Overdose in fasce

17 febbraio 2006
Aggiornamenti e focus

Overdose in fasce



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I centri antiveleni in Italia ricevono ogni anno circa 67 mila richieste di intervento per presunte intossicazioni e tra i principali responsabili di tali incidenti vi sono i farmaci. Infatti, dall'analisi dei dati relativi ai casi presi in esame dal Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda di Milano, è risultato che nel 2004, su un totale di 52295 interventi effettuati, 19539, pari a circa il 37%, hanno riguardato i farmaci. Il 49% è risultato essere di tipo accidentale e ben il 69% interessava bambini al di sotto dei 5 anni.Ma perché questa età? Semplice: si tratta del momento in cui i bambini hanno la fisiologica necessità di esplorare il mondo esterno, un'elevata curiosità che si esprime con la manipolazione, e della cosiddetta fase orale, nella quale il contatto con lo spazio e le cose circostanti avviene con il portare tutto alla bocca. A rafforzare questa tendenza, anche uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention che conferma come la prevalenza di intossicazioni involontarie e non fatali, nei bambini tra gli 1 e i 2 anni, sia in costante aumento.prevalenza di intossicazioni involontarie e non fatali, nei bambini tra gli 1 e i 2 anni, sia in costante aumento.

Lo studio dei CDC


I dati dei CDC si riferiscono al periodo compreso tra il 2001 e il 2003 e sono forniti da un apposito sistema di raccolta dati e sorveglianza, che si chiama National Electronic Injury Surveillance System All-Injury Program (NEISS-AIP). Secondo le statistiche, le intossicazioni da farmaci rappresentano il 55,8% del totale delle intossicazioni da sostanze chimiche e, dato ancor più rilevante, il 42,6% di queste si è verificato in bambini di sei anni o meno. In particolare, insiste lo studio, nel periodo stimato, 53517 bambini di età inferiore a quattro anni sono stati trattati annualmente nei reparti d'emergenza per esposizione non fatale a farmaci. Un dato che concerne in particolare i più piccoli, uno o due anni di età, che rappresentano il 72% del totale. Si tratta di casi che, per il 75,4%, si sono verificati in casa e, per il 98,9%, si sono verificati per ingestione. I farmaci più "utilizzati" sono quelli da banco ma i più pericolosi, evidentemente, sono quelli da prescrizione, responsabili del 67% dei ricoveri ospedalieri e successivi trasferimenti nei reparti specializzati. Quanto al tipo dei farmaci coinvolti, sono, in particolare, quelli del sistema nervoso centrale (26,9%), del sistema respiratorio (11,6%) e di quello muscoloscheletrico (8,4%). Quasi un bambino su 10 (9,7%) richiede il ricovero o cure specialistiche come risultato dell'esposizione, le cure del caso sono per lo più farmaci anticonvulsivanti (9,6%), bloccanti dei canali del calcio (6,8%), antidepressivi (6,8%) e ipoglicemizzanti orali (6,2%). I CDC, in chiusura dello studio, ribadiscono alcune raccomandazioni basilari per i genitori, visto che basta poco per evitare questi rischi. E' opportuno, innanzitutto, conservare le medicine fuori dalla portata dei bambini. L'armadietto dei medicinali, perciò, deve essere a un'altezza di almeno 1,60 m e deve essere posizionato in modo che non sia facilmente raggiungibile, neanche appoggiandosi sulla vasca da bagno. Inoltre, deve essere chiuso a chiave, quantomeno nella parte destinata ai farmaci. Il rischio di intossicazione aumenta notevolmente per il bambino poco sorvegliato ed è quindi sufficiente un attimo di distrazione da parte degli adulti per indurre il bimbo, con la rapidità e la curiosità che lo contraddistinguono, a esplorare e saggiare cose nuove.

Marco Malagutti



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