21 novembre 2024
Acido Ibandronico Aurobindo
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Cos'è Acido Ibandronico Aurobindo (acido ibandronico sale monosodico monoidrato)
Acido Ibandronico Aurobindo è un farmaco a base di acido ibandronico sale monosodico monoidrato, appartenente al gruppo terapeutico Osteomodulanti. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Acido Ibandronico Aurobindo disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Acido Ibandronico Aurobindo disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Acido Ibandronico Aurobindo e perchè si usa
Trattamento dell'osteoporosi in donne in post-menopausa ad elevato rischio di frattura (vedere paragrafo 5.1).
È stata dimostrata una riduzione del rischio di fratture vertebrali; non è stata stabilita l'efficacia sulle fratture del collo del femore.
Indicazioni: come usare Acido Ibandronico Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
La dose raccomandata è una compressa da 150 mg una volta al mese. È preferibile assumere la compressa nello stesso giorno di ogni mese.
Acido Ibandronico Aurobindo deve essere assunto dopo un digiuno notturno (di almeno 6 ore) e 1 ora prima dell'assunzione di cibi e bevande (a parte l'acqua) del mattino (vedere paragrafo 4.5) o di qualsiasi altro farmaco o integratore orale (compreso il calcio).
In caso di dimenticanza di una dose, alle pazienti va indicato di prendere una compressa di Acido Ibandronico Aurobindo 150 mg il mattino successivo al giorno in cui si sono ricordate, a meno che non manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata. In seguito le pazienti devono continuare ad assumere la compressa una volta al mese alla scadenza programmata inizialmente. Nel caso in cui manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata, le pazienti devono attendere fino al giorno della successiva assunzione e quindi continuare ad assumere una compressa una volta al mese come programmato inizialmente. Le pazienti non devono assumere due compresse nella stessa settimana.
Le pazienti devono ricevere un'integrazione di calcio e/o vitamina D se l'assunzione con gli alimenti è inadeguata (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l'osteoporosi. La necessità di un trattamento continuato deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e potenziali rischi di Acido Ibandronico Aurobindo, in particolare dopo 5 o più anni d'uso.
Popolazioni particolari
Pazienti con compromissione renale
In conseguenza della limitata esperienza clinica (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2) il trattamento con Acido Ibandronico Aurobindo non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min.
Non sono necessari aggiustamenti della dose nelle pazienti con compromissione renale lieve o moderata con clearance della creatinina pari o superiore a 30 ml/min.
Pazienti con compromissione epatica
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti anziani (>65 anni)
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Non vi è un uso rilevante di Acido Ibandronico Aurobindo nei bambini al di sotto dei 18 anni, e l'acido ibandronico non è stato studiato in questa popolazione (vedere paragrafo 5.1 e 5.2).
Modo di somministrazione:
Per uso orale.
Le compresse devono essere deglutite intere con un bicchiere di acqua naturale (da 180 a 240 ml) con la paziente in posizione seduta o in piedi. Non deve essere utilizzata acqua con elevate concentrazioni di calcio. Se esiste la possibilità di elevati livelli di calcio nell'acqua del rubinetto (acqua dura). Si consiglia l'uso di acqua in bottiglia a basso contenuto di minerali. Le pazienti non devono sdraiarsi per 1 ora dopo l'assunzione di Acido Ibandronico Aurobindo. L'acqua naturale è l'unica bevanda che può essere assunta con Acido Ibandronico Aurobindo.
Le pazienti non devono né masticare né succhiare le compresse per il rischio di ulcerazioni orofaringee.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Acido Ibandronico Aurobindo
- Ipersensibilità all'acido ibandronico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Ipocalcemia.
- Anomalie dell'esofago che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia.
- Incapacità di mantenere la posizione eretta in piedi o da seduti per almeno 60 minuti.
Acido Ibandronico Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Acido Ibandronico Aurobindo è destinato a uso esclusivo delle donne in post-menopausa e non deve essere somministrato a donne in età fertile.
Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso dell'acido ibandronico in donne in gravidanza. Gli studi condotti nei ratti hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Acido Ibandronico Aurobindo non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se l'acido ibandronico è escreto nel latte materno umano. Studi condotti su ratti femmine che allattavano hanno mostrato bassi livelli di acido ibandronico nel latte materno dopo somministrazione endovenosa.
Acido Ibandronico Aurobindo non deve essere usato nelle pazienti che allattano.
Fertilità
Non vi sono dati sugli effetti di acido ibandronico provenienti dall'uso nell'uomo. In studi sulla riproduzione dei ratti che assumevano acido ibandronico per via orale, è stata riscontrata una riduzione della fertilità. In studi sulla riproduzione dei ratti per via endovenosa, l'acido ibandronico ha ridotto la fertilità a dosi giornaliere elevate (vedere paragrafo 5.3).
Patologie correlate:
- Menopausa
Il termine sta a indicare l'ultima mestruazione che coincide con la perdita delle funzioni ovariche e riproduttive e con un deficit quantitativo degli ormoni sessuali, estrogeni e progesterone - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Osteoporosi
Condizione caratterizzata dalla progressiva diminuzione della densità dell'osso, con conseguente aumento della sua fragilità e suscettibilità alle fratture.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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