24 giugno 2005
Aggiornamenti e focus
Un clima da impazzire
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Il medico greco Ippocrate lo sosteneva già 2500 anni fa e per questo suggeriva ai pazienti di'lasciare il clima che li aveva fatti ammalare'. Come a dire d'accordo riposo, sole, acqua, divertimento, nuove culture ma la scelta della vacanza deve tener conto anche del clima, in modo da scegliere le condizioni climatiche migliori per la cura di una malattia. Qualora poi la malattia non ci fosse va tenuto conto che in persone particolarmente sensibili, definite meteoropatiche, le variazioni di temperatura e umidità possono causare manifestazioni di vario genere che hanno origine direttamente dai cambiamenti climatici. Un discorso che vale più che mai per le malattie di origine nervosa. Non è un caso del resto che i fenomeni depressivi si riducano considerevolmente durante i mesi primaverili ed estivi.
La natura e i limiti delle influenze del clima sul comportamento e su alcuni disturbi mentali devono ancora essere determinate. Alcuni dati però sono stati evidenziati nel tempo. L'ambiente atmosferico, innanzitutto, ha pronunciati effetti sul comportamento aggressivo dell'uomo. Aumenti della temperatura sono spesso correlati positivamente ad aumenti del numero delle aggressioni. Studi di laboratorio del resto suggeriscono che si tratti di una relazione non lineare ma curvilinea: il numero di aggressioni aumenta con l'aumentare della temperatura ma al di là di un certo valore, individuato intorno ai 29°, ulteriori incrementi della temperatura sono associati a una diminuzione del numero delle aggressioni e al prevalere di comportamenti contrari (fuga dal caldo). Un certo numero di studiosi si sono poi occupati di dimostrare la variazione stagionale di alcuni fenomeni di interesse psichiatrico. Picchi in primavera e in estate sono stati trovati per il suicidio e per il parasuicidio; un significativo eccesso di nascite schizofreniche è stato trovato nel primo trimestre dell'anno; picchi a giugno e luglio sono stati riportati anche nell'incidenza della mania in entrambi i sessi. Più che mai significativo poi il caso della depressione.
Il SAD (depressione stagionale o disturbo affettivo stagionale) è caratterizzato da ricorrenti episodi depressivi che si riducono durante i mesi primaverili ed estivi. La causa è in stretta relazione con la quantità di luce solare durante quei mesi, tanto che esponendo tali soggetti alla luce artificiale con un'intensità uguale o superiore ai 2500 lux (flusso luminoso) si è notato una attenuazione dei sintomi della depressione dovuta probabilmente all'inibizione del picco diurno della melatonina, ormone dagli effetti rilassanti ma anche depressivi, e alla restaurazione della normale secrezione notturna. Infine una curiosità, in Germania un'equipe di ricercatori ha analizzato quattro anni di incidenti stradali mettendoli in relazione con le condizioni atmosferiche. I risultati? Sorprendenti. La frequenza dei sinistri era stata più alta del 20% non solo, in caso di nebbia o forti piogge, ma anche quando faceva molto caldo o molto freddo. Condizioni che, evidentemente, tolgono attenzione alla guida.
Ogni elemento naturale porta con sé vantaggi e svantaggi da considerare prima di scegliere le vacanze. Del sole, per esempio, è noto da tempo il potere risanante sia per il corpo sia per la mente, al punto che esiste una scienza l'elioterapia che si occupa dell'esposizione al sole come cura. È assodato così che la luce del sole riduce l'ansia e stimola il tono dell'umore combattendo in questo modo la depressione. Il mare, secondo alcuni evocando l'abbraccio caldo e rassicurante delle "acque" del ventre materno, è sedativo e tonificante insieme, tanto che è indicato nelle persone nervose, ipereccitabili e insonni. Una condizione favorita dal suo clima debole moderatamente umido fresco, con scarso vento e moderata umidità. Il vento dal canto suo è in grado di provocare irrequietezza, palpitazioni, insonnia, stati ansiosi. La montagna è un ottimo antidepressivo e fa bene in particolare a chi soffre di ansie stagionali, meno indicata, invece, a chi è iperattivo, insonne, irrequieto e che soffre di palpitazioni cardiache, il clima montano, infatti, determina un aumento del metabolismo. Infine la campagna: chi è ipereccitabile o soffre di insonnia trae grandi benefici dalla serenità e dalla calma del clima di campagna, controindicato invece nei malinconici e nei depressi, perché in queste persone la pace circostante può essere vissuta come assenza di stimoli già caratteristica di questi soggetti.
Marco Malagutti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Le influenze del clima
La natura e i limiti delle influenze del clima sul comportamento e su alcuni disturbi mentali devono ancora essere determinate. Alcuni dati però sono stati evidenziati nel tempo. L'ambiente atmosferico, innanzitutto, ha pronunciati effetti sul comportamento aggressivo dell'uomo. Aumenti della temperatura sono spesso correlati positivamente ad aumenti del numero delle aggressioni. Studi di laboratorio del resto suggeriscono che si tratti di una relazione non lineare ma curvilinea: il numero di aggressioni aumenta con l'aumentare della temperatura ma al di là di un certo valore, individuato intorno ai 29°, ulteriori incrementi della temperatura sono associati a una diminuzione del numero delle aggressioni e al prevalere di comportamenti contrari (fuga dal caldo). Un certo numero di studiosi si sono poi occupati di dimostrare la variazione stagionale di alcuni fenomeni di interesse psichiatrico. Picchi in primavera e in estate sono stati trovati per il suicidio e per il parasuicidio; un significativo eccesso di nascite schizofreniche è stato trovato nel primo trimestre dell'anno; picchi a giugno e luglio sono stati riportati anche nell'incidenza della mania in entrambi i sessi. Più che mai significativo poi il caso della depressione.
Il SAD (depressione stagionale o disturbo affettivo stagionale) è caratterizzato da ricorrenti episodi depressivi che si riducono durante i mesi primaverili ed estivi. La causa è in stretta relazione con la quantità di luce solare durante quei mesi, tanto che esponendo tali soggetti alla luce artificiale con un'intensità uguale o superiore ai 2500 lux (flusso luminoso) si è notato una attenuazione dei sintomi della depressione dovuta probabilmente all'inibizione del picco diurno della melatonina, ormone dagli effetti rilassanti ma anche depressivi, e alla restaurazione della normale secrezione notturna. Infine una curiosità, in Germania un'equipe di ricercatori ha analizzato quattro anni di incidenti stradali mettendoli in relazione con le condizioni atmosferiche. I risultati? Sorprendenti. La frequenza dei sinistri era stata più alta del 20% non solo, in caso di nebbia o forti piogge, ma anche quando faceva molto caldo o molto freddo. Condizioni che, evidentemente, tolgono attenzione alla guida.
Dove andare in vacanza?
Ogni elemento naturale porta con sé vantaggi e svantaggi da considerare prima di scegliere le vacanze. Del sole, per esempio, è noto da tempo il potere risanante sia per il corpo sia per la mente, al punto che esiste una scienza l'elioterapia che si occupa dell'esposizione al sole come cura. È assodato così che la luce del sole riduce l'ansia e stimola il tono dell'umore combattendo in questo modo la depressione. Il mare, secondo alcuni evocando l'abbraccio caldo e rassicurante delle "acque" del ventre materno, è sedativo e tonificante insieme, tanto che è indicato nelle persone nervose, ipereccitabili e insonni. Una condizione favorita dal suo clima debole moderatamente umido fresco, con scarso vento e moderata umidità. Il vento dal canto suo è in grado di provocare irrequietezza, palpitazioni, insonnia, stati ansiosi. La montagna è un ottimo antidepressivo e fa bene in particolare a chi soffre di ansie stagionali, meno indicata, invece, a chi è iperattivo, insonne, irrequieto e che soffre di palpitazioni cardiache, il clima montano, infatti, determina un aumento del metabolismo. Infine la campagna: chi è ipereccitabile o soffre di insonnia trae grandi benefici dalla serenità e dalla calma del clima di campagna, controindicato invece nei malinconici e nei depressi, perché in queste persone la pace circostante può essere vissuta come assenza di stimoli già caratteristica di questi soggetti.
Marco Malagutti
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