15 novembre 2002
Aggiornamenti e focus
Molte macchie poche cure
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Che un bambino si ammali di morbillo o di rosolia o di altre tipiche malattie dell'infanzia è ancora possibile, visto che non per tutte esiste il vaccino e che le immunizzazioni esistenti (per esempio morbillo e rosolia) sono soltanto raccomandate e non obbligatorie. E' vero che nella maggioranza dei casi i sintomi sono lievi-moderati e che, in sostanza, non ci sono interventi risolutivi, ma spesso i genitori sono propensi a esagerare con le cure e, insomma, a "fare qualcosa" comunque.
"Generalmente per queste malattie non è necessario l'impiego di farmaci se non di antipiretici per abbassare la febbre o, eventualmente, altri sintomatici" spiega il dottor Antonio Clavenna del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.
Nei bambini malati di morbillo si parla anche di profilassi con antibiotici, per prevenire le infezioni delle basse vie respiratorie, ha un senso? "Una revisione sistematica della letteratura non ha riscontrato evidenze sufficienti per dimostrare l'efficacia dell'impiego routinario di antibiotici nel prevenire la polmonite in corso di morbillo" risponde il dottor Clavenna " Questa terapia potrebbe essere utile in pazienti ad alto rischio o, chiaramente, in caso di polmonite conclamata".
Decisamente diverso, invece, il caso della vitamina A che è sì efficace per scongiurare le complicanze, ma in situazioni particolari: "L'impiego è raccomandato dall'OMS nei bambini che presentano carenza di questa vitamina, come accade per esempio nei paesi in via di sviluppo. Il trattamento prevede la somministrazione di 200.000 U.I./die per due giorni, e sembra essere efficace nel ridurre le complicanze e la mortalità" dice l'esperto del Mario Negri.
La varicella è causata da un virus, della stessa famiglia di quelli che provocano malattie come l'herpes. Di qui, probabilmente, l'idea di usare anche nella varicella gli antivirali, in particolare l'acyclovir, impiegati per queste infezioni. Anche in questo caso, però, non è una soluzione accettabile, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. "L'impiego di aciclovir sembra essere efficace solo nel ridurre la durata della febbre, ma non nel ridurre altri sintomi; pertanto la somministrazione di questo farmaco in bambini sani non è consigliabile. Potrebbe semmai rivelarsi utile nei bambini che sono più a rischio di complicanze".
I disturbi dovuti alla vaccinazione MPR
L'immunizzazione contro morbillo e rosolia si effettua da tempo con un vaccino combinato, che offre anche la copertura contro la parotite (orecchioni), di qui il nome MPR. Come sempre anche le vaccinazioni possono avere effetti indesiderati, per lo più limitati e di scarsa importanza. "Gli effetti collaterali più frequenti sono lievi" spiega il dottor Clavenna "la febbre compare in circa il 5-15% dei bambini vaccinati, 6-12 giorni dopo la vaccinazione, e generalmente dura 1-2 giorni; reazioni locali (rossore, gonfiore, dolore) si osservano nel 5-10% dei vaccinati; l'irrequietezza è frequente nei bambini piccoli (30-40%), ma diminuisce con l'aumentare dell'età". Ci sono anche reazioni più gravi, come le convulsioni febbrili o la trombocitopenia, cioè la diminuzione delle piastrine nel sangue, tuttavia sono situazioni molto rare: le convulsioni hanno un'incidenza di 3 casi ogni 10.000 e la trombocitopenia si verifica in 2-4 casi su 100.000. Come e quando intervenire?" Come trattamento antidolorifico e antipiretico è possibile utilizzare il paracetamolo. Per quanto riguarda le convulsioni febbrili, la necessità di un trattamento è controversa; secondo alcuni studi clinici, la somministrazione di diazepam è in grado di ridurre il rischio di comparsa di successivi episodi di convulsioni febbrili, ma l'impiego di questo farmaco non è consigliato dall'American Academy of Pediatrics".
La rosolia nella gravida
Probabilmente uno degli esiti più gravi delle malattie esantematiche riguarda la rosolia nella donna in gravidanza, in quanto può causare seri danni al nascituro: "la trasmissione materno-fetale del virus comporta la possibile comparsa di una sindrome da rosolia congenita (retinopatia, cataratta, sordità, difetti cardiaci, difetti del sistema nervoso centrale, ritardo nella crescita intrauterina...). Si stima che l'incidenza di sindrome da rosolia congenita nei neonati esposti durante il I trimestre sia tra il 30% e il 50%. Non esiste un trattamento farmacologico efficace nel ridurre il rischio di trasmissione materno fetale, è, perciò, di fondamentale importanza la prevenzione tramite vaccino". In un modo o nell'altro, insomma, alla vaccinazione si torna...
Maurizio Imperiali
Fonti
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Morbillo, rosolia e varicella
"Generalmente per queste malattie non è necessario l'impiego di farmaci se non di antipiretici per abbassare la febbre o, eventualmente, altri sintomatici" spiega il dottor Antonio Clavenna del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.
Nei bambini malati di morbillo si parla anche di profilassi con antibiotici, per prevenire le infezioni delle basse vie respiratorie, ha un senso? "Una revisione sistematica della letteratura non ha riscontrato evidenze sufficienti per dimostrare l'efficacia dell'impiego routinario di antibiotici nel prevenire la polmonite in corso di morbillo" risponde il dottor Clavenna " Questa terapia potrebbe essere utile in pazienti ad alto rischio o, chiaramente, in caso di polmonite conclamata".
Decisamente diverso, invece, il caso della vitamina A che è sì efficace per scongiurare le complicanze, ma in situazioni particolari: "L'impiego è raccomandato dall'OMS nei bambini che presentano carenza di questa vitamina, come accade per esempio nei paesi in via di sviluppo. Il trattamento prevede la somministrazione di 200.000 U.I./die per due giorni, e sembra essere efficace nel ridurre le complicanze e la mortalità" dice l'esperto del Mario Negri.
Varicella
La varicella è causata da un virus, della stessa famiglia di quelli che provocano malattie come l'herpes. Di qui, probabilmente, l'idea di usare anche nella varicella gli antivirali, in particolare l'acyclovir, impiegati per queste infezioni. Anche in questo caso, però, non è una soluzione accettabile, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. "L'impiego di aciclovir sembra essere efficace solo nel ridurre la durata della febbre, ma non nel ridurre altri sintomi; pertanto la somministrazione di questo farmaco in bambini sani non è consigliabile. Potrebbe semmai rivelarsi utile nei bambini che sono più a rischio di complicanze".
I disturbi dovuti alla vaccinazione MPR
L'immunizzazione contro morbillo e rosolia si effettua da tempo con un vaccino combinato, che offre anche la copertura contro la parotite (orecchioni), di qui il nome MPR. Come sempre anche le vaccinazioni possono avere effetti indesiderati, per lo più limitati e di scarsa importanza. "Gli effetti collaterali più frequenti sono lievi" spiega il dottor Clavenna "la febbre compare in circa il 5-15% dei bambini vaccinati, 6-12 giorni dopo la vaccinazione, e generalmente dura 1-2 giorni; reazioni locali (rossore, gonfiore, dolore) si osservano nel 5-10% dei vaccinati; l'irrequietezza è frequente nei bambini piccoli (30-40%), ma diminuisce con l'aumentare dell'età". Ci sono anche reazioni più gravi, come le convulsioni febbrili o la trombocitopenia, cioè la diminuzione delle piastrine nel sangue, tuttavia sono situazioni molto rare: le convulsioni hanno un'incidenza di 3 casi ogni 10.000 e la trombocitopenia si verifica in 2-4 casi su 100.000. Come e quando intervenire?" Come trattamento antidolorifico e antipiretico è possibile utilizzare il paracetamolo. Per quanto riguarda le convulsioni febbrili, la necessità di un trattamento è controversa; secondo alcuni studi clinici, la somministrazione di diazepam è in grado di ridurre il rischio di comparsa di successivi episodi di convulsioni febbrili, ma l'impiego di questo farmaco non è consigliato dall'American Academy of Pediatrics".
La rosolia nella gravida
Probabilmente uno degli esiti più gravi delle malattie esantematiche riguarda la rosolia nella donna in gravidanza, in quanto può causare seri danni al nascituro: "la trasmissione materno-fetale del virus comporta la possibile comparsa di una sindrome da rosolia congenita (retinopatia, cataratta, sordità, difetti cardiaci, difetti del sistema nervoso centrale, ritardo nella crescita intrauterina...). Si stima che l'incidenza di sindrome da rosolia congenita nei neonati esposti durante il I trimestre sia tra il 30% e il 50%. Non esiste un trattamento farmacologico efficace nel ridurre il rischio di trasmissione materno fetale, è, perciò, di fondamentale importanza la prevenzione tramite vaccino". In un modo o nell'altro, insomma, alla vaccinazione si torna...
Maurizio Imperiali
Fonti
- American Academy of Pediatrics. Technical Report: Treatment of the child with simple febrile seizures. Pediatrics 1999 Jun; 103 (6);
- Shann F et al Antibiotic for preventing pneumonia in children with measles. In: The Cochrane Library
- Issue 4, 2002.
- Klassen TP et al Acyclovir for treating varicella in otherwise healthy children and adolescent. In: The Cochrane Library Issue 4, 2002.
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