22 novembre 2024
Agovadin
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Cos'è Agovadin (levometadone cloridrato)
Agovadin è un farmaco a base di levometadone cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Disassuefanti. E' commercializzato in Italia da G.L Pharma Italy S.r.l
Confezioni e formulazioni di Agovadin disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Agovadin disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- agovadin 10 mg 28 compresse
- agovadin 10 mg 7 compresse
- agovadin 2,5 mg 28 compresse
- agovadin 2,5 mg 7 compresse
- agovadin 20 mg 28 compresse
- agovadin 20 mg 7 compresse
- agovadin 30 mg 28 compresse
- agovadin 30 mg 7 compresse
- agovadin 5 mg 28 compresse
- agovadin 5 mg 7 compresse
A cosa serve Agovadin e perchè si usa
Terapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidi (OST) in pazienti adulti, nell'ambito di un trattamento medico, sociale e psicologico.
Indicazioni: come usare Agovadin, posologia, dosi e modo d'uso
La terapia sostitutiva con levometadone deve essere iniziata da un medico esperto nel trattamento della dipendenza da oppiacei/oppioidi. Agovadin non è adatto per la sindrome da astinenza acuta. A seconda dei requisiti nazionali, è preferibile che tale trattamento sia somministrato in centri specializzati nel trattamento della dipendenza da oppiacei/oppioidi. Devono essere prese in considerazione anche le raccomandazioni delle linee guida nazionali.
Posologia
Il levometadone è circa due volte più efficace del metadone racemo.
Inizio del trattamento e trattamento di mantenimento
La posologia deve basarsi sui sintomi di astinenza e deve essere regolata caso per caso, a seconda della situazione del singolo paziente e della sua esperienza soggettiva dell'astinenza. La terapia sostitutiva con levometadone deve essere iniziata quando i pazienti sono altrimenti stabili e idonei dal punto di vista medico. Dopo la stabilizzazione della dose, è generalmente auspicabile puntare alla dose di mantenimento più bassa ed efficace, somministrata ogni 24 ore.
Per evitare il sovradosaggio, 15-20 mg della dose iniziale di levometadone cloridrato devono essere presi il primo giorno al mattino. A seconda dell'effetto soggettivo e oggettivo, si somministrano da 10 a 25 mg supplementari di levometadone cloridrato la sera del primo giorno. Nei pazienti con una tolleranza bassa o non nota (ad esempio dopo il rilascio dal carcere), la dose iniziale non deve superare i 15 mg di levometadone cloridrato.
Dopo 1-6 giorni, la dose giornaliera viene cambiata in una singola dose mattutina. Il passaggio alla singola dose mattutina viene solitamente effettuato con incrementi di 5 mg di levometadone cloridrato.
In caso di insufficiente efficacia (comparsa di sintomi di astinenza), il medico curante può aumentare la dose da 5 a 10 mg di levometadone cloridrato al giorno.
Una dose superiore a 50-60 mg di levometadone cloridrato può essere somministrata solo in casi eccezionali di comprovata necessità, dopo aver escluso l'abuso di sostanze psicoattive per motivi medici.
Una riduzione della dose è richiesta in caso di sintomi di eccessivo effetto del levometadone (vedere paragrafo 4.9).
Riduzione della dose e interruzione del trattamento
Se il trattamento sostitutivo deve essere interrotto, la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di diverse settimane o mesi, con un processo ancora una volta guidato dall'esperienza soggettiva del paziente circa i sintomi. Una rapida interruzione del levometadone porta a sintomi di astinenza e ad un calo della tolleranza agli oppiacei in un tempo molto breve. Questo deve essere preso in considerazione quando si continua la terapia.
Se necessario, la terapia può essere commutata in una sostituzione con una soluzione di levometadone.
Durata del trattamento
La durata di utilizzo dipenderà dall'efficacia del trattamento di mantenimento nell'ambito dell'approccio terapeutico complessivo, nonché dall'esperienza personale del paziente con il trattamento. L'obiettivo del trattamento è garantire la sopravvivenza, la riduzione dell'utilizzo di altre sostanze che creano dipendenza, stabilizzare la salute e trattare malattie concomitanti e l'assenza dell'uso di oppiacei. La durata del trattamento può variare da un uso a breve termine ad uno a lungo termine, in accordo anche alle linee guida nazionali.
Nota
Il fabbisogno giornaliero di levometadone può aumentare a causa di interazioni e/o induzione enzimatica da parte di altre sostanze (vedere paragrafo 4.5). Per questo motivo, devono essere presi in considerazione i possibili sintomi di astinenza anche in pazienti regolati in modo stabile e la dose deve essere aggiustata, se necessario.
Esistono evidenze che la degradazione di levometadone aumenta a seguito della somministrazione di metadone, in modo che questo rapporto possa essere eventualmente spostato. Questo deve essere preso in considerazione quando si somministra o si passa al levometadone.
Passaggio ad altre sostanze sostitutive
In caso di passaggio da metadone a levometadone, deve essere considerato un rapporto di dose di 2:1 (metadone: levometadone), cioè 20 mg di metadone cloridrato corrispondono a 10 mg di levometadone cloridrato. Alcuni pazienti possono aver bisogno di un ulteriore aggiustamento della dose quando si passa da metadone a levometadone.
Se il paziente è stato trattato con un agonista/antagonista combinato (ad es. buprenorfina), il paziente può passare a levometadone. La terapia con levometadone può essere iniziata 24 ore dopo l'assunzione di buprenorfina. Tuttavia, la dose iniziale di levometadone deve essere somministrata al mattino.
Se il trattamento con levometadone viene interrotto e si pianifica un passaggio al trattamento con buprenorfina sublinguale (specialmente in combinazione con naloxone), la dose di levometadone deve essere gradualmente ridotta a 15-25 mg/giorno. Dosi più elevate di levometadone possono portare a un'astinenza forzata a causa di un legame più forte della buprenorfina al recettore µ e al suo agonismo parziale. Per evitare di precipitare nell'astinenza, l'induzione con buprenorfina deve essere intrapresa quando sono evidenti segni oggettivi di astinenza.
Popolazioni speciali
Pazienti anziani o in cattive condizioni generali
Si raccomanda una riduzione della dose in base agli effetti indesiderati o un attento monitoraggio per valutare la necessità di una riduzione della dose nei pazienti anziani e nei pazienti con condizione di salute generale ridotta.
Pazienti con compromissione renale e/o epatica
Si raccomanda di ridurre la dose nei pazienti con malattia renale o severa malattia epatica cronica (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti in gravidanza
Le pazienti in gravidanza possono richiedere due somministrazioni al giorno o un aumento della dose a causa di un metabolismo accelerato tramite induzione enzimatica, un assorbimento ridotto come anche un aumento della clearance (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 4.6).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di Agovadin nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non vi sono dati disponibili. Pertanto, l'uso di Agovadin nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
I medici devono avvertire i pazienti che la via orale è l'unica via di somministrazione efficace e sicura per questo medicinale (vedere paragrafo 4.4).
Le compresse possono essere assunte intere con una quantità sufficiente di acqua oppure possono essere facilmente sciolte in acqua, succo d'arancia o di mela. La soluzione è destinata all'assunzione immediata.
Le compresse devono essere estratte dal blister immediatamente prima dell'uso. Le compresse non devono essere estratte dalla confezione prematuramente per una successiva assunzione.
Il paziente riceve dal medico o dalla persona a cui è stato affidato il trattamento la dose/il numero di compresse necessari per l'assunzione immediata. Ci si deve assicurare che la dose giornaliera sia assunta sotto supervisione e controllo visivo secondo la base legale delle rispettive normative nazionali o a meno che le linee guida nazionali non raccomandino diversamente.
Secondo la legislazione nazionale e l'infrastruttura del rispettivo Paese, il levometadone può essere dispensato per terapia domiciliare alle condizioni definite a livello nazionale.
In caso di terapia domiciliare, il medico deve assicurarsi che:
- siano esclusi, per quanto possibile, i rischi per il paziente e per gli altri derivanti da una terapia domiciliare
- il paziente utilizzi la sostanza sostitutiva prescritta esclusivamente come previsto.
La prescrizione domiciliare non è accettabile se gli esami e gli accertamenti del medico rivelano che il paziente consuma sostanze che sono pericolose se combinate con il trattamento sostitutivo, tenendo conto dello sviluppo della tolleranza, del mancato raggiungimento di una dose di mantenimento stabile, o dell'abuso di sostanze da parte del paziente.
La terapia domiciliare deve essere interrotta immediatamente se la sostanza viene utilizzata in modo improprio dal paziente.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Agovadin
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
- Trattamento con inibitori delle MAO o entro due settimane dalla loro sospensione;
- Depressione respiratoria;
- Patologie ostruttive delle vie respiratorie;
- Pazienti dipendenti da sostanze non oppioidi.
Antagonisti narcotici o altri agonisti/antagonisti narcotici (ad es. pentazocina e buprenorfina) non devono essere usati durante il trattamento con levometadone, ad eccezione del trattamento del sovradosaggio.
Agovadin può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Il levometadone attraversa la placenta. L'uso del levometadone durante la gravidanza deve essere strettamente indicato e accompagnato da un monitoraggio adeguato, preferibilmente in un centro medico specializzato.
L'uso cronico durante la gravidanza può portare ad assuefazione e dipendenza nel feto, nonché a sintomi di astinenza, depressione respiratoria e basso peso corporeo nel neonato.
Studi sugli animali hanno fornito prove di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, il levometadone non è stato associato a malformazioni congenite.
Durante la gravidanza, se possibile, la dose massima giornaliera di 10 mg di levometadone non deve essere superata; tuttavia, devono essere assicurate un'adeguata terapia sostitutiva e una prevenzione dei sintomi di astinenza durante la gravidanza, al fine di minimizzare i danni al feto. L'aumento della dose può essere necessario a causa dell'induzione enzimatica durante la gravidanza. Considerando il benessere del feto, può essere consigliabile suddividere la dose giornaliera per evitare alti picchi di concentrazioni plasmatica e per compensare la degradazione accelerata del levometadone, prevenendo così i sintomi di astinenza.
La riduzione della dose o la sospensione del medicinale durante la gravidanza deve essere sempre effettuata sotto attento monitoraggio della madre e solo dopo una rigorosa valutazione dei rischi/benefici.
I bambini nati da madri che assumono levometadone possono soffrire di sintomi di astinenza (sindrome da astinenza) e/o depressione respiratoria. La sindrome da astinenza può non manifestarsi nel neonato per alcuni giorni dopo la nascita. Pertanto, oltre al monitoraggio iniziale per la depressione respiratoria, i neonati devono essere sottoposti a un monitoraggio prolungato per segni e sintomi di astinenza.
La sospensione del medicinali nel neonato deve essere effettuata in un'adeguata unità di terapia intensiva per bambini, poiché il trattamento con levometadone può portare ad assuefazione e dipendenza nel feto, nonché a sintomi di astinenza nel neonato che richiedono un trattamento.
Circa il 60-80% dei neonati richiede un trattamento ospedaliero a causa della sindrome da astinenza neonatale. L'aggiustamento della dose (specialmente la riduzione della dose) può essere necessario entro 1-2 settimane postnatali.
Allattamento
Il levometadone viene escreto nel latte materno a bassi livelli. A dosi fino a 30 mg al giorno, il livello di levometadone nel latte umano è basso.
Per il levometadone la decisione di raccomandare l'allattamento al seno deve tenere conto del parere di uno specialista clinico e si deve considerare se la donna sta assumendo una dose di mantenimento stabile di levometadone e l'eventuale uso continuato di sostanze illecite. Se si considera l'allattamento al seno, la dose di levometadone deve essere la più bassa possibile. La madre può allattare al seno il bambino solo sotto controllo medico. Tuttavia, i medici prescrittori devono consigliare alle donne che allattano di monitorare il bambino per la sedazione e le difficoltà respiratorie e di cercare immediatamente assistenza medica se ciò si verifica. Considerando la quantità di latte che un neonato di età inferiore ai 3 mesi assume, la quantità di sostanza attiva ingerita è inferiore alla dose farmacologicamente attiva. Sebbene la quantità di levometadone escreta nel latte materno non sia sufficiente a sopprimere completamente i sintomi di astinenza nei neonati allattati al seno, essa può attenuare la severità della sindrome da astinenza neonatale. Se è necessario interrompere l'allattamento al seno, deve essere fatto gradualmente, in quanto uno svezzamento brusco potrebbe aumentare i sintomi di astinenza nel bambino.
Fertilità
Il metadone non sembra compromettere la fertilità femminile umana.
Studi su uomini sottoposti a trattamento di mantenimento con metadone hanno dimostrato che il metadone racemo riduce i livelli sierici di testosterone e diminuisce marcatamente il volume dell'eiaculato e la motilità dello sperma. La conta degli spermatozoi degli uomini trattati con metadone racemo era il doppio di quella dei controlli. Tuttavia, questo riflette la mancata diluizione del liquido seminale.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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