Ipertensione

21 novembre 2024

Ipertensione: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Ipertensione: definizione e generalità


L'ipertensione è disturbo della circolazione sanguigna caratterizzato dall'aumento stabile della pressione arteriosa, cioè della forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie. La pressione sanguigna è dovuta alle pulsazioni del cuore, che normalmente generano una spinta, o pressione, sufficiente a far scorrere il sangue in tutto il corpo; nell'ipertensione, invece, tale spinta è superiore alle normali esigenze dell'organismo.

Ritmo circadiano della pressione arteriosa

Sia la pressione sistolica che diastolica seguono un ritmo circadiano, con valori notturni che tendono a essere più bassi rispetto a quelli diurni. In alcune forme di ipertensione secondaria il declino pressorio notturno risulta inferiore al normale o assente; il fenomeno è riscontrabile anche in alcuni pazienti con ipertensione essenziale che non seguono il normale ritmo circadiano, ma hanno valori pressori notturni che non differiscono (o differiscono di poco) da quelli diurni. Sulla base di queste osservazioni è stato possibile quindi classificare alcuni ipertesi come:

  1. dippers (coloro che hanno una riduzione notturna della pressione sistolica e diastolica ≥ 10%);
  2. non-dippers (coloro che presentano una riduzione notturna della pressione arteriosa < 10%).

Tabella valori di pressione arteriosa per definire lo stato ipertensivo secondo WHO

N.B. I valori si riferiscono a pazienti non in trattamento con antipertensivi e non affetti da patologie acute

Valori Pressione arteriosa

  • Normale
    < 120-129 sistolica (mmHg)
    < 80-84 diastolica (mmHg)

  • Normale-alta
    130-139 sistolica (mmHg)
    85-89 diastolica (mmHg)

Valori Ipertensione

  • 1° stadio (lieve)
    140-159 sistolica (mmHg)
    90-99 diastolica (mmHg)

  • 2° stadio (moderata)
    160-179 sistolica (mmHg)
    100-109 diastolica (mmHg)

  • 3° stadio (grave)
    180-209 sistolica (mmHg)
    110-119 diastolica (mmHg)

  • 4° stadio (molto grave)
    > 210 sistolica (mmHg)
    > 120 diastolica (mmHg)

È stata avanzata l'ipotesi che i non-dippers costituiscano un gruppo in cui il maggior carico pressorio notturno incrementa il rischio di danno d'organo e di complicazioni cardiovascolari rispetto ai dippers.

Regolazione nervosa della pressione arteriosa

La pressione arteriosa sistemica è tenuta costantemente sotto controllo da un insieme di meccanismi che comprendono:

  • il sistema nervoso centrale e periferico;
  • il cuore;
  • il rene e fattori ormonali.

Questi meccanismi agiscono in sinergia sulla gittata cardiaca e sulle resistenze vascolari periferiche (pressione sistemica = gittata cardiaca × resistenza vascolare). La gittata cardiaca, a sua volta, dipende dalla frequenza e dalla gittata sistolica. Il volume dei fluidi extracellulari condiziona la gittata cardiaca, quindi il volume dei fluidi è correlato con la funzionalità renale e dal sistema renina-angiotensina-aldosterone. La produzione di renina dipende da: ridotta perfusione, livelli circolanti di catecolamine, concentrazione di cloruri nel tubulo contorto distale, concentrazione di angiotensina II (vasocostrittore che stimola il riassorbimento idrosodico aumentando la volemia).

Tipi di ipertensione

Ipertensione arteriosa sistolica: è definita da un aumento della pressione sistolica, senza concomitante aumento della diastolica. Può essere causata da:

  • diminuita elasticità dell'aorta (aterosclerosi);
  • aumentata gittata cardiaca;
  • tireotossicosi, sindrome ipercinetica del cuore, fistola arterovenosa, malattia di Paget, beriberi o ansia;
  • aumentata gittata sistolica dovuta ad insufficienza aortica;
  • coartazione aortica.

Sintomi e segni: i sintomi, quando presenti, sono prodotti dalla malattia sottesa e non dipendono dall'ipertensione arteriosa di per sé.

Approccio diagnostico: comporta l'esclusione delle cause che portano a un aumento della gittata sistolica e della coartazione aortica (differenza dei valori pressori delle gambe e delle braccia o riscontro di polsi femorali ritardati). Se vengono escluse le precedenti condizioni e il paziente è di mezz'età o è anziano, la causa più probabile è la presenza di aterosclerosi dell'aorta.

Ipertensione arteriosa diastolica: viene definita come un aumento dei valori di pressione arteriosa diastolica aldi sopra dei valori normali. È quasi costantemente associata a un aumento dei valori di pressione arteriosa sistolica. Lo stato ipertensivo si identifica con le seguenti entità nosologiche: ipertensione primaria o essenziale (90% dei casi); ipertensione secondaria a:
  • malattie endocrine: surreni (iperaldosteronismo, feocromocitoma, sindrome di Cushing), tiroide, ipofisi
  • (acromegalia, malattia di Cushing), paratiroide (iperparatiroidismo),
  • malattie renali: lesioni dell'arteria renale (intrinseche ed estrinseche), parenchimali;
  • contraccettivi orali;
  • varie: policitemia, avvelenamento da piombo, lesioni SNC, ustioni, gravidanza (gestosi, eclampsia).

Cenni clinici

L'età e le modalità di esordio possono aiutare a identificare la causa dell'ipertensione. I sintomi nei pazienti affetti da ipertensione essenziale sono non specifici o legati alle complicanze cardiovascolari cerebrali o renali della malattia.

L'aumento dei soli valori diastolici è di per sé asintomatico, fatta eccezione per un mal di testa in regione occipitale al mattino. Considerato che l'eziologia dell'ipertensione essenziale resta sostanzialmente sconosciuta, una serie di accertamenti è indicata per ogni paziente iperteso, accertamenti che devono però essere appropriati.

In prima istanza vanno valutati indizi clinici della presenza di cause di ipertensione secondaria: masse addominali o al fianco (rene policistico), soffi addominali (patologia renovascolare), pressione negli arti inferiori minore rispetto a quella degli arti superiori e polsi femorali ritardati o assenti (coartazione aortica), obesità del tronco e strie purpuree (sindrome. di Cushing), tachicardia, tremore, sudorazione e pallore (feocromocitoma).

Gli organi la cui struttura e funzione possono essere danneggiate dall'ipertensione sono gli occhi, il cuore, il cervello ed i reni.

Per approfondire:

Cause


Ipertensione: cause principali


Nella maggior parte dei casi non è possibile individuare una causa dell'ipertensione (ipertensione essenziale o primitiva). Più raramente, sono presenti condizioni specifiche che possono causare un aumento secondario della pressione arteriosa: malattie renali, disturbi ormonali, sostanze ad azione ipertensiva (farmaci, alcol, liquirizia), aterosclerosi, patologie congenite. Fattori di rischio per lo sviluppo di ipertensione sono: l'età, il fumo di sigaretta, l'eccesso di peso corporeo, la sedentarietà, l'ipercolesterolemia, il diabete, lo stress e la familiarità.


Sintomi

Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:

Ipertensione: sintomi più comuni


L'ipertensione è generalmente asintomatica. Solo in casi estremi può manifestarsi con cefalea, sudorazione, vertigini ed emorragie nasali. Tuttavia, l'aumento della pressione del sangue provoca danni alla parete delle arterie, favorendo la comparsa di ictus cerebrale, infarto cardiaco, insufficienza renale e disturbi della vista. Inoltre, il superlavoro a cui è costretto il cuore può danneggiarlo, fino all'insorgenza di insufficienza cardiaca.
Poiché l'aumento della pressione arteriosa normalmente non si percepisce se non quando si manifestano complicanze cliniche è consigliabile misurare la pressione arteriosa almeno una volta all'anno.
L'ipertensione è il fattore di rischio per ictus, infarto del miocardio e altre patologie coronariche, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, per le patologie legate all'invecchiamento (demenza e disabilità), per arteriopatie periferiche, ma anche per l'insufficienza renale e per la retinopatia.

Per approfondire:

Diagnosi

Ipertensione: come efftuare la diagnosi


La diagnosi di ipertensione si basa sulla misurazione della pressione arteriosa, eseguita dal medico o dal farmacista con uno sfigmomanometro. Esistono anche apparecchi automatici che permettono un'auto-misurazione. I valori normali di pressione dovrebbero essere inferiori a 80-90 mmHg per la pressione minima e 120-140 mmHg per la massima.

Per approfondire:

Cure

Ipertensione: cure e rimedi


Per trattare l'ipertensione, in alcuni casi sono sufficienti modifiche dello stile di vita (una dieta sana, una moderata attività fisica, la riduzione dello stress), che in ogni caso vanno associate alla terapia farmacologica. Questa si basa su diverse categorie di farmaci (diuretici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, calcio-antagonisti, antagonisti del recettore dell'angiotensina II) che possono essere utilizzati da soli o, se necessario, in combinazione, modulando il trattamento sul singolo paziente. La terapia va personalizzata per ogni singolo paziente, vediamo qualche esempio:

  • Se un paziente è un sodiosensibile e mangia tanto sale, si toglierà il sale dalla dieta e gli verrà somministrato un diuretico. Tutta la famiglia dei diuretici soprattutto i diuretici tiazidici sono quelli abbassano la pressione togliendo un po' di liquido al volume della circolazione.
  • C'è poi la famiglia dei vasodilatatori, come i calcioantagonisti o gli alfa agonisti , che abbassano le resistenze dei vasi sanguigni riducendo di conseguenza la pressione. Si utilizzano per esempio nelle persone anziane dove i vasi sono un po' meno elastici.
  • Altri farmaci sono i betabloccanti, che agiscono diminuendo la frequenza cardiaca. Sono usati anche nel post infarto e che proteggono il cuore determinare una riduzione dell'influenza del sistema nervoso sul cuore.
  • Poi c'è tutto il capitolo dei farmaci che agiscono sul sistema renina angiotensina aldosterone (che controlla la pressione) togliendo di mezzo un enzima, l'angiotensina, che aumenta la pressione. Sono gli ace-inibitori e inibitori dell'angiotensina II (o sartani).

Per approfondire:

Prevenire l'ipertensione

Per prevenire l'ipertensione si dovrebbero, da un lato, identificare gli individui geneticamente predisposti, dall'altro, correggere i fattori ambientali.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diffuso alcune indicazioni generali, che hanno a che fare con lo stile di vita, dedicate soprattutto agli individui che non presentano fattori di rischio aggiuntivi:

  • controllare il peso corporeo
  • contenere il consumo di alcol
  • evitare il fumo
  • limitare le condizioni di stress
  • ridurre l'apporto di sale e l'uso degli alimenti che ne sono ricchi (ad esempio gli insaccati)
  • contenere il consumo di grassi animali (contengono colesterolo)
  • non abusare di liquirizia
  • seguire una dieta ricca di magnesio e potassio (cereali, frutta, verdura, agrumi)
  • esercitare regolarmente un'attività fisica

Per approfondire:

Risposte dell'esperto

Prof. Roberto Meazza, dell'Università di Milano, Responsabile Day Service Ipertensione, Centro Ipertensione Ospedale Maggiore Policlinico, Milano

Qual è la pressione corretta? Quali farmaci assumere? E il corretto stile di vita per mantenerla sotto controllo? È possibile interrompere una terapia farmacologica antipertensiva?

Farmaci

Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.



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