Carvedilolo Sandoz

24 novembre 2024

Carvedilolo Sandoz


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Cos'è Carvedilolo Sandoz (carvedilolo)


Carvedilolo Sandoz è un farmaco a base di carvedilolo, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti. E' commercializzato in Italia da Sandoz S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Carvedilolo Sandoz disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Carvedilolo Sandoz disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Carvedilolo Sandoz e perchè si usa


Ipertensione essenziale.

Angina pectoris stabile cronica.

Trattamento aggiuntivo dell'insufficienza cardiaca cronica stabile da moderata a grave.

Indicazioni: come usare Carvedilolo Sandoz, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Ipertensione essenziale:

Il Carvedilolo può essere utilizzato per il trattamento dell'ipertensione da solo o in combinazione con altri antiipertensivi, soprattutto diuretici tiazidici. Si raccomanda l'assunzione una volta al giorno, tuttavia la dose singola massima raccomandata è di 25 mg e la dose giornaliera massima raccomandata è di 50 mg.

Adulti:

La dose iniziale raccomandata è di 12,5 mg una volta al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il trattamento viene continuato al dosaggio di 25 mg/die. Se necessario, la dose può essere ulteriormente aumentata gradualmente a intervalli di due settimane o più raramente.

Anziani:

La dose iniziale raccomandata nell'ipertensione è di 12,5 mg una volta al giorno, che può essere sufficiente anche per il trattamento di mantenimento. Tuttavia, se la risposta terapeutica è inadeguata a questo dosaggio, la dose può essere ulteriormente aumentata gradualmente a intervalli di due settimane o più raramente.

Angina pectoris stabile cronica:

Si raccomanda l'assunzione in due volte al giorno.

Adulti:

Il dosaggio iniziale è di 12,5 mg due volte al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il trattamento continua con il dosaggio di 25 mg due volte al giorno. Se necessario, la dose può essere ulteriormente aumentata gradualmente a intervalli di due settimane o più raramente, fino al dosaggio massimo raccomandato di 100 mg al giorno, suddiviso in due dosi (due volte al giorno).

Anziani:

La dose iniziale raccomandata è di 12,5 mg, due volte al giorno, per due giorni.

Successivamente, il trattamento viene continuato con il dosaggio di 25 mg due volte al giorno, che rappresenta la dose giornaliera massima raccomandata.

Insufficienza cardiaca:

Il carvedilolo viene somministrato nell'insufficienza cardiaca da moderata a grave, in aggiunta alla terapia di base convenzionale con diuretici, ACE inibitori, digitalici e/o vasodilatatori. Il paziente deve essere clinicamente stabile (nessuna variazione nella classe NYHA, nessun ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca) e la terapia di base deve essere stabilizzata per almeno 4 settimane prima del trattamento. Inoltre, il paziente deve avere una frazione di eiezione ventricolare sinistra ridotta e la frequenza cardiaca deve essere > 50 bpm e la pressione sanguigna sistolica > 85 mmHg (vedere paragrafo 4.3).

La dose iniziale è di 3,125 mg due volte al giorno per due settimane. Se questa dose è tollerata, può essere aumentata lentamente a intervalli di non meno di due settimane, fino a 6,25 mg due volte al giorno, poi fino a 12,5 mg due volte al giorno e infine a 25 mg due volte al giorno. Il dosaggio deve essere aumentato al livello tollerabile più elevato.

Il dosaggio massimo raccomandato è di 25 mg due volte al giorno, per pazienti con peso corporeo inferiore a 85 kg, e di 50 mg due volte al giorno per pazienti con peso corporeo superiore a 85 kg, a condizione che l'insufficienza cardiaca non sia grave. Un aumento della dose a 50 mg due volte al giorno deve essere effettuato con prudenza, tenendo il paziente sotto stretto controllo medico.

Un peggioramento transitorio dei sintomi dell'insufficienza cardiaca può verificarsi all'inizio del trattamento o a causa di un aumento della dose, specialmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave e/o sottoposti a trattamento diuretico ad alto dosaggio. Ciò non richiede solitamente la sospensione del trattamento, ma la dose non deve essere aumentata. Il paziente deve essere tenuto sotto osservazione da un medico/cardiologo per due ore dopo l'inizio del trattamento o l'aumento della dose. Prima di ogni aumento di dosaggio, deve essere eseguito un esame al fine di verificare i potenziali sintomi di peggioramento dell'insufficienza cardiaca o sintomi di vasodilatazione eccessiva (ad es. funzionalità renale, peso corporeo, pressione sanguigna, frequenza e ritmo del battito cardiaco). Un peggioramento dell'insufficienza cardiaca o la ritenzione di liquidi vanno trattati aumentando la dose di diuretici, la dose di carvedilolo non deve essere aumentata fino a quando il paziente non si sia stabilizzato. Se compare bradicardia o nel caso di allungamento della conduzione atrioventricolare, deve essere prima monitorato il livello di digossina. Occasionalmente, può essere necessario ridurre la dose di carvedilolo o temporaneamente sospendere del tutto il trattamento. Anche in questi casi, è possibile spesso continuare con successo la titolazione della dose di carvedilolo.

La funzionalità renale, i trombociti e il glucosio (nel caso di NIDDM e/o IDDM) devono essere monitorati regolarmente durante la titolazione della dose. Tuttavia, dopo la titolazione della dose, è possibile ridurre la frequenza di monitoraggio.

Se il carvedilolo viene sospeso per più di due settimane, la terapia deve essere ri-iniziata con 3,125 mg due volte al giorno e aumentata gradualmente, secondo le raccomandazioni sopra riportate.

Insufficienza renale

Il dosaggio deve essere determinato per ogni paziente individualmente, tuttavia secondo i parametri farmacocinetici non esiste prova della necessità di un adeguamento della dose di carvedilolo. Pazienti con insufficienza cardiaca, vedere paragrafo 4.4.

Disfunzione epatica moderata

Può essere richiesto un aggiustamento della dose.

Bambini e adolescenti (< 18 anni)

Esistono dati insufficienti sull'efficacia e la sicurezza del carvedilolo.

Anziani

I pazienti anziani possono essere più suscettibili agli effetti del carvedilolo e devono essere più attentamente monitorati.

Come per altri beta-bloccanti, e soprattutto in pazienti con coronaropatia, la sospensione del carvedilolo deve avvenire gradualmente (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione

Le compresse devono essere assunte con un'adeguata quantità di liquidi. Non è necessario assumere le compresse durante i pasti. Si raccomanda, tuttavia, ai pazienti con insufficienza cardiaca di assumere il carvedilolo con il cibo, per consentire un più lento assorbimento e una riduzione del rischio di ipotensione ortostatica.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Carvedilolo Sandoz


  • Ipersensibilità al carvedilolo o ad uno qualsiasi dei componenti del prodotto
  • Insufficienza cardiaca instabile/scompensata
  • Disfunzione epatica clinicamente manifesta
  • Blocco AV di secondo e terzo grado (a meno di un pacemaker permanente in posizione)
  • Grave bradicardia (<50 bpm)
  • Sindrome del seno malato (incluso blocco senoatriale)
  • Grave ipotensione (pressione sistolica ematica <85 mmHg)
  • Shock cardiogeno
  • Anamnesi di broncospasmo o asma
  • Angina di Prinzmetal
  • Feocromocitoma non trattato
  • Gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica
  • Acidosi metabolica
  • Trattamento endovenoso concomitante con verapamil o diltiazem (vedere paragrafo 4.5).

Carvedilolo Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Non c'è adeguata esperienza clinica relativa all'utilizzo di carvedilolo nelle donne in gravidanza.

Gli studi sugli animali sono insufficienti per quanto riguarda gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto e sullo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). II rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.

Carvedilolo non deve essere somministrato durante la gravidanza a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi.

I betabloccanti riducono la perfusione placentare, che può causare morte fetale intrauterina e parti immaturi e prematuri. Inoltre, si possono verificare reazioni avverse (specialmente ipoglicemia e bradicardia) nel feto e nel neonato. Si può verificare un aumento del rischio di complicanze cardiache e polmonari nel neonato nel periodo postnatale. Gli studi sugli animali non hanno mostrato evidenze sostanziali di teratogenicità con carvedilolo (vedere anche paragrafo 5.3).

Studi sugli animali hanno mostrato che carvedilolo o i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Non è noto se carvedilolo è escreto nel latte materno umano. L'allattamento non è pertanto raccomandato durante. l'assunzione di carvedilolo.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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