Nuove regole per l’assistenza ai disabili
Cambiano le regole sui permessi di lavoro per l'assistenza ai disabili gravi. Il Senato, infatti, ha dato il via libera definitivo al "Collegato" che modifica l'articolo 33 della Legge 104/92. In sostanza, una volta entrata in vigore la nuova normativa potranno continuare a usufruire dei permessi retribuiti soltanto coniugi, genitori e parenti della persona disabile entro il secondo grado. Parenti e affini di terzo grado, invece, accedono alle agevolazioni soltanto se gli altri familiari più stretti hanno compiuto 65 anni di età, sono affetti da patologie invalidanti oppure risultano «deceduti o mancanti». Infine, «il diritto a fruire dei tre giorni di permesso mensile retribuito non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l'assistenza alla stessa persona disabile»; fanno eccezione i genitori - anche adottivi - di persona con handicap grave, che possono usufruire di permessi in modo alternato. Sebbene la revisione punti a fare ordine nella materia e scoraggiare gli abusi, alcuni passaggi della nuova normativa allentano di fatto i limiti preesistenti. È senz'altro il caso dei requisiti di «assistenza esclusiva e continuativa» introdotti dalla Legge 53/2000: di tali paletti non c'è più traccia nel testo licenziato, da cui si deduce che una volta entrato in vigore, i lavoratori che non convivono con il disabile potranno accedere ai permessi senza dover dimostrare l'assiduità dell'aiuto alla persona malata.
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