Sole accecante

23 luglio 2004
Aggiornamenti e focus

Sole accecante



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Una prolungata o impropria esposizione ai raggi solari può anche procurare danni agli occhi, esattamente come avviene per la pelle. Le radiazioni ultraviolette B, infatti, minacciano le porzioni esterne dell'occhio: pelle, cornea, congiuntiva e cristallino, causando irritazione, secchezza, infiammazioni (cheratiti) e invecchiamento precoce (foto-invecchiamento).
Più dannosi, invece, gli UVA e le radiazioni visibili nel campo del violetto e del blu perché penetrano in profondità e possono essere nocivi anche per la retina. Le strutture oculari maggiormente interessate dall'azione di queste radiazioni sono il cristallino e la retina e in particolar modo la retina centrale.
Le più importanti malattie oculari causate dall'azione del sole sono la cataratta e la degenerazione maculare; come le principali malattie cutanee indotte dall'esposizione ai raggi solari, anche quelle oculari si sviluppano nel tempo, non presentando un'immediata evidenza del reale rapporto causa-effetto. Peraltro, anche recentemente studi caso controllo hanno dimostrato che l'esposizione continuata degli occhi, soprattutto da 20 a 29 anni è una delle condizioni che determinano l'opacizzazione del cristallino, confermando altresì che l'uso sistematico degli occhiali da sole diminuisce il rischio.

L'occhiale serve


Che l'occhiale da sole serva sembra abbastanza chiaro, almeno a giudicare dai volumi di vendita. Nel 2003 sono stati acquistati 123 milioni di paia di occhiali da sole, e si stima che ve ne siano in uso 38 milioni (evidentemente non tutti li perdono ogni anno). Il dato, come molti altri, proviene dall'indagine annuale condotta dalla Commissione Difesa Vista, che ha confermato però una scarsa attenzione alla qualità dell'occhiale acquistato. Lo confermerebbero sia l'elevato numero di contraffazioni circolanti in Italia sia il fatto che il 95% degli intervistati dichiara di farsi guidare nella scelta dalla moda. D'altra parte, da una precedente indagine era risultata la scarsa conoscenza delle normative di conformità e sicurezza degli occhiali da sole. Circa il 65% del campione non verificava la presenza del marchio Ce, che attesta la capacità delle lenti di filtrare i raggi UV, la resistenza meccanica agli urti, l'assenza di effetti correttivi o di distorsioni delle immagini, mentre il 55% non ne conosce addirittura il significato. Inoltre ben il 70% degli intervistati affermava di ignorare il valore del foglietto informativo accluso alle confezioni, che tra l'altro spiega il grado di protezione delle lenti.

L'occhiale giusto


L'impiego di occhiali da sole protettivi, dovrebbe iniziare in giovane età e continuare per tutta la vita perché minimizzare l'esposizione alle radiazioni solari rallenta l'invecchiamento dei tessuti oculari e ritarda l'insorgenza delle malattie. Fortunatamente sono già disponibili occhiali da sole anche per i piccoli al di sotto dei 3 anni, colorati, morbidi e con una resistenza a prova di bambino.
L'uso di occhiali da sole con lenti che assorbano il 100% dei raggi UV e fino al 96% del violetto/blu è un mezzo di protezione semplice, sicuro, economico e subito pronto contro tutte le malattie oculari provocate da luce solare. Esistono precise disposizioni comunitarie che regolano la produzione e la commercializzazione delle lenti protettive e la loro conformità agli standard qualitativi. Per scegliere un occhiale conforme bisogna verificare la presenza della marcatura CE indelebile sulla montatura e la presenza della nota tecnica informativa, che deve contenere le caratteristiche tecniche della montatura e delle lenti, le eventuali limitazioni d'uso, l'indicazione del grado di protezione dai raggi ultravioletti e i dati del produttore o del distributore.

Il colore

Soddisfatte queste caratteristiche tecniche fondamentali la scelta del colore della lente, che non serve a proteggere dalle radiazioni, può essere relativamente libera, dettata dal gusto personale e dall'uso che si deve fare dell'occhiale. Lenti intensamente colorate alterano la percezione cromatica e sono quindi poco indicate per guidare o lavorare, mentre vanno bene per il tempo libero. In montagna, in spiaggia o in situazioni in cui è facile che la luce solare si rifletta su superfici abbaglianti, sono utili lenti polarizzate, capaci proprio di attenuare questo tipo di effetto. In condizioni di scarsa visibilità, ad esempio per sciare durante una giornata grigia o nebbiosa, si possono utilizzare lenti gialle che aumentano la sensibilità al contrasto.
In ogni caso il foglietto informativo riporta la classe di trasmissione della lente, cioè la quantità di luce visibile che la lente lascia passare. Così una lente di classe zero filtra solo il 20-30% della luce e, pur essendo da sole, si può utilizzare anche per la guida notturna, mentre lenti di classe 3 e 4 che bloccano più del 50% della luce sono vietate alla guida, anche di giorno.

...e non solo

Per correttezza scientifica bisogna dire, a dispetto di alcune mode, che le radiazioni non colpiscono gli occhi solo frontalmente ma da ogni direzione, perciò la giusta forma di una montatura da sole dovrebbe essere il più possibile avvolgente, in modo da schermare tutta la zona che circonda gli occhi.
Quando l'esposizione è più intensa, poi, come in spiaggia (riverbero sulla sabbia e sull'acqua) e in montagna (atmosfera più rarefatta e meno filtrante) è consigliabile indossare anche un cappellino con visiera.
Lo strato corneo protettivo delle zone perioculare e periorale è molto sottile e vulnerabile, perciò in queste zone sarebbe meglio applicare una crema protettiva a schermo fisico, lascia una patina bianca ma assicura una protezione totale e duratura.

Elisa Lucchesini



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