24 novembre 2024
Brimonidina EG
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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Cos'è Brimonidina EG (brimonidina tartrato)
Brimonidina EG è un farmaco a base di brimonidina tartrato, appartenente al gruppo terapeutico Antiglaucoma.
A cosa serve Brimonidina EG e perchè si usa
Riduzione della pressione intraoculare (PIO) elevata nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto o da ipertensione oculare.
- come terapia singola nei pazienti per cui è controindicata la terapia topica con beta-bloccanti;
- come terapia integrativa ad altri farmaci per l'abbassamento della pressione intraoculare qualora l'obiettivo di riduzione della PIO non sia stato raggiunto con un singolo principio attivo (vedere paragrafo 5.1).
Indicazioni: come usare Brimonidina EG, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Dose raccomandata negli adulti (inclusi gli anziani)
La dose raccomandata è una goccia di brimonidina nell'occhio/negli occhi affetto/i due volte al giorno a distanza di circa 12 ore.
Anziani
Per l'uso negli anziani non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Compromissione delle funzioni renale ed epatica
La brimonidina non è stata studiata in pazienti con compromissione delle funzioni renale ed epatica (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Non è stato eseguito alcuno studio clinico su soggetti adolescenti (da 12 a 17 anni).
L'uso della brimonidina non è consigliato nei bambini di età inferiore a 12 anni ed è controindicato nei neonati e nei bambini (età inferiore a 2 anni) (vedere paragrafo 4.3, paragrafo 4.4 e paragrafo 4.9). È noto che si possano verificare gravi reazioni avverse nei neonati. La sicurezza e l'efficacia della brimonidina non sono state dimostrate nei bambini.
Modo di somministrazione
Come per tutti i colliri, al fine di ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale all'angolo palpebrale mediale (occlusione puntuale) per un minuto. Questa operazione deve essere eseguita immediatamente dopo aver instillato ciascuna goccia.
Se si deve usare più di un farmaco oftalmico topico, i diversi farmaci devono essere instillati a distanza di 5-15 minuti.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Brimonidina EG
- ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti;
- neonati e bambini (vedere paragrafo 4.8);
- pazienti sottoposti a terapia con inibitori delle monoaminossidasi (MAO) e pazienti in cura con antidepressivi che influiscono sulla trasmissione noradrenergica (ad esempio antidepressivi triciclici e mianserina).
Brimonidina EG può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Non è stata dimostrata la sicurezza di utilizzo durante la gravidanza umana. In studi su animali, la brimonidina tartrato non ha provocato effetti teratogeni. Nei conigli la brimonidina tartrato, a livelli plasmatici più elevati di quelli raggiunti durante la terapia nell'uomo, ha mostrato di provocare un aumento di perdita preimpianto e della riduzione postnatale della crescita. La brimonidina deve essere utilizzata durante la gravidanza soltanto nel caso in cui il beneficio potenziale per la madre superi il rischio potenziale per il feto.
Allattamento
Non è noto se la brimonidina sia escreta nel latte umano. Il composto è escreto nel latte dei topi in fase di allattamento. La brimonidina non deve essere utilizzata nelle donne in fase di allattamento di bambini.
Quali sono gli effetti indesiderati di Brimonidina EG
Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono state secchezza delle fauci, iperemia oculare e bruciore/punture agli occhi, tutti questi effetti si sono verificati nel 22-25% dei pazienti. In genere sono di natura transitoria e di solito non sono gravi al punto da richiedere l'interruzione del trattamento.
Durante gli studi clinici, nel 12,7% dei pazienti si sono verificati sintomi di reazioni allergiche oculari (che nell'11,5% dei casi hanno determinato la sospensione della terapia) con insorgenza tra il 3° e il 9° mese nella maggior parte dei pazienti.
All'interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità. Al fine di classificare l'insorgenza degli effetti indesiderati sono state utilizzate le seguenti terminologie:
Molto comune (≥ 1/10);
Comune (≥ 1/100, <1/10);
Non comune (≥ 1/1.000, <1/100);
Raro (≥ 1/10.000, <1/1.000);
Molto raro (< 1/10.000);
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie cardiache
Non comune:
- palpitazioni/aritmia (comprese bradicardia e tachicardia)
Patologie del sistema nervoso
Molto comune:
- cefalea
- sonnolenza
Comune:
- capogiri
- alterazioni del gusto
Molto raro:
- sincope
Patologie dell'occhio
Molto comune:
- irritazione oculare, incluse reazioni allergiche (iperemia, bruciore e dolore, prurito, sensazione di presenza di un corpo estraneo, follicoli congiuntivali),
- offuscamento della vista
- blefarite allergica, blefarocongiuntivite allergica, congiuntivite allergica, reazione oculare allergica e congiuntivite follicolare
Comune:
- irritazione locale (iperemia ed edema della palpebra, blefarite, edema e secrezione congiuntivale, dolore oculare e lacrimazione).
- fotofobia
- erosione e colorazione corneale
- secchezza oculare
- sbiancamento congiuntivale
- visione alterata
- congiuntivite.
Molto raro:
- irite
- miosi
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune:
- sintomi delle vie respiratorie superiori
Non comune:
- secchezza nasale
Raro:
- dispnea
Patologie gastrointestinali
Molto comune:
- secchezza orale
Comune:
- sintomi gastrointestinali
Patologie vascolari
Molto raro:
- ipertensione
- ipotensione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune:
- affaticamento
Comune:
- astenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comune:
- reazioni allergiche sistemiche
Disturbi psichiatrici
Non comune:
- depressione
Molto raro:
- insonnia
Le seguenti reazioni avverse sono state identificate nella pratica clinica durante il periodo post-marketing della brimonidina. Poiché sono state segnalate volontariamente da una popolazione di dimensioni sconosciute, la frequenza non può essere valutata.
Patologie dell'occhio
Non nota:
- iridociclite (uveite anteriore)
- prurito alla palpebra
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non nota:
- reazioni cutanee compresi eritema, edema facciale, prurito, rash e vasodilatazione
Nei casi in cui la brimonidina sia stata utilizzata come parte del trattamento medico del glaucoma congenito, nei neonati e nei bambini che avevano ricevuto la brimonidina sono stati segnalati sintomi di sovradosaggio da brimonidina, come perdita di coscienza, letargia, sonnolenza, ipotensione, ipotonia, bradicardia, ipotermia, cianosi, pallore, depressione respiratoria e apnea (vedere paragrafo 4.3).
In uno studio di fase 3, della durata di 3 mesi condotto su bambini di età compresa tra 2 e 7 anni con glaucoma non adeguatamente controllato dai beta-bloccanti, dove veniva impiegata la brimonidina come terapia aggiuntiva, è stata segnalata un'elevata prevalenza di sonnolenza (55%). Nell'8% dei bambini quest'ultima si è manifestata in forma grave e nel 13% dei casi ha determinato la sospensione del trattamento. L'incidenza della sonnolenza è diminuita con l'aumentare dell'età, raggiungendo il minimo nel gruppo di età di 7 anni (25%), ma è stata maggiormente influenzata dal peso, verificandosi più frequentemente nei bambini che pesavano ≤20 kg (63%) rispetto a quelli che pesavano oltre 20 kg (25%) (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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