La contraccezione si vede

27 febbraio 2004
Aggiornamenti e focus

La contraccezione si vede



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Se l'invenzione della pillola anticoncezionale è stata salutata come una vera rivoluzione sessuale e culturale, non c'è dubbio che l'introduzione della contraccezione transdermica, cioè con un cerotto applicato sulla cute, rappresenta una svolta in questo fenomeno ancora in atto. Con la pillola la donna si è emancipata dal controllo maschile delle gravidanze indesiderate; una scelta consapevole che non solo si conferma ma che adesso diventa ancora più "evidente". Degli aspetti medici, sociali e culturali dell'uscita in Italia del cerotto anticoncezionale si è discusso durante la conferenza stampa a Milano che ha presentato il nuovo prodotto.

Pillola, contraccezione quasi perfetta


Al di là dei metodi naturali o meccanici sulla cui efficacia e praticità esistono pareri discordanti, la pillola è il non plus ultra che si possa chiedere a un metodo anticoncezionale. Al farmaco, difatti, è stata riconosciuta un'efficacia molto alta, del 98,8%, che gode di un elevato credito di affidabilità tra i medici e tra le consumatrici. La combinazione di ormoni - un estrogeno e un progestinico - è la migliore finora usata e presenta un ottimo profilo di sicurezza sia per il dosaggio sia per l'efficacia dei principi selezionati. Gli effetti collaterali indicati per questo farmaco sono praticamente trascurabili se non per le categorie per le quali viene sconsigliato l'uso stesso del prodotto.
Un quadro praticamente perfetto, anzi quasi perfetto, perché, se l'efficacia teorica del farmaco è così alta, questa può essere compromessa se non viene assunto in modo corretto. Dal momento che è prevista l'assunzione di una pillola al giorno per 21 giorni consecutivi esiste la probabilità di dimenticarne una e quindi di avere una copertura incompleta e inaffidabile, con un margine di sole 12 ore per recuperare la dimenticanza. Tuttavia anche fenomeni digestivi o intestinali, come vomito o diarrea, possono eliminare la pillola prima che sia stata assorbita.

Cosa vogliono le donne


Questo aspetto lacunoso del metodo è confermato da una recente indagine della Astra-Demoskopea che ha rilevato che a una donna su quattro che usa regolarmente la pillola capita di dimenticarne l'assunzione quotidiana. Non è un caso infatti che una gravidanza indesiderata su quattro derivi proprio da errori di questo tipo. Le 800 donne intervistate, di età compresa tra 18 e 49 anni, hanno dichiarato di avere ancora delle preoccupazioni rispetto all'aumento di peso, alle possibili nausee e alla cefalea causati dalla pillola. Hanno manifestato, inoltre, un desiderio di dosaggi minori, a parità di efficacia, quale sinonimo di maggiore innocuità, e una semplificazione dell'uso che ne abbassi i rischi di fallimento.

Un cerotto per amico

La contraccezione transdermica sembrerebbe la risposta ideale a queste esigenze.
In primo luogo, con la somministrazione transdermica l'assorbimento dei principi attivi è indipendente dall'apparato digerente e dalla sua funzionalità, quindi disturbi intestinali o gastrici e uso di lassativi non influenzano l'efficacia del farmaco.
Indubbiamente, il metodo di somministrazione risolve il problema delle dimenticanze: il primo cerotto si applica il primo giorno del ciclo il secondo dopo una settimana e il terzo dopo una settimana ancora: tre operazioni, anziché 21, in un mese sono certamente più facili da ricordare. Inoltre, il rilascio dei principi attivi graduale e costante evita sbalzi di concentrazione nel sangue garantendo un'azione continua e un effetto inibitorio sull'attività ovarica maggiore e prolungato che, in più, "perdona" le donne smemorate fino a 48 ore.
L'efficacia è garantita ancora una volta dalla combinazione estrogeno e progestinico, con la differenza che si usa un metabolita del progesterone, norelgestromina, che non necessita del passaggio metabolico epatico, cioè non grava sul fegato, come invece avviene con gli ormoni sessuali orali. Un espediente, quest'ultimo, che offre un duplice vantaggio, riduce l'impatto sull'organo ed evita l'abbattimento di parte dei principi attivi che di norma si ha in questo passaggio, permettendo di utilizzare dosaggi più bassi senza ridurre l'efficacia. La norelgestromina inoltre presenta un'elevata specificità e affinità per i recettori progestinici e meno per quelli androgeni, comportando meno effetti collaterali.

Dichiarazione di indipendenza

La presenza di un cerotto sulla pelle visibile rappresenta un messaggio ben chiaro della consapevolezza femminile di volere e di potere autogestire la propria capacità procreativa.

"Ma se da un lato è una manifesta dichiarazione di autonomia - afferma Alessandra Graziottin, direttore di Ginecologia del "San Raffaele Resnati" di Milano - dall'altra è anche un modo per rendere partecipe il partner nella scelta contraccettiva e per viverla con disinvoltura e complicità".

Simona Zazzetta



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