17 novembre 2024
Amiodarone Mylan
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Cos'è Amiodarone Mylan (amiodarone cloridrato)
Amiodarone Mylan è un farmaco a base di amiodarone cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antiaritmici. E' commercializzato in Italia da Viatris Italia S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Amiodarone Mylan disponibili in commercio
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A cosa serve Amiodarone Mylan e perchè si usa
Il trattamento deve essere iniziato e normalmente monitorato solo in ambiente ospedaliero o sotto la supervisione di uno specialista.
Amiodarone è indicato solo per il trattamento di disturbi del ritmo gravi e/o sintomatici che non rispondono ad altre terapie o quando non possono essere impiegati altri trattamenti.
Tachiaritmie associate alla sindrome di Wolff-Parkinson-White.
Flutter e fibrillazione atriale quando non possono essere usati altri medicinali.
Tutti i tipi di tachiaritmia di natura parossistica, incluso: tachicardie sopraventricolari, nodali e ventricolari, fibrillazione ventricolare quando non possono essere usati altri medicinali.
Le compresse vengono usate sia per una stabilizzazione che per un trattamento a lungo termine.
L'amiodarone è indicato per la prevenzione delle aritmie ventricolari in pazienti ad alto rischio a seguito di infarto del miocardio o in pazienti con segni clinici di insufficienza cardiaca congestizia e/o LVEF minore del 40% che ricevono un appropriato trattamento per l'insufficienza cardiaca, comprendente gli ACE-inibitori. Si deve usare la dose minima efficace ed il trattamento deve essere iniziato/usato solo sotto supervisione ospedaliera o di uno specialista.
Indicazioni: come usare Amiodarone Mylan, posologia, dosi e modo d'uso
Amiodarone Mylan deve essere assunto per via orale.
Considerazioni generali
Dose iniziale
Una dose iniziale alta è necessaria a causa della lenta insorgenza d'azione prima di raggiungere i livelli tissutali di amiodarone necessari.
Mantenimento
Un dosaggio troppo alto durante la terapia di mantenimento può però condurre ad effetti indesiderati, che si ritiene siano correlati ad alti livelli tissutali di amiodarone e dei suoi metaboliti.
Amiodarone è fortemente legato alle proteine e ha un'emivita plasmatica media di 50 giorni (range segnalato 20-100 giorni). Ne consegue che si deve attendere un tempo sufficiente per un nuovo equilibrio di distribuzione tra gli aggiustamenti posologici. Nei pazienti con aritmie potenzialmente fatali, l'emivita lunga è una considerevole salvaguardia, in quanto la dimenticanza di dosi occasionali non ha un impatto significativo sull'effetto terapeutico complessivo. È particolarmente importante che venga usato il dosaggio minimo efficace e che il paziente sia sottoposto a monitoraggio regolare per rilevare caratteri clinici associati ad un eccesso dosaggio di amiodarone e consentire di conseguenza un aggiustamento posologico.
Sospensione/riduzione del dosaggio
Gli effetti indesiderati scompaiono lentamente con la diminuzione dei livelli tissutali. Dopo la sospensione del farmaco, l'amiodarone residuo legato ai tessuti, può proteggere il paziente per un periodo di tempo fino ad un mese. Tuttavia deve essere considerata la possibilità di ricomparsa di aritmie cardiache durante questo periodo.
A causa dell'effetto del cibo sull'assorbimento, l'amiodarone deve essere assunto in orari regolari in considerazione dei pasti (vedere paragrafo 5.2).
Adulti
È particolarmente importante che venga impiegata in tutti i casi la minima dose efficace e che il dosaggio venga calibrato sulla risposta e sul benessere individuale del paziente. In generale, i seguenti schemi posologici sono efficaci:
Stabilizzazione iniziale
Il trattamento deve essere iniziato con 200 mg, 3 volte al giorno e può continuare per 1 settimana. Il dosaggio deve poi essere ridotto a 200 mg due volte al giorno per un'ulteriore settimana.
Mantenimento
Dopo il periodo iniziale il dosaggio deve essere ridotto ad una singola dose giornaliera di 200 mg, o se necessario una dose più bassa. Le compresse da 100 mg possono essere usate per stabilire la dose giornaliera minima richiesta per mantenere il controllo dell'aritmia. In casi rari la dose di mantenimento può superare i 200 mg. La dose di mantenimento deve essere riconsiderata regolarmente, soprattutto se supera i 200 mg.
Passaggio dalla somministrazione endovenosa alla terapia orale
Non appena si sia ottenuta una risposta adeguata, si deve passare contemporaneamente alla terapia orale con la dose di carico abituale (200 mg tre volte al giorno). Amiodarone per via endovenosa deve essere poi gradualmente sospeso.
In pazienti che assumono Amiodarone Mylan con simvastatina, la dose di simvastatina non deve superare i 20 mg/ die (vedere paragrafi 4.4 and 4.5).
Anziani
Come per tutti i pazienti, è importante usare la minima dose efficace. Mentre non esistono evidenze che i requisiti per il dosaggio siano diversi nei pazienti anziani, questi possono essere più soggetti a bradicardia e difetti della conduzione, se vengono impiegate dosi troppo alte. Di particolare importanza è l'esecuzione di un monitoraggio della funzione tiroidea (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di amiodarone nei bambini non sono state stabilite. Pertanto il suo uso nei pazienti pediatrici non è raccomandato. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2 ma non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Amiodarone Mylan
Bradicardia sinusale e blocco cardiaco senoatriale. Nei pazienti con gravi disturbi della conduzione (blocco atrioventricolare di grado elevato, blocco bifascicolare o trifascicolare) o con malattia del nodo del seno amiodarone deve essere usato solo congiuntamente ad un pacemaker.
Evidenza o storia di disfunzione tiroidea. Un controllo della funzione della tiroide deve essere effettuato in tutti i pazienti prima dell'inizio della terapia con amiodarone.
Ipersensibilità all'amiodarone, o ad uno qualsiasi degli eccipienti o allo iodio. Una compressa da 200 mg contiene circa 75 mg di iodio.
L'associazione di amiodarone con medicinali che possono indurre una torsione di punta è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
Un trattamento concomitante con inibitori delle monoaminoossidasi è controindicato.
Gravidanza, eccetto che in circostanze eccezionali (vedere paragrafo 4.6).
Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Amiodarone Mylan può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Ci sono dati insufficienti sull'uso di amiodarone in gravidanza negli esseri umani per confermare una qualche possibile tossicità. Tuttavia in considerazione dei suoi effetti sulla ghiandola tiroide del feto, l'amiodarone è controindicato in gravidanza, eccetto in circostanze eccezionali. Se a causa della lunga emivita dell'amiodarone, la sospensione della terapia è stata considerata prima della gravidanza pianificata, il rischio reale della comparsa di aritmie pericolose per la vita, deve essere valutato contro il possibile rischio per il feto.
La gravidanza deve essere evitata per almeno 1 anno dopo l'interruzione del trattamento con amiodarone per garantire la protezione del concepimento. Questo vale sia per i pazienti di sesso femminile che per quelli di sesso maschile.
Non sono stati osservati effetti teratogeni sugli animali e ci sono dati insufficienti sull'uso di amiodarone in gravidanza per confermare una qualche possibile tossicità.
Allattamento
Controindicato durante l'allattamento al seno, in quanto l'amiodarone è presente nel latte materno in quantità sufficienti da arrecare danno al bambino.
Fertilità
Sono stati rilevati elevati livelli sierici di LH e FSH in pazienti maschi dopo trattamenti a lungo termine, ad indicare disfunzioni dei testicoli.
Quali sono gli effetti indesiderati di Amiodarone Mylan
Le seguenti reazioni avverse sono di seguito classificate per sistemi e organi ed elencate in base alla loro frequenza usando la seguente convenzione: molto comune (≥10%), comune (≥1% e <10%), non comune (≥0,1% e <1%), raro (≥0,01% e <0,1%), molto raro (≤0,01%), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto raro: Anemia emolitica, anemia aplastica e trombocitopenia leucopenia.
In pazienti che assumono amiodarone sono stati segnalati casi incidentali di granuloma del midollo osseo. Il significato clinico di questo è sconosciuto.
Non nota: Neutropenia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario
Non nota: Angioedema.
Reazione anafilattica, shock anafilattico.
Patologie endocrine (vedere paragrafo 4.4)
Comune: Ipertiroidismo, talvolta fatale.
Ipotiroidismo
Molto raro: Sindrome della secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non nota: Diminuzione dell'appetito
Disturbi psichiatrici
Comune: Diminuzione della libido
Non nota: Stato confusionale/delirio, allucinazioni
Patologie del sistema nervoso
Comune: Tremore extrapiramidale, per il quale si ottiene una regressione di solito dopo riduzione della dose o sospensione.
Incubi, disturbi del sonno.
Non comune: Neuropatia periferica sensomotoria e/o miopatia, generalmente reversibile dopo la sospensione del farmaco (vedere paragrafo 4.4)
Molto raro: Vertigini e cefalea.
Atassia cerebellare solitamente con completa regressione dopo riduzione della dose o sospensione del farmaco.
Ipertensione endocranica benigna elevata (pseudotumor cerebri).
Non nota: Parkinsonismo, parosmia.
Patologie dell'occhio
Molto comune: Microdepositi corneali di solito limitati alla zona sotto la pupilla, che di solito sono distinguibili solo da esami con lampada a fessura. Essi possono essere associati ad aloni colorati in luce abbagliante o visione offuscata. Microdepositi corneali costituiti da depositi lipidici complessi sono reversibili dopo la sospensione del trattamento. I depositi sono considerati essenzialmente benigni e non richiedono la sospensione dell'amiodarone.
Molto raro: Neuropatia/neurite ottica (che può portare alla cecità) (vedere paragrafo 4.4)
Patologie cardiache
Comune: Bradicardia, generalmente moderata e dose-dipendente.
Non comune: L'amiodarone ha un basso effetto proaritmico.
Nuova comparsa o peggioramento dell'aritmia, in alcuni casi seguita da arresto cardiaco (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Disturbi della conduzione (blocco senoatriale, blocco AV di vario grado) (vedere paragrafo 4.4).
Molto raro: Bradicardia marcata o arresto sinusale nei pazienti con disfunzione del nodo del seno e/o nei pazienti anziani.
Non nota: Torsades de pointes (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Patologie vascolari
Molto raro: Vasculite.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: Tossicità polmonare (polmonite da ipersensibilità, polmonite alveolare/interstiziale o fibrosi, pleurite, bronchiolite obliterante-polmonite in organizzazione BOOP). Talvolta questa tossicità può essere fatale (vedere paragrafo 4.4).
Molto raro: Broncospasmo in pazienti con grave insufficienza respiratoria e specialmente in pazienti asmatici. Sindrome da distress respiratorio acuto nell'adulto, a volte mortale, il più delle volte subito dopo l'intervento chirurgico (possibile interazione con un'elevata concentrazione di ossigeno).
Non nota: Emorragia polmonare (ci sono state alcune segnalazioni di emorragia polmonare, anche se le frequenze esatte non sono note).
Patologie gastrointestinali
Patologie gastrointestinali
Molto comune: Disturbi gastrointestinali benigni (nausea, vomito, disgeusia) di solito con comparsa dopo dosaggio di carico e che si risolvono con la riduzione della dose.
Comune: Stipsi.
Non comune: Bocca secca.
Non nota: Pancreatite/pancreatiti acute.
Patologie epatobiliari (vedere paragrafo 4.4)
Molto comune: Aumento isolato delle transaminasi sieriche, solitamente moderato (da 1.5 a 3 volte il normale), che si verifica all'inizio della terapia. Può ritornare alla normalità con una riduzione posologica, o anche spontaneamente.
Comune: Disturbi epatici acuti con transaminasi sieriche elevate e/o ittero, incluso insufficienza epatica, che talvolta è fatale.
Molto raro: Malattia epatica cronica (epatite pseudoalcolica, cirrosi), talvolta fatale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune: Fotosensibilità (vedere paragrafo 4.4).
Comune: Colorazione della pelle grigio ardesia o bluastra dopo esposizione alla luce, in particolare del viso, in caso di trattamento prolungato con alti dosaggi giornalieri; tali pigmentazioni scompaiono lentamente dopo la sospensione del trattamento.
Eczema.
Molto raro: Dermatite esfoliativa e alopecia.
Eritema durante radioterapia.
Eruzioni cutanee, di solito non specifiche.
Non nota: Orticaria.
Gravi reazioni cutanee a volte fatali tra cui necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), dermatite bollosa, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistematici (DRESS).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non nota: sindrome simil-lupoide.
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto raro: Epididimo-orchite.
Impotenza.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non nota: Granuloma.
Esami diagnostici
Molto raro: Aumento della creatinina nel sangue.
Lesioni, avvelenamento e complicanze procedurali
Non nota: Disfunzione dell'innesto primario post-trapianto cardiaco (vedere paragrafo 4.4)
Varie
Non nota: Disfunzione dell'innesto primario post-trapianto cardiaco (vedere paragrafo 4.4)
Varie
Gusto metallico (che compare di solito col dosaggio di carico e regredisce dopo riduzione della dose).
Lupus Eritematoso Sistemico.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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