02 novembre 2024
Bicalutamide EG Stada
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Cos'è Bicalutamide EG Stada (bicalutamide)
Bicalutamide EG Stada è un farmaco a base di bicalutamide, appartenente al gruppo terapeutico Antiandrogeni. E' commercializzato in Italia da EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
Confezioni e formulazioni di Bicalutamide EG Stada disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Bicalutamide EG Stada disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Bicalutamide EG Stada e perchè si usa
Carcinoma della prostata in stadio avanzato
Trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato in associazione a terapia con analoghi dell'ormone di liberazione dell'ormone luteinizzante (LHRH) oppure a castrazione chirurgica (dose giornaliera 50 mg di bicalutamide).
Carcinoma della prostata localmente avanzato
La bicalutamide (alla dose giornaliera di 150 mg) è indicata sia da sola sia come trattamento adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia in pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato in cui il rischio di progressione della malattia è alto (vedere paragrafo 5.1).
Indicazioni: come usare Bicalutamide EG Stada, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Adulti di sesso maschile, comprese le persone anziane
Carcinoma della prostata in stadio avanzato
Una compressa da 50 mg una volta al giorno.
Il trattamento con bicalutamide deve essere iniziato almeno 3 giorni prima di avviare il trattamento con un analogo LHRH oppure contemporaneamente alla castrazione chirurgica.
Carcinoma della prostata localmente avanzato
Tre compresse da 50 mg (150 mg) una volta al giorno.
Devono essere presi 150 mg di bicalutamide continuativamente per almeno 2 anni oppure fino alla comparsa di segni di progressione della malattia.
Bambini e adolescenti
La bicalutamide non è indicata nei bambini e negli adolescenti.
Danno renale
Nei pazienti con danno renale non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio. Non vi è esperienza con l'uso di bicalutamide nei pazienti la cui funzione renale è gravemente compromessa (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica
Non è necessario modificare il dosaggio in pazienti con compromissione epatica lieve. Si potrebbe verificare un aumentato accumulo di farmaco nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Via di somministrazione: per via orale. Le compresse devono essere ingerite intere con del liquido.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Bicalutamide EG Stada
Bicalutamide è controindicata nelle donne e nei bambini (vedere paragrafo 4.6).
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Bicalutamide è controindicata in pazienti con anamnesi di tossicità epatica associata all'assunzione di bicalutamide.
La somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride e bicalutamide è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
Bicalutamide EG Stada può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
La bicalutamide è controindicata nei soggetti di sesso femminile e non deve essere somministrata a donne in stato di gravidanza oppure a madri che allattano.
Quali sono gli effetti indesiderati di Bicalutamide EG Stada
In questo paragrafo gli effetti indesiderati vengono definiti come segue: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune: anemia
Molto raro: trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso edema angioneurotico e orticaria
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune: diabete mellito, riduzione dell'appetito.
Non comune: iperglicemia, perdita di peso
Disturbi psichiatrici
Molto comune: diminuzione della libido
Comune: depressione
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: capogiri
Comune: sonnolenza
Non comune: insonnia
Patologie cardiache
Comune: infarto del miocardio (sono stati segnali esiti fatali)6,insufficienza cardiaca 6
Molto raro: angina, disturbi della conduzione, tra cui prolungamenti degli intervalli PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell'ECG
Patologie vascolari
Molto comune: vampate di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: malattia polmonare interstiziale 4 (sono stati segnalati esiti fatali), dispnea
Patologie gastrointestinali
Molto comune: dolore addominale, stipsi, nausea.
Comune: diarrea, dispepsia, flatulenza
Non comune: bocca secca
Raro: vomito
Patologie epatobiliari
Comune: alterazioni epatiche (innalzamento dei livelli di transaminasi, bilirubinemia, epatomegalia, colestasi ed ittero)1, epatotossicità
Raro: grave compromissione epatica, insufficienza epatica2,5 (sono stati segnalati esiti fatali).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: prurito, secchezza cutanea, rash, rash maculopapuloso, sudorazione, irsutismo/ricrescita dei capelli, alopecia
Raro: reazione di fotosensibilità
Patologie renali e urinarie
Molto raro: ematuria
Non comune: nicturia
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto comune: disfunzione erettile, impotenza, tensione mammaria3, ginecomastia3
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: astenia, edema (viso, estremità, tronco)
Comune: dolori generalizzati, dolore alle pelvi, brividi, dolore toracico
Non comune: cefalea, dolore alla schiena, dolore al collo
Esami diagnostici
Comune: aumento ponderale
Non nota: prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
1 Le alterazioni epatiche sono raramente gravi e per lo più transitorie, risolvendosi o migliorando nel corso del trattamento o dopo la sua interruzione (vedere paragrafo 4.4).
2 Insufficienza epatica si è manifestata molto raramente in pazienti trattati con bicalutamide, non è stata tuttavia stabilita in modo certo una relazione causale. Si devono eseguire periodicamente test di funzionalità epatica (vedere anche paragrafo 4.4).
3 Può essere ridotta in caso di castrazione concomitante.
4 Elencata come reazione avversa al farmaco a seguito di revisione dei dati post-commercializzazione. La frequenza è stata determinata sulla base dell'incidenza dei casi di polmonite interstiziale segnalati nel periodo di trattamento randomizzato nell'ambito degli studi EPC alla dose di 150 mg.
5 Elencata come reazione avversa al farmaco a seguito di revisione dei dati post-commercializzazione. La frequenza è stata determinata sulla base dell'incidenza dei casi di insufficienza epatica osservati nei pazienti inseriti nel braccio di trattamento in aperto con bicalutamide nell'ambito degli studi EPC alla dose di 150 mg.
6 Osservato nell'ambito di uno studio farmaco epidemiologico con agonisti dell'LHRH ed antiandrogeni utilizzati per il trattamento del tumore della prostata. L'uso di bicalutamide 50 mg in combinazione con agonisti dell'LHRH ha comportato un aumento del rischio, non evidente invece quando bicalutamide 150 mg è stata usata in monoterapia per trattare il cancro alla prostata.
Inoltre negli studi clinici, durante il trattamento con bicalutamide più un analogo LHRH, è stata riportata insufficienza cardiaca (come una possibile reazione avversa da farmaco, secondo il giudizio dei medici investigatori, con una frequenza >1%). Non vi è alcuna prova di un rapporto causale con il trattamento con farmaci.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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