18 novembre 2024
Bisoprololo Almus
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Cos'è Bisoprololo Almus (bisoprololo fumarato)
Bisoprololo Almus è un farmaco a base di bisoprololo fumarato, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia da Almus S.r.l. - Sede Operativa
Confezioni e formulazioni di Bisoprololo Almus disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Bisoprololo Almus disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- bisoprololo almus 10 mg 28 compresse rivestite con film
- bisoprololo almus 2,5 mg 28 compresse rivestite con film
- bisoprololo almus 5 mg 28 compresse rivestite con film
A cosa serve Bisoprololo Almus e perchè si usa
Ipertensione
Angina pectoris
Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con ridotta funzione sistolica del ventricolo sinistro, in aggiunta a terapia con ACE inibitori e diuretici ed eventualmente glicosidi cardiaci (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1).
Indicazioni: come usare Bisoprololo Almus, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Ipertensione/angina pectoris
Adulti
La dose deve essere aggiustata su base individuale, specialmente in accordo alla frequenza delle pulsazioni ed in base al successo della terapia. Si raccomanda di iniziare con 5 mg al giorno. La dose abituale è 10 mg una volta al giorno con una dose massima raccomandata di 20 mg una volta al giorno.
Anziani
Si raccomanda un dosaggio iniziale il più basso possibile.
Pazienti con compromissione renale o epatica
Nei pazienti con disturbi della funzione epatica o renale da lievi a moderati, non è normalmente richiesto alcun aggiustamento del dosaggio.
Nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <20 ml/min) ed in pazienti con gravi disturbi della funzione epatica è raccomandato di non superare una dose giornaliera di 10 mg di bisoprololo fumarato.
L'esperienza con l'uso di bisoprololo in pazienti in dialisi renale è limitata. Non c'è comunque evidenza della necessità di modificare il regime di dosaggio.
Interruzione del trattamento:
Il trattamento non deve essere interrotto bruscamente (vedere paragrafo 4.4). La dose deve essere diminuita gradualmente con un dimezzamento settimanale della dose.
Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile
Il trattamento standard della ICC prevede un ACE-inibitore (o un bloccante del recettore dell'angiotensina, nel caso di un'intolleranza agli ACE-inibitori), un beta-bloccante, diuretici e, se appropriato, glicosidi cardiaci. Quando viene iniziato il trattamento con il bisoprololo fumarato i pazienti devono essere stabili (senza insufficienza acuta).
Si raccomanda che il medico sia esperto nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.
Fase di aggiustamento del dosaggio
Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con il bisoprololo richiede una fase di aggiustamento del dosaggio.
Il trattamento con bisoprololo deve essere iniziato con un graduale aumento del dosaggio verso l'alto secondo il seguente schema:
- 1,25 mg una volta al giorno per 1 settimana, se ben tollerato aumentare a
- 2,5 mg una volta al giorno per un'ulteriore settimana, se ben tollerato aumentare a
- 3,75 mg una volta al giorno per un'ulteriore settimana, se ben tollerato aumentare a
- 5 mg una volta al giorno per le 4 settimane successive, se ben tollerato aumentare a
- 7,5 mg una volta al giorno per le 4 settimane successive, se ben tollerato aumentare a
- 10 mg una volta al giorno per la terapia di mantenimento.
La dose massima raccomandata è 10 mg una volta al giorno.
Durante la fase di aggiustamento del dosaggio, e successivamente, potrebbero verificarsi un temporaneo peggioramento dell'insufficienza cardiaca, ipotensione o bradicardia.
Durante la fase di aggiustamento del dosaggio si raccomanda un attento monitoraggio dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa) e dei sintomi di peggioramento dell'insufficienza cardiaca. I sintomi potrebbero manifestarsi già entro il primo giorno dopo dell'inizio della terapia.
Modifiche al trattamento
Se la dose massima raccomandata non è ben tollerata, è possibile considerare la graduale riduzione della dose.
Nel caso di un peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, ipotensione o bradicardia, si raccomanda di riconsiderare la dose del farmaco concomitante. Potrebbe anche essere necessario diminuire temporaneamente la dose del bisoprololo o prendere in considerazione la sospensione della terapia.
Una volta che il paziente è tornato stabile, deve essere presa in considerazione la reintroduzione e/o l'aumento del dosaggio del bisoprololo.
Durata del trattamento
Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con il bisoprololo è generalmente un trattamento a lungo termine.
Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto in modo improvviso poichè le condizioni del paziente potrebbero aggravarsi temporaneamente. Specialmente in pazienti con malattie cardiache ischemiche, il trattamento non deve essere interrotto in modo improvviso. È raccomandata una graduale diminuzione della dose giornaliera.
Compromissione renale o epatica
Non esistono informazioni sulle proprietà farmacocinetiche del bisoprololo nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica e da compromissione epatica o renale. L‘aumento graduale della dose in queste popolazioni di pazienti deve quindi essere effettuata con ulteriore cautela.
Tutte le indicazioni
Anziani
Non sono necessari aggiustamenti della dose.
Popolazione pediatrica
Non c'è esperienza con bisoprololo nei bambini e negli adolescenti pertanto il suo uso non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti.
Modo di somministrazione
Per somministrazione orale
Le compresse di bisoprololo devono essere prese al mattino e possono essere assunte con del cibo. Devono essere deglutite con del liquido e non devono essere masticate.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Bisoprololo Almus
Il Bisoprololo è controindicato nei seguenti casi:
- insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropica per via endovenosa
- shock cardiogeno
- blocco atrio-ventricolare di II o III grado
- sindrome del nodo del seno
- blocco seno-atriale
- bradicardia sintomatica
- ipotensione sintomatica
- grave asma bronchiale o grave malattia polmonare ostruttiva cronica
- forme gravi di occlusione arteriosa periferica e forme gravi di sindrome di Raynaud
- feocromocitoma non trattato (vedere paragrafo 4.4)
- acidosi metabolica
- ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Bisoprololo Almus può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza:
Il bisoprololo ha effetti farmacologici che possono determinare conseguenze dannose alla gravidanza e/o al feto/neonato. In generale, i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che è stata associata a un ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti avversi (come ipoglicemia e bradicardia). Se la terapia con beta-bloccanti è necessaria, sono preferibili i beta-bloccanti beta1-selettivi.
Il bisoprololo non è raccomandato durante la gravidanza se non strettamente necessario: in tal caso, è raccomandato il monitoraggio del flusso ematico utero-placentare e della crescita fetale. In caso di effetti nocivi sulla gravidanza o sul feto si raccomanda di prendere in considerazione l'adozione di terapie alternative. Il neonato deve essere monitorato attentamente. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia si manifestano generalmente entro i primi tre giorni.
Allattamento:
Non ci sono dati sull'escrezione di bisoprololo nel latte umano o sulla sicurezza dell'esposizione dei neonati a bisoprololo.
Pertanto l'assunzione del bisoprololo durante l'allattamento non è raccomandata.
Quali sono gli effetti indesiderati di Bisoprololo Almus
Le seguenti definizioni si applicano alla terminologia sulla frequenza di seguito usata.
Molto comune (≥1/10)
Comune (≥1/100, <1/10)
Non comune (≥1/1000, <1/100)
Raro (≥1/10.000, <1/1000)
Molto raro (<1/10.000)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Disturbi psichiatrici
Non comune: disturbi del sonno, depressione
Raro: incubi, allucinazioni
Patologie del sistema nervoso
Comune: capogiri *, cefalea *
Raro: sincope
Patologie dell'occhio
Raro: riduzione del flusso lacrimale (da considerare se il paziente utilizza lenti a contatto)
Molto raro: congiuntivite
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Raro: disturbi dell'udito
Patologie cardiache
Molto raro: dolore toracico
Molto comune: bradicardia in pazienti con insufficienza cardiaca cronica
Comune: peggioramento dell'insufficienza cardiaca preesistente in pazienti con insufficienza cardiaca cronica
Non comune: disturbi della conduzione atrio-ventricolare. Peggioramento dell'insufficienza cardiaca preesistente in pazienti con ipertensione e angina pectoris); bradicardia (in pazienti con ipertensione e angina pectoris)
Patologie vascolari
Comune: sensazione di freddo o di intorpidimento alle estremità, ipotensione (specialmente in pazienti con insufficienza cardiaca)
Non comune: ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o con un'anamnesi di malattia ostruttiva delle vie aeree
Raro: rinite allergica
Patologie gastrointestinali
Comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, stipsi
Patologie epatobiliari
Raro: epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: reazioni di ipersensibilità come prurito, rossore, eruzioni cutanee
Molto raro: i beta-bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre eruzioni cutanee simili a psoriasi, alopecia
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: debolezza muscolare e crampi
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Raro: disturbi della potenza sessuale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: affaticamento *, astenia (pazienti con insufficienza cardiaca cronica)
Non comune: astenia (pazienti con ipertensione o angina pectoris)
Esami diagnostici
Raro: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT)
* Questi sintomi si verificano specialmente all'inizio della terapia in pazienti con ipertensione o angina pectoris. Tali sintomi sono generalmente lievi e scompaiono solitamente in 1-2 settimane.
Patologie correlate:
- Infarto
Le malattie cardiovascolari costituiscono la causa di morte di primaria rilevanza in Europa. La Giornata Mondiale del cuore è l’occasione per ricordare l’importanza della prevenzione - Insufficienza o scompenso cardiaco
Incapacità del cuore di pompare un adeguato flusso di sangue per mantenere efficiente il metabolismo degli organi e dei tessuti dell'organismo. - Ipertensione
L'ipertensione è uno dei più comuni fattori di rischio cardiovascolare, eppure il 17% degli intervistati in una recente indagine lo ignora. Meglio non sottovalutarla e tenere sotto controllo la propria pressione arteriosa
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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