Antrace, la paura del giorno

21 marzo 2003
Aggiornamenti e focus

Antrace, la paura del giorno



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I fatti sono noti. Un foto-giornalista del Sun Bob Stevens, stroncato dal letale Bacillus anthracis, lo stesso che ha contagiato anche un altro dipendente del Sun. Una terza persona, l'archivista del giornale, infine, è risultata positiva al test dell'antrace, la malattia causata appunto dal letale bacillo. Cresce così negli Stati Uniti la paura di un attacco biologico dei terroristi ed aumentano i controlli da parte delle autorità americane così come non mancano, inevitabilmente, i falsi allarmi e le paure infondate. Un dato del resto parla più di tutti ed è il boom nelle vendite del prodotto Bayer (un antibiotico) su cui si basa la profilassi anti-carbonchio, cresciute nell'ultima settimana del 25%. Le scorte del farmaco nei magazzini in America sono quasi esaurite. Gli investigatori hanno determinato che il tipo di Bacillus anthracis utilizzato in Florida è stato prodotto in laboratorio e non proviene dunque da un habitat naturale. Secondo alcuni si tratterebbe di un antrace creato artificialmente negli anni '50 nei laboratori di ricerca militari dello Iowa finito successivamente nelle mani sbagliate. Ma che cos'è esattamente l'antrace? I Centers for Disease Control and prevention (CDC) se ne sono occupati diffusamente

Che cos'è l'antrace


Si tratta di un'infezione acuta causata dalle spore che si formano da un batterio: il Bacillus anthracis. Le spore possono rimanere addormentate per anni e riattivarsi a contatto con i tessuti viventi. L'antrace si manifesta in genere su vertebrati inferiori sia domestici sia selvatici (bestiame, pecore, capre, cammelli, antilopi e altri erbivori), ma può anche manifestarsi nell'uomo quando si espone agli animali infetti o a tessuti di animali infetti.
Si tratta di un agente potenziale in una guerra biologica, ecco perché il Dipartimento della Difesa americano ha dato mandato di vaccinare tutto il personale militare attivo eventualmente coinvolto in un conflitto. È naturalmente piuttosto comune nelle regioni agricole dove si verifica tra gli animali, sicché molte regioni come il Sud e il Centro America, il Sud-est europeo, Asia, Africa, Caraibi ne sono colpite. Quando l'antrace colpisce gli umani, essa è dovuta, in genere, ad una esposizione occupazionale da animali infettati o dai loro prodotti. È possibile anche il contagio da Bacillus anthracis per esposizione ad animali morti o a prodotti animali da altri paesi dove l'antrace è comune. Del batterio del carbonchio, l'altro nome dell'antrace, esistono ceppi naturali e creati in laboratorio ed entrambi possono servire come armi. Va detto, però, come spiega Sanjay Gupta, esperto medico della CNN che "quando parliamo dell'antrace come di un'arma bioterroristica, ci riferiamo in genere al processo che rende l'antrace utilizzabile come arma ("weaponizing"). Questo comporta: ottenere l'antrace, essiccarlo, macinarlo in particelle molto piccole. E' un processo molto difficile e spesso nel frattempo il batterio diventa inattivo. In particolare quando parliamo di "via aerea" ("airborne") significa che il batterio di per sé può resistere nell'aria ed essere trasmesso nell'aria. Parlare di trasmissione per "via aerea" non vuol dire necessariamente che sia contagioso: l'antrace non è contagioso" in questa via.

Trasmissione e sintomi


Tre sono le forme di infezione più comune: cutanea, inalatoria e gastrointestinale. Le spore di Bacillus anthracis possono rimanere nel suolo per parecchi anni e gli uomini possono essere infettati per aver trattato prodotti da animali infettati o inalando le spore da prodotti animali contaminati. Un'altra possibilità riguarda l'ingestione di carne poco cotta proveniente da animali infetti, difficilmente presenti alle nostre latitudini.
I sintomi variano a seconda di come è stata contratta la malattia ma si manifestano in ogni caso entro 7 giorni.

Cutanea: La maggior parte delle infezioni da antrace (95% circa) si verificano quando il batterio si introduce in un taglio o in una abrasione cutanea oppure quando si trattano lane, pelli e cuoio provenienti da animali infetti. Inizialmente l'infezione cutanea si manifesta come una puntura d'insetto ma nel giro di un paio di giorni diventa una vescichetta, contenente un liquido giallo-rossastro, e quindi una piaga, una pustola carbonchiosa da cui è originato il nome della malattia, che non dà dolore, del diametro massimo di tre centimetri, con una caratteristica zona scura necrotica al centro. Si possono gonfiare anche ghiandole linfatiche nell'area adiacente all'infezione. Il 20% circa dei casi non trattati di antrace cutanea può condurre alla morte, che peraltro è piuttosto rara con una appropriata terapia antimicrobica.

Inalatoria: I sintomi iniziali possono ricordare un comune raffreddore. Dopo parecchi giorni però possono progredire portando a gravi insufficienze respiratorie e a shock. L'antrace inalato è generalmente letale. La forma polmonare del carbonchio è, però, quella più rara ci sono stati, infatti, 16 casi negli Stati Uniti in tutto il ventesimo secolo: l'ultimo risale al 1976

Intestinale: L'origine più comune di questa forma della malattia è il consumo di carne infettata ed è caratterizzata da una acuta infiammazione del tratto intestinale. I sintomi iniziali sono nausea, mancanza di appetito, vomito, febbre, seguiti da dolori addominali, vomito di sangue e diarrea grave. La percentuale di mortalità in questo caso oscilla tra il 25% e il 60% dei casi.

Come si può prevenire?

Come detto il carbonchio è diffuso ovunque, anche se i paesi in via di sviluppo e quelli senza programmi di salute veterinaria pubblica ne sono più facilmente colpiti. In certe aree geografiche, già citate, l'antrace è particolarmente diffuso tra gli animali, non altrettanto diffusa è la trasmissione della malattia tra gli uomini. In particolare il contagio con antrace per inalazione dal contatto con i pazienti non rappresenta un problema. Nei paesi dove l'antrace è comune e il tasso di vaccinazione delle mandrie di animali è basso, è fondamentale evitare il contatto con gli animali o i loro prodotti e evitare di mangiare la carne se non adeguatamente macellata e cucinata. Esiste, comunque, anche un vaccino per gli uomini, la cui efficacia si aggira intorno al 93%.

Il vaccino

Il vaccino è un filtrato privo di cellule, ciò significa che non contiene batteri né vivi né morti nella sua preparazione. Nel preparato finale esiste una quantità di idrossido di alluminio come adiuvante non superiore a 2,4 milligrammi. La vaccinazione per l'antrace è destinata ai seguenti gruppi:
  • chi lavora direttamente con gli organismi in laboratorio
  • chi lavora con pelli e pelliccie di animali importati in zone dove gli standard siano insufficienti a prevenire l'esposizione alle spore di antrace
  • chi ha a che fare con prodotti animali infettati in aree ad alta incidenza
  • membri dell'esercito, e qui siamo all'attualità, impiegati in operazioni in aree a rischio di esposizione all'organismo
Attualmente c'è una sola società farmaceutica che produce il vaccino e si trova a Lansing, nel Michigan. L'immunizzazione consiste di tre iniezioni sottocutanee somministrate nel giro di due settimane, seguite da tre ulteriori iniezioni al 6°, al 12° e al 18° mese. Annualmente è raccomandato il richiamo della vaccinazione. Per quanto riguarda gli effetti avversi, reazioni locali medie si verificano nel 30% dei vaccinati e consistono di rossore e rammollimento dei tessuti nell'area dell'iniezione. Reazioni più severe sono piuttosto rare e consistono in un gonfiore diffuso nell'avambraccio in aggiunta alla reazione locale. Reazioni sistemiche si manifestano solo nello 0,2% dei vaccinati.

Diagnosi e cure

La diagnosi viene effettuata attraverso l'isolamento del B.Anthracis nel sangue, nelle lesioni cutanee e nelle secrezioni respiratorie o misurando il livello di specifici anticorpi nel sangue di persone con situazioni sospette. La terapia di scelta è con antibiotici specifici, che dovrebbero però essere somministrati in una fase molto precoce dell'infezione. Secondo gli esperti, peraltro, i casi di malattia provocati da un eventuale attacco bioterroristico potrebbero essere troppo numerosi per essere affrontati con efficacia dalle scorte di farmaci attualmente disponibili.

La situazione italiana

In Italia è stato approvato un piano di emergenza contro il bioterrorismo dalla commissione Grandi rischi della presidenza del Consiglio, dal momento che, come ha spiegato il ministro della Salute Girolamo Sirchia, il paese potrebbe essere chiamato ad affrontare azioni di terrorismo isolate piuttosto che una vera e propria guerra batteriologica. Il piano contro gli attacchi bioterroristici prevede:
  • un numero verde a disposizione di cittadini, operatori sanitari e istituzioni. Le chiamate saranno trasmesse agli ospedali, all'Istituto Superiore, e altre strutture;
  • schede informative sui rischi, continuamente aggiornate per riconoscere i sintomi, consigliando le prime cure. Da inviare ai medici e ai farmacisti;
  • due centri di riferimento dove poter fare i test rapidi sui campioni biologici in caso di attacco;
  • classificazione degli agenti infettanti per fasce di pericolosità. Nella prima la fascia A vi sono l'antrace e il vaiolo, per il quale già si dispone di ampie dosi di vaccino.
Il ministro nel suo intervento ha anche evidenziato l'importanza della comunicazione fra gli operatori e per i cittadini, per evitare, ad esempio, le inutili e folli corse per l'accaparramento di farmaci e maschere anti-gas.

Marco Malagutti



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