Una risorsa poco sfruttata

09 marzo 2005
Aggiornamenti e focus

Una risorsa poco sfruttata



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"Le terme rappresentano per la penisola una ricchezza che potrebbe essere meglio sfruttata" così si è espresso il ministro Girolamo Sirchia, intervenendo alla presentazione del libro ''Curarsi alle terme. Acqua, fango, sabbia e fieno al servizio della salute". Del resto il secondo rapporto sul sistema termale in Italia, presentato sul finire dell'anno scorso da Federterme, parlava chiaramente di crisi del settore. Due gli aspetti sottolineati allora: una scelta netta a favore dei centri di benessere privati piuttosto che verso le cure termali prescritte dai medici di base, e finanziate dal Servizio sanitario nazionale, e l'auspicio di una grande campagna promozionale diretta al pubblico e centrata sulla concezione di benessere termale. Sarà per questo che alla presentazione del libro era presente il gotha della sanità italiana, oltre al ministro anche Carlo Borsani, assessore alla Sanità della regione Lombardia. Inoltre - hanno sottolineato i presenti - l'Italia ha la fortuna di essere un territorio ricco di centri termali, disseminati in quasi tutte le regioni, che vantano una storia secolare. Ma quali sono le patologie curabili presso gli stabilimenti termali?

Curarsi alle terme


Nel mese di dicembre del 1994, il ministro della Sanità ha emanato un proprio decreto con cui ha definito le patologie curabili presso gli stabilimenti termali. Un decreto con cui si è posto un limite alle patologie per le quali il SSN si fa carico economicamente di queste cure. Statisticamente, circa il 70% delle prestazioni erogate dagli stabilimenti termali riguardano naso, gola e orecchie. E le ragioni sono comprensibili. L'aria che si respira, gli sbalzi di temperatura, le allergie favoriscono il ripetersi di episodi di raffreddamento e rinite e la produzione di catarro con conseguente rischio di otiti e sinusiti. Fenomeni che colpiscono indifferentemente in tutte le fasce d'età. I trattamenti termali dedicati al distretto otorinolaringoiatrico consentono sia di ridurre gli episodi di irritazione delle mucose, sia di liberarsi degli accumuli catarrali. Un'altra grande fetta delle cure termali - aggiungono gli autori del libro - riguarda i trattamenti per le malattie delle ossa e delle articolazioni. I fanghi, con o senza bagni, sono tra i trattamenti più noti. In alcune zone d'Italia è possibile fruire dell'antroterapia, ovvero della grotta termale o delle stufe. Con sempre maggiore frequenza, poi, vengono richiesti trattamenti per la cura di flebopatie attraverso l'utilizzo di bagni e idromassaggi, e per le malattie della pelle, grazie alla facilità con cui le sostanze benefiche contenute nell'acqua vengono assorbite dal corpo. Infine una parte importante è rappresentata dalla cura delle malattie ginecologiche, gastroenteriche e delle vie urinarie. Ma le terme sono terapie efficaci? La diatriba è ancora accesa sull'argomento, e lo stesso ministro non ha mancato di sottolinearlo. Bisognerebbe investire, perciò, nella ricerca scientifica sul settore e definire un progetto strategico insieme a medici e specialisti, con l'aiuto di Stato e Regioni. Non è da escludere, infatti - è sempre il ministro a parlare - che le terme possano trasformarsi in uno strumento contro le malattie del benessere (depressione, obesità e diabete) ma anche in una buona opportunità per rilanciare la sanità e il turismo italiani nella nuova Europa a 25. La prima guida alle terme italiane, disponibile in libreria da fine marzo, rappresenta una risorsa in più sull'argomento.

Marco Malagutti



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