Il casco protegge

11 febbraio 2005
Aggiornamenti e focus

Il casco protegge



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La neve non è priva di rischi, si sa, basti pensare che ogni anno sono circa 30000 gli incidenti sulle piste di sci italiane, per metà dei quali è indispensabile il Pronto Soccorso. Gli infortuni sono nella maggior parte dei casi causati dagli sci (79,6%), ma anche lo snowboard fa la sua parte (15,7%). A "dare i numeri" è stato l'Istituto Superiore di Sanità che ha realizzato la prima mappa sugli incidenti in montagna, in 48 stazioni sciistiche di 10 regioni italiane. Dai primi risultati emerge che l'80% degli infortunati ha fra i 10 e i 49 anni, con una media intorno ai 32 anni. In testa a questa graduatoria sono i maschi: oltre la metà. Gli incidenti mortali sono per fortuna pochi, uno ogni 1700 interventi con una media di 20 italiani l'anno feriti mortalmente sugli sci. Primo responsabile di infortunio è, nettamente, la caduta accidentale dovuta a perdita di controllo, mentre solo nel 10% dei casi ci si fa male dopo uno scontro fra sciatori. E i danni subiti? Più del 30% degli infortunati riporta una distorsione, lesione tipica di uno sport che sollecita spesso le articolazioni, soprattutto le ginocchia. Ma esiste anche un 15,5% di sciatori che subiscono un trauma alla testa, lesione che si potrebbe evitare o ridurre utilizzando il casco. Ma è veramente così? Se ne è occupata una ricerca canadese, pubblicata sul British Medical Journal, arrivando a concludere che il casco ha un ruolo protettivo per gli sciatori e gli snowboarder. Un dato che rafforza l'importanza del disegno di legge sulla "neve sicura" appena entrato in vigore e che presenta come novità più importante l'obbligo di casco per i minori di 14 anni.

Lo studio canadese


Il presupposto di partenza dei ricercatori canadesi risiede nel fatto che il casco si è dimostrato da tempo efficace per i ciclisti. Perché non dovrebbe esserlo per gli sciatori? Le informazioni disponibili sull'argomento sono però poche, le migliori evidenze si basano su uno studio ristretto a partecipanti sotto i 13 anni d'età, sui quali è stato riscontrato un effetto protettivo. Ma lo stesso studio ha addirittura sollevato un problema sull'uso del casco, la possibilità, cioè che possa aumentare il rischio di danno spinale, per i particolari fenomeni biomeccanici che entrano in gioco tra casco, testa e collo. Il caschetto, cioè, finirebbe per esercitare forze assai pericolose sul collo. Per verificare questi risultati i ricercatori hanno preso in esame 19 strutture sciistiche del Quebec in Canada. Un totale di 1082 sciatori e snowboarder che abbiano riportato traumi alla testa o al collo e 3295 che non ne abbiano, invece, avuti. Sono passati quindi alla valutazione del rischio relativo per l'effetto dell'uso del casco sul rischio di traumi alla testa o al collo. Si è arrivati così a definire una riduzione del 29% del rischio di lesioni cerebrali con un valore di rischio relativo di 0,71. Un valore, invece, leggermente più basso per i traumi al collo pari a 0,62. I numeri parlano chiaro. Indossare un caschetto protettivo - dicono i ricercatori - riduce il rischio in maniera tale che su 10 sciatori, da tre a sei potrebbero evitare danni cerebrali. Un dato che potrebbe essere sottostimato se i caschi non venissero indossati correttamente o non fossero specificatamente indicati per l'attività sciistica. L'effetto sul collo e sulla colonna vertebrale è meno definito. Ma non esistono dati statisticamente significativi a indicare che esista un rischio. E' confermato, perciò: il casco protegge, in particolare i più piccoli. Peraltro con il nuovi disegno di legge, appena entrato in vigore, che lo rende obbligatorio per gli under 14, non portarlo comporta sanzioni che vanno dai 30 a 150 euro. Perciò...

Marco Malagutti



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