20 giugno 2008
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Epidemie naturali
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Si chiamano Dengue, Leishmaniosi, Tripanosomiasi, malattie dai nomi esotici apparentemente lontanissime dal nostro orizzonte, eppure, in tempi di antrace e minacce batteriologiche, neanche troppo lontane.
Seguendo le indicazioni dell'Oms la prima malattia da considerare è la peste, spesso evocata in questi giorni. L'agente che la provoca, Yersina pestis, si trova nei roditori e nelle loro pulci. Normalmente il batterio della peste si diffonde attraverso il morso delle pulci, ma potrebbe essere diffuso anche per via aerea. Un'altra via di diffusione per via respiratoria sono le goccioline espulse con la tosse dai malati. Manifestazioni della malattia vengono riportate nella parte ovest degli Stati Uniti, in zone desolate del Sud America, in varie parti dell'Africa, in Madagascar, nel Kurdistan iraniano, nel sud-est asiatico e in Asia centrale e in alcune zone della Russia. Una diffusione ben più capillare di quanto si potrebbe pensare. Un'altra malattia infettiva da considerare è la Tripanosomiasi africana o malattia del sonno. Il famoso morbo della mosca tsetse, che viene trasmesso dal morso dell'insetto. Inizialmente i sintomi non sono specifici (febbre, lesioni cutanee, edema) poi l'infezione progredisce fino a divenire meningoencefalite. L'infezione è segnalata in tutti i paesi dell'Africa tropicale, quella subsahariana, in piccoli focolai isolati. Il tasso di trasmissione è elevato nella zona nord-ovest dell'Uganda; molto elevato nel nord dell'Angola, in Congo e nel sud del Sudan; esiste un rischio significativo di infezione per i viaggiatori che si rechino o lavorino in aree rurali. Un altra forma di Tripanosomiasi è quella americana (malattia di Chagas) che è presente in America latina, dall'Argentina meridionale al Texas, e che potrebbe essere evitata con la costruzione di abitazioni adeguate e solide, in quanto quelle povere, in legno e su terreno fangoso, creano condizioni favorevoli alla vita delle triatomine, insetti vettori. Un altro capitolo importante riguarda le febbri emorragiche. Con questo nome si intendono un gruppo di malattie (Ebola, febbre gialla, dengue) provocate da diverse famiglie di virus. Mentre alcuni di questi virus possono provocare malattie relativamente blande, altri possono provocare patologie letali, come l'Ebola. Molti di questi virus vengono naturalmente ospitati in insetti o altri animali e possono essere trasmessi attraverso morsi o punture oppure attraverso contatti non protetti con i liquidi corporali degli ammalati. Alcuni degli "ospiti" animali tuttavia (e tra questi quelli dei virus dell'Ebola o di Marburg) sono al momento sconosciuti. Per quanto riguarda la diffusione è piuttosto articolata: in Africa del Nord ci sono episodi di febbre ricorrente, febbre della valle del Rift, febbre da flebotomi nonché febbre del Nilo occidentale, in Africa tropicale si riscontrano vaste epidemie di febbre gialla nella popolazione non vaccinata. Ancora nell'Africa subsahariana fanno frequentemente parlare di sé febbri emorragiche come la febbre di Lassa e ancora febbri da virus Ebola e Marburg. In America centrale continentale si osservano talvolta casi di dengue, così come epidemie della stessa malattia, di cui alcune sotto forma di dengue emorragica, si verificano nelle isole, mentre episodi di febbre gialla si manifestano in America del sud tropicale. Passando in Asia, nella parte est si verificano episodi di febbre emorragica con sindrome renale, ed epidemie di dengue e di encefalite giapponese, anche in Asia sud-orientale, quella del Vietnam per intenderci, si osservano malattie come la dengue, la dengue emorragica e l'encefalite giapponese, peraltro non endemiche, che si verificano sia nelle zone urbane sia in quelle rurali. Più alle nostre latitudini le febbri emorragiche sono meno comuni ma non inesistenti, in Russia per esempio, si riscontrano episodi di febbre emorragica trasmessa da roditori, anche se a bassi livelli di endemia e analoghi episodi si sono manifestati nelle zone orientali e meridionali della regione, mentre casi di febbre del Nilo occidentale si presentano in certi paesi rivieraschi del mediterraneo. In Australia, infine, si sono verificate nella parte settentrionale occasionali epidemie di dengue così come nella maggior parte delle isole. Un ultimo capitolo riguarda la leishmaniosi. Si tratta di una malattia parassitaria indotta dal morso di alcuni insetti. Si manifesta in una forma cutanea e in una viscerale ed è diffusa in 90 paesi tropicali e subtropicali nel mondo. Bangladesh, Brasile, India, Nepal e Sudan sono solo alcuni dei paesi colpiti, per una malattia che tocca più continenti: America, Asia e Africa.
Una su tutte per importanza è il colera. Si tratta di un'infezione intestinale acuta, endemica in molti paesi in via di sviluppo in Asia (quella sud-orientale soprattutto e l'India) e in Africa, dove le condizioni sanitarie sono scadenti. Il microrganismo responsabile della malattia, il Vibrio cholerae, viene introdotto con cibo e acqua contaminati. La malattia però non è localizzata solo in Asia e Africa, i casi sono in diminuzione dal 1973 negli Stati Uniti, mentre in Europa nel 2000 sono stati segnalati 45 casi in due paesi, di cui nessuno mortale, tutti importati. I dati del 2001 parlano di Francia e Germania, sempre con casi importati, e Russia dove invece i focolai sono endemici. In Oceania i morti per colera sono stati 26 nel 2000. In Italia, infine, negli anni '70 sono stati riscontrati centinaia di casi, mentre non ci sono segnalazioni più recenti.
Marco Malagutti
Salute oggi:
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Malattie trasmesse da animali
Seguendo le indicazioni dell'Oms la prima malattia da considerare è la peste, spesso evocata in questi giorni. L'agente che la provoca, Yersina pestis, si trova nei roditori e nelle loro pulci. Normalmente il batterio della peste si diffonde attraverso il morso delle pulci, ma potrebbe essere diffuso anche per via aerea. Un'altra via di diffusione per via respiratoria sono le goccioline espulse con la tosse dai malati. Manifestazioni della malattia vengono riportate nella parte ovest degli Stati Uniti, in zone desolate del Sud America, in varie parti dell'Africa, in Madagascar, nel Kurdistan iraniano, nel sud-est asiatico e in Asia centrale e in alcune zone della Russia. Una diffusione ben più capillare di quanto si potrebbe pensare. Un'altra malattia infettiva da considerare è la Tripanosomiasi africana o malattia del sonno. Il famoso morbo della mosca tsetse, che viene trasmesso dal morso dell'insetto. Inizialmente i sintomi non sono specifici (febbre, lesioni cutanee, edema) poi l'infezione progredisce fino a divenire meningoencefalite. L'infezione è segnalata in tutti i paesi dell'Africa tropicale, quella subsahariana, in piccoli focolai isolati. Il tasso di trasmissione è elevato nella zona nord-ovest dell'Uganda; molto elevato nel nord dell'Angola, in Congo e nel sud del Sudan; esiste un rischio significativo di infezione per i viaggiatori che si rechino o lavorino in aree rurali. Un altra forma di Tripanosomiasi è quella americana (malattia di Chagas) che è presente in America latina, dall'Argentina meridionale al Texas, e che potrebbe essere evitata con la costruzione di abitazioni adeguate e solide, in quanto quelle povere, in legno e su terreno fangoso, creano condizioni favorevoli alla vita delle triatomine, insetti vettori. Un altro capitolo importante riguarda le febbri emorragiche. Con questo nome si intendono un gruppo di malattie (Ebola, febbre gialla, dengue) provocate da diverse famiglie di virus. Mentre alcuni di questi virus possono provocare malattie relativamente blande, altri possono provocare patologie letali, come l'Ebola. Molti di questi virus vengono naturalmente ospitati in insetti o altri animali e possono essere trasmessi attraverso morsi o punture oppure attraverso contatti non protetti con i liquidi corporali degli ammalati. Alcuni degli "ospiti" animali tuttavia (e tra questi quelli dei virus dell'Ebola o di Marburg) sono al momento sconosciuti. Per quanto riguarda la diffusione è piuttosto articolata: in Africa del Nord ci sono episodi di febbre ricorrente, febbre della valle del Rift, febbre da flebotomi nonché febbre del Nilo occidentale, in Africa tropicale si riscontrano vaste epidemie di febbre gialla nella popolazione non vaccinata. Ancora nell'Africa subsahariana fanno frequentemente parlare di sé febbri emorragiche come la febbre di Lassa e ancora febbri da virus Ebola e Marburg. In America centrale continentale si osservano talvolta casi di dengue, così come epidemie della stessa malattia, di cui alcune sotto forma di dengue emorragica, si verificano nelle isole, mentre episodi di febbre gialla si manifestano in America del sud tropicale. Passando in Asia, nella parte est si verificano episodi di febbre emorragica con sindrome renale, ed epidemie di dengue e di encefalite giapponese, anche in Asia sud-orientale, quella del Vietnam per intenderci, si osservano malattie come la dengue, la dengue emorragica e l'encefalite giapponese, peraltro non endemiche, che si verificano sia nelle zone urbane sia in quelle rurali. Più alle nostre latitudini le febbri emorragiche sono meno comuni ma non inesistenti, in Russia per esempio, si riscontrano episodi di febbre emorragica trasmessa da roditori, anche se a bassi livelli di endemia e analoghi episodi si sono manifestati nelle zone orientali e meridionali della regione, mentre casi di febbre del Nilo occidentale si presentano in certi paesi rivieraschi del mediterraneo. In Australia, infine, si sono verificate nella parte settentrionale occasionali epidemie di dengue così come nella maggior parte delle isole. Un ultimo capitolo riguarda la leishmaniosi. Si tratta di una malattia parassitaria indotta dal morso di alcuni insetti. Si manifesta in una forma cutanea e in una viscerale ed è diffusa in 90 paesi tropicali e subtropicali nel mondo. Bangladesh, Brasile, India, Nepal e Sudan sono solo alcuni dei paesi colpiti, per una malattia che tocca più continenti: America, Asia e Africa.
Malattie trasmesse da alimenti e dall'acqua
Una su tutte per importanza è il colera. Si tratta di un'infezione intestinale acuta, endemica in molti paesi in via di sviluppo in Asia (quella sud-orientale soprattutto e l'India) e in Africa, dove le condizioni sanitarie sono scadenti. Il microrganismo responsabile della malattia, il Vibrio cholerae, viene introdotto con cibo e acqua contaminati. La malattia però non è localizzata solo in Asia e Africa, i casi sono in diminuzione dal 1973 negli Stati Uniti, mentre in Europa nel 2000 sono stati segnalati 45 casi in due paesi, di cui nessuno mortale, tutti importati. I dati del 2001 parlano di Francia e Germania, sempre con casi importati, e Russia dove invece i focolai sono endemici. In Oceania i morti per colera sono stati 26 nel 2000. In Italia, infine, negli anni '70 sono stati riscontrati centinaia di casi, mentre non ci sono segnalazioni più recenti.
Marco Malagutti
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