportamento che prevedono detenzione, isolamento, protezione dello staff sanitario e inizio del trattamento antivirale sia per i pazienti sia per coloro che gli stanno vicino. Tra oseltamivir e zanamivir, quest'ultimo presenta meno effetti collaterali (rari casi di allergia, broncospasmo e dispnea, urticaria, eritema) e una minore capacità di indurre resistenza. Malgrado ciò nessun governo ha provveduto a farne scorta in previsione di un'epidemia di influenza aviaria in quanto i bambini e le persone con problemi psichici o di coordinazione non sarebbero in grado di inalare il farmaco in modo corretto. Questo problema può comunque essere risolto utilizzando, per la somministrazione del farmaco, gli inalatori abitualmente utilizzati dagli asmatici, in quanto le dosi sono pressochè le stesse. Le procedure di somministrazione di antivirali ai pazienti e a coloro che gli stanno vicino, sono a cura dei farmacisti e degli operatori sanitari e devono essere completate entro 48 ore dal contagio.
I governi e le agenzie per la salute dovrebbero, inoltre, pianificare l'istituzione di studi clinici per valutare l'efficacia dell'associazione di entrambi gli inibitori della neuroamidasi. Questi studi, se iniziati nelle prime fasi della pandemia potrebbero fornire utili informazioni per la cura dei pazienti futuri e per il controllo della diffusione della malattia. Il rischio di pandemia si presenta soprattutto nei paesi asiatici, le industrie farmaceutiche che producono gli antivirali e che stanno studiando dei possibili vaccini si trovano, invece, nei paesi industrializzati. Il rischio è che le nazioni asiatiche più povere non abbiano i mezzi per ottenere le cure necessarie, la soluzione sarebbe che le case farmaceutiche togliessero il brevetto da farmaci e vaccini permettendone la produzione in Asia, o che donassero uno stock di farmaci antivirali per aiutare i Paesi poveri a combattere una possibile pandemia di influenza aviaria. Un punto fondamentale nel piano elaborato dall'OMS riguarda la protezione degli operatori sanitari da eventuali contagi all'interno degli ospedali in modo da evitare carenza di personale. Inoltre è importante la protezione delle figure assistenziali per sostenere il recupero nel periodo successivo la pandemia.
Ombretta Bandi
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Intanto il vaccino si prenota
Anche l'Italia ha voluto tutelarsi nei confronti del virus H5N1, infatti, anche se in realtà nel nostro paese il rischio è molto basso, il governo ha preso accordi con le aziende farmaceutiche per accaparrarsi 36 milioni di dosi di vaccino, che sarà disponibile entro 3-4 mesi dall'inizio della pandemia. Inoltre, il Ministero della Salute ha già acquistato 185 mila cicli terapeutici di anti-virali per un prima risposta in caso di emergenza, ai quali si aggiungono le scorte di farmaci a carico dello Stato. Il rischio di pandemia ha portato l'OMS a elaborare delle linee guida di comportamento che prevedono detenzione, isolamento, protezione dello staff sanitario e inizio del trattamento antivirale sia per i pazienti sia per coloro che gli stanno vicino. Tra oseltamivir e zanamivir, quest'ultimo presenta meno effetti collaterali (rari casi di allergia, broncospasmo e dispnea, urticaria, eritema) e una minore capacità di indurre resistenza. Malgrado ciò nessun governo ha provveduto a farne scorta in previsione di un'epidemia di influenza aviaria in quanto i bambini e le persone con problemi psichici o di coordinazione non sarebbero in grado di inalare il farmaco in modo corretto. Questo problema può comunque essere risolto utilizzando, per la somministrazione del farmaco, gli inalatori abitualmente utilizzati dagli asmatici, in quanto le dosi sono pressochè le stesse. Le procedure di somministrazione di antivirali ai pazienti e a coloro che gli stanno vicino, sono a cura dei farmacisti e degli operatori sanitari e devono essere completate entro 48 ore dal contagio.
Un deficit di produzione
I governi e le agenzie per la salute dovrebbero, inoltre, pianificare l'istituzione di studi clinici per valutare l'efficacia dell'associazione di entrambi gli inibitori della neuroamidasi. Questi studi, se iniziati nelle prime fasi della pandemia potrebbero fornire utili informazioni per la cura dei pazienti futuri e per il controllo della diffusione della malattia. Il rischio di pandemia si presenta soprattutto nei paesi asiatici, le industrie farmaceutiche che producono gli antivirali e che stanno studiando dei possibili vaccini si trovano, invece, nei paesi industrializzati. Il rischio è che le nazioni asiatiche più povere non abbiano i mezzi per ottenere le cure necessarie, la soluzione sarebbe che le case farmaceutiche togliessero il brevetto da farmaci e vaccini permettendone la produzione in Asia, o che donassero uno stock di farmaci antivirali per aiutare i Paesi poveri a combattere una possibile pandemia di influenza aviaria. Un punto fondamentale nel piano elaborato dall'OMS riguarda la protezione degli operatori sanitari da eventuali contagi all'interno degli ospedali in modo da evitare carenza di personale. Inoltre è importante la protezione delle figure assistenziali per sostenere il recupero nel periodo successivo la pandemia.
Ombretta Bandi
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