Niente sole siam neonati

31 luglio 2008
Aggiornamenti e focus

Niente sole siam neonati



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Ci risiamo. Come ogni anno scatta l'allarme rosso per il caldo e come ogni anno ci si preoccupa per gli effetti che il caldo può avere sulla salute della popolazione. Si rende così necessaria una prevenzione mirata e indirizzata alla popolazione a rischio, ai soggetti fragili. E chi è più fragile dei bambini? La loro fragilità è confermata dal fatto che il centralino del Servizio di informazione 1500 "Estate sicura 2008. Vincere il caldo" attivato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali è stato subissato in questi giorni di chiamate soprattutto di genitori preoccupati. E il Ministero ha predisposto consigli e raccomandazioni specifici. Gli studi sull'argomento, del resto, non mancano. E occasioni come la canicola francese del 2003 hanno offerto ulteriori spunti di riflessione.

Bambini a rischio


Gli studi per cominciare. Uno studio sudafricano del 2002 ha evidenziato come durante la stagione calda la mortalità dei bambini d'età inferiore a un anno sia più elevata. Come, del resto, quella degli anziani. Non tutti gli studi sono univoci, peraltro, in merito ai bambini. Per esempio durante l'ondata di caldo in Francia nel 2003 non vi è stato un aumento dei decessi, ne delle ospedalizzazioni di lattanti e bambini. E' aumentato tuttavia il numero di lattanti e bambini curati dai medici di famiglia. Secondo un'analisi americana pubblicata su Jama, inoltre, in caso di ondate di caldo i bambini piccoli sono maggiormente in pericolo, in particolare se affetti da malattie quali diarrea, infezioni delle vie respiratorie o patologie neurologiche. Il caso di malattia è evidentemente un caso a parte, la capacità reattiva dei bambini malati è ridotta e il rischio di ipertermia aumenta. I bambini affetti da patologie respiratorie, per esempio, sono particolarmente a rischio, l'ozono, infatti, può peggiorare un'asma già esistente e, in particolare i bambini più piccoli, soffrono per una cattiva qualità dell'aria. Gli studi, perciò, pur con risultati alterni confermano che durante le ondate di caldo i lattanti e i bambini necessitano di una particolare attenzione, benché siano nel complesso meno a rischio dei soggetti anziani. Ma quali sono le raccomandazioni da seguire?

Regole da seguire


In qualche modo sono sempre le stesse, anche se è sempre bene ribadirle. Intanto è bene evitare di far uscire i bambini più piccoli nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 18) e limitare l'attività fisica. Poi è bene vestire i piccoli con indumenti leggeri, di cotone o lino, evitando le fibre sintetiche e lasciando ampie superfici cutanee scoperte, evitando di esporli in modo diretto alla luce solare e, comunque, applicando sempre prodotti solari ad alta protezione. Poi ancora, dicono dal Ministero, evitare le aree verdi e i parchi pubblici delle città dove si registrano alti valori di ozono nelle ore più calde della giornata. Infine, ed è il consiglio più importante, vigilare con attenzione su neonati e bambini molto piccoli e fare in modo che assumano sufficienti quantità di liquidi. Alla fine è una questione di buon senso e, si sa, non è mai abbastanza.

Marco Malagutti



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