02 novembre 2024
Atenololo FG
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Cos'è Atenololo FG (atenololo)
Atenololo FG è un farmaco a base di atenololo, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia da F.G. S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Atenololo FG disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Atenololo FG disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Atenololo FG e perchè si usa
- Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale.
- Angina pectoris.
- Aritmie.
- Intervento precoce nell'infarto miocardico acuto.
Indicazioni: come usare Atenololo FG, posologia, dosi e modo d'uso
Adulti
Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale
Mezza o una compressa (50-100 mg) il giorno. Di solito il pieno effetto antipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se necessario, è possibile ottenere un'ulteriore riduzione dei valori pressori associando ATENOLOLO FG con altri farmaci antipertensivi.
In particolare, la somministrazione contemporanea di ATENOLOLO FG con un diuretico determina un effetto antipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci.
Angina pectoris
La maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di una compressa (100 mg) al giorno.
Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio.
Aritmie
Dopo aver controllato le aritmie con una formulazione iniettabile di atenololo, si consiglia una posologia di mantenimento per via orale di 50-100 mg/die.
Intervento precoce nell'infarto miocardico acuto
Il trattamento con una formulazione iniettabile di atenololo deve essere iniziato entro le 12h dall'insorgenza del dolore precordiale nell'infarto miocardico acuto. Dopo 15 minuti dall'iniezione in bolo, somministrare 50 mg di ATENOLOLO FG (½ compressa) per via orale seguiti da altri 50 mg dopo 12 ore dall'iniezione. Successivamente si consiglia una terapia di mantenimento per via orale alla dose di 100 mg/die che dovrebbe essere iniziata dopo altre 12 ore.
Qualora compaia bradicardia e/o ipotensione (di entità tale da richiedere un intervento terapeutico) o altri gravi effetti collaterali, ATENOLOLO FG deve essere sospeso.
Anziani
Può rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Bambini
Non esistono esperienze cliniche relative all'impiego pediatrico di ATENOLOLO FG; pertanto se ne sconsiglia la somministrazione ai bambini.
Insufficienza renale
Poiché ATENOLOLO FG è escreto per via renale è necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. Non si verifica accumulo significativo di ATENOLOLO FG nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min/1,73m2 (il limite normale è di 100-150 ml/min/1,73m2). Nei pazienti con clearance creatininica di 15-35 ml/min/1,73m2 (equivalente a 3,4-6,8 mg% di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni.
Per i pazienti con clearance creatininica <15 ml/min/1,73m2 (equivalente a 6,8 mg% di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni.
Ai pazienti in emodialisi ATENOLOLO FG deve essere somministrato per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta; la somministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero, in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Atenololo FG
Come gli altri beta-bloccanti, ATENOLOLO FG non deve essere somministrato a pazienti con: ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al pargrafo 6.1; bradicardia; shock cardiogeno; ipotensione; acidosi metabolica; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; blocco atrioventricolare di 2° e 3° grado; malattie del nodo del seno; feocromocitoma non trattato; scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata.
ATENOLOLO FG non deve essere associato a terapia con verapamil o diltiazem.
Atenololo FG può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
ATENOLOLO FG attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale.
Non sono stati effettuati studi sull'impiego di ATENOLOLO FG nel 1° trimestre di gravidanza e pertanto non può essere esclusa la possibilità di un danno fetale.
ATENOLOLO FG è stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell'ipertensione nel 3°trimestre. L'uso di ATENOLOLO FG in donne gravide, per il trattamento dell'ipertensione lieve-moderata, è stato associato a un ritardo della crescita intra-uterina.
L'uso di ATENOLOLO FG, in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla, richiede un'attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel 1° e 2° trimestre di gestazione.
Allattamento
Si riscontra un accumulo significativo di ATENOLOLO FG nel latte materno. Deve essere adottata cautela quando ATENOLOLO FG viene somministrato a donne che allattano.
I nati da madri che hanno assunto ATENOLOLO FG poco prima di partorire o durante l'allattamento possono essere a rischio di ipoglicemia e bradicardia. Bisogna porre attenzione quando ATENOLOLO FG è assunto durante la gravidanza o l'allattamento.
Quali sono gli effetti indesiderati di Atenololo FG
Negli studi clinici, gli eventi indesiderati segnalati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dell'atenololo.
I seguenti effetti indesiderati, elencati per sistema corporeo, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comuni ( ≥10 % ), comuni (1 - 9,9%), non comuni (0,1 – 0,9%), rari ( 0,01% - 0,09%), molto rari ( < 0,01 %) inclusi casi isolati.
Disturbi cardiaci:
comuni:bradicardia;
rari: deterioramento della funzionalità cardiaca; insorgenza di blocco cardiaco
Disturbi vascolari:
comuni: freddo alle estremità
rari: ipotensione posturale che può essere associata a sincope; aggravamento della claudicazione intermittente; nei pazienti sensibili fenomeno di Raynaud
Disturbi del sistema nervoso:
rari: capogiri; cefalea; parestesia
Disturbi psichiatrici:
non comuni: disturbi del sonno similmente a quanto riportato da altri beta-bloccanti
rari: cambiamenti dell'umore; incubi; psicosi o allucinazioni; aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria.
Disturbi gastrointestinali:
comuni: disturbi gastrointestinali
rari: secchezza delle fauci;.
Esami di laboratorio:
comuni: aumenti dei livelli di transaminasi
molto rari: è stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non è chiara la rilevanza clinica.
Disturbi epatobiliari
rari: tossicità epatica, inclusa la colestasi intraepatica.
Disturbi del sangue e del sistema linfatico:
rari: porpora; trombocitopenia;
Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo:
rari: alopecia; reazioni cutanee di tipo psoriasico; aggravamento della psoriasi; rash cutaneo; inoltre, l'atenololo può esacerbare la depigmentazione nei soggetti affetti da vitiligine.
Disturbi oculari:
rari: secchezza agli occhi; disturbi della vista
Disturbi del sistema riproduttore e della mammella:
rari: impotenza
Disturbi respiratori; toracici e del mediastino:
rari: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici può verificarsi broncospasmo.
Disturbi generali
Comune: affaticamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Patologie correlate:
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Le malattie cardiovascolari costituiscono la causa di morte di primaria rilevanza in Europa. La Giornata Mondiale del cuore è l’occasione per ricordare l’importanza della prevenzione - Ipertensione
L'ipertensione è uno dei più comuni fattori di rischio cardiovascolare, eppure il 17% degli intervistati in una recente indagine lo ignora. Meglio non sottovalutarla e tenere sotto controllo la propria pressione arteriosa
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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