Amiodar 150 mg/3 ml soluz. iniett. per uso endovenoso 5 fiale
Amiodar 150 mg/3 ml soluz. iniett. per uso endovenoso 5 fiale è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe H), a base di amiodarone cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antiaritmici. E' commercializzato in Italia da Alfasigma S.p.A.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
- SOVRADOSAGGIO
- EFFETTI INDESIDERATI
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Alfasigma S.p.A.MARCHIO
AmiodarCONFEZIONE
150 mg/3 ml soluz. iniett. per uso endovenoso 5 fialeFORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)
PRINCIPIO ATTIVO
amiodarone cloridrato
GRUPPO TERAPEUTICO
Antiaritmici
CLASSE
H
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico
PREZZO
4,94 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Amiodar disponibili in commercio:
- amiodar 150 mg/3 ml soluz. iniett. per uso endovenoso 5 fiale (scheda corrente)
- amiodar 20 compresse 200 mg
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Amiodar »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Amiodar? Perchè si usa?
AMIODAR per via endovenosa deve essere utilizzato quando è richiesta una risposta rapida o quando la somministrazione orale non è possibile.
Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche) extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale.
Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Amiodar?
- Ipersensibilità al principio attivo, allo iodio o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Bradicardia sinusale, blocco senoatriale e malattia sinusale senza elettrostimolatore (rischio di arresto sinusale).
- Disturbi di conduzione, senza elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari, blocchi bi- o trifascicolari). In questi casi l'amiodarone iniettabile può essere utilizzato in Unità specializzate e tramite stimolatore elettrosistolico.
- Collasso cardiovascolare, ipotensione arteriosa grave.
- Associazione con farmaci in grado di determinare "torsade de pointes" (vedere paragrafo 4.5).
- Distiroidismi in corso o risolti. Nei casi dubbi fare un esame della funzionalità tiroidea prima del trattamento.
- Gravidanza, eccetto casi eccezionali(vedere paragrafo 4.6).
- Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
- L'iniezione endovenosa è controindicata in caso di ipotensione, insufficienza respiratoria grave, miocardiopatia o insufficienza cardiaca (rischio di peggioramento).
- Data la presenza di alcool benzilico nella formulazione, la somministrazione endovenosa di AMIODAR è controindicata nei neonati, negli infanti e nei bambini fino a 3 anni di età.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Amiodar?
Avvertenze speciali
Per quanto riguarda l'iniezione endovenosa vedere anche paragrafo 4.3.
- La somministrazione per iniezione endovenosa è generalmente sconsigliata a causa dei rischi emodinamici (ipotensione grave, collasso cardiocircolatorio); è quindi preferibile, ogni qualvolta sia possibile, la somministrazione per infusione venosa.
- L'iniezione endovenosa deve essere limitata alle situazioni d'urgenza, nei casi in cui le altre terapie alternative abbiano fallito e deve essere utilizzata solo in Unità di rianimazione cardiologica e sotto monitoraggio continuo (ECG, pressione sanguigna).
- Il dosaggio è di circa 5 mg/kg peso corporeo; amiodarone deve essere iniettato in un tempo non inferiore a 3 minuti. L'iniezione endovenosa non deve essere ripetuta nei 15 minuti che seguono la prima iniezione anche se quest'ultima è stata solo di 1 fiala (rischio di collasso irreversibile).
- Non aggiungere nessun altro prodotto nella stessa siringa. Non iniettare altri prodotti nella stessa linea. Se si deve continuare il trattamento, si deve utilizzare l'infusione venosa (vedere paragrafo 4.2).
Sono stati segnalati insorgenza di nuove aritmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta fatali. È importante, ma difficile, differenziare una perdita di efficacia del farmaco da un effetto proaritmico, in ogni caso questo è associato ad un peggioramento della condizione cardiaca. Gli effetti proaritmici sono segnalati più raramente con amiodarone che con altri antiaritmici e generalmente si presentano nel contesto di fattori che prolungano l'intervallo QT come interazioni con altri farmaci e/o disturbi elettrolitici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Bradicardia severa e blocco cardiaco (vedere paragrafo 4.5):
Casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando amiodarone è usato in associazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca. Il meccanismo non è stato stabilito.
L'uso concomitante di amiodarone è stato limitato mediante lo sviluppo clinico di sofosbuvir più antivirali ad azione diretta (DAA). I casi possono avere esito fatale, pertanto nei pazienti trattati con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, l'amiodarone deve essere usato solo quando le terapie antiaritmiche alternative non sono tollerate o sono controindicate.
Nel caso in cui si consideri necessario l'uso concomitante di sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti all'inizio della terapia con amiodarone. I pazienti identificati come ad alto rischio di bradiaritmia devono essere monitorati ininterrottamente per 48 ore, in un opportuno contesto clinico.
A causa della lunga emivita di amiodarone, un adeguato monitoraggio deve essere previsto anche per i pazienti che hanno interrotto il trattamento con amiodarone negli ultimi mesi e devono iniziare il trattamento con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir.
Tutti i pazienti trattati con questi farmaci per l'epatite C in associazione ad amiodarone, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca, devono essere avvertiti inoltre dei sintomi di bradicardia e blocco cardiaco e avvisati di rivolgersi al medico con urgenza nel caso in cui compaiano.
Disfunzione del trapianto primario (PGD - primary graft dysfunction)
Studi retrospettivi hanno evidenziato che il trattamento con amiodarone in individui in attesa di trapianto cardiaco è associato ad aumentato rischio di grave disfunzione del trapianto primario (PGD). Questa complicanza, potenzialmente irreversibile e letale, si presenta come disfunzione sinistra, destra o biventricolare e si verifica entro le prime 24 ore dopo l'intervento, senza cause secondarie. I pazienti che sono in lista d'attesa per il trapianto cardiaco devono essere attentamente monitorati in quanto potrebbe essere preso in considerazione l'uso di un farmaco antiaritmico alternativo il prima possibile prima del trapianto.
Disturbi epatici
Si raccomanda uno stretto monitoraggio della funzionalità epatica (transaminasi) all'inizio della terapia con amiodarone, e con regolarità durante il trattamento. Si possono verificare disordini epatici acuti (inclusa grave insufficienza epatocellulare o insufficienza epatica, a volte fatale) e disordini epatici cronici con amiodarone per via orale e endovenosa e entro le prime 24 ore della somministrazione EV. Pertanto, la dose di amiodarone deve essere ridotta o il trattamento interrotto se l'aumento delle transaminasi è superiore a 3 volte il limite superiore della norma.
I segni clinici e biologici dei disordini epatici cronici dovuti ad amiodarone per via orale possono essere minimi (epatomegalia, aumento delle transaminasi fino a 5 volte il valore corrispondente al limite superiore della norma) e reversibili con la sospensione del trattamento, tuttavia sono stati riportati casi con esito fatale.
In caso di epatomegalia o sospetta colestasi il farmaco dovrebbe essere tempestivamente interrotto ed il paziente sottoposto a controllo ecografico.
Per questi motivi il farmaco non può essere utilizzato nei pazienti con evidenti segni clinici e di laboratorio di epatopatia in atto; nei casi più lievi esso potrà essere impiegato solo quando indispensabile e dovrà essere sospeso allorché si manifesti un peggioramento del danno epatico (vedere paragrafo 4.8).
Disturbi oculari (vedere paragrafo 4.8)
In caso di offuscamento visivo o di diminuzione dell'acuità visiva, eseguire subito un esame oftalmologico completo comprendente la fundoscopia.
La comparsa di neuropatia ottica e/o neurite ottica richiede l'interruzione di amiodarone per evitare una potenziale progressione a cecità.
Reazioni bollose gravi
Reazioni cutanee da sindrome di Steven Johnson (SJS) pericolose per la vita o addirittura fatali, necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedi paragrafo 4.8). Se i sintomi o i segni di SJS o TEN, (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) sono presenti, il trattamento con amiodarone deve essere interrotto immediatamente.
Interazioni farmacologiche (vedere paragrafo 4.5)
Non è raccomandato l'uso concomitante di amiodarone con i seguenti farmaci: beta-bloccanti, calcio-antagonisti che riducono la frequenza cardiaca (verapamil, diltiazem), lassativi stimolanti che possono causare ipopotassiemia.
Precauzioni d'impiego
La somministrazione di amiodarone per via endovenosa deve essere effettuata solo in Unità ospedaliere specializzate e sotto monitoraggio continuo (ECG, pressione sanguigna).
Per evitare reazioni nel sito di iniezione, amiodarone deve essere somministrato, quando possibile, attraverso una linea venosa centrale (vedere paragrafo 4.8).
Usare cautela in caso di ipotensione, insufficienza respiratoria grave, insufficienza cardiaca grave e non compensata.
Popolazione pediatrica
In questi pazienti la sicurezza e l'efficacia di amiodarone non sono state dimostrate. Pertanto l'uso del farmaco non è raccomandato in pazienti in età pediatrica.
Informazioni su alcuni eccipienti
AMIODAR soluzione iniettabile contiene 60,6 mg di alcool benzilico per fiala (vedere paragrafo 6.1).
L'alcool benzilico può causare reazioni allergiche.
La somministrazione endovenosa di alcol benzilico è stata associata a gravi eventi avversi e morte in neonati (sindrome da respiro agonico). Non è nota la minima quantità di alcol benzilico per cui si manifesta la tossicità.
Rischio aumentato nei bambini piccoli a causa di accumulo.
Non somministri a neonati fino a 4 settimane di età e a bambini piccoli (meno di 3 anni di età) se non necessario.
Grandi volumi devono essere usati con cautela e solo se necessario, specialmente se in gravidanza, in allattamento, nei pazienti con insufficienza epatica o renale a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).
Anestesia
Prima di un intervento chirurgico l'anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con amiodarone (vedere paragrafo 4.5).
Sono stati osservati casi molto rari di complicazioni respiratorie gravi (sindrome da stress respiratorio acuto dell'adulto) qualche volta fatali, generalmente nel periodo immediatamente seguente un intervento chirurgico. Ciò può essere correlato ad una possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno.
Associazione con statine.
Si raccomanda di usare una statina non metabolizzata dal CYP 3A4 quando co-somministrata con amiodarone (vedere paragrafo 4.5).
Tossicità Polmonare
La tossicità polmonare correlata all'assunzione di amiodarone è una frequente e grave reazione avversa che si può manifestare fin nel 10% dei pazienti e che può essere fatale in circa l'8% dei pazienti affetti, soprattutto a causa di una mancata diagnosi. Il tempo d'insorgenza della reazione durante la terapia varia da pochi giorni ad alcuni mesi o anni di assunzione; in alcuni casi l'insorgenza può avvenire anche dopo un certo periodo di tempo dalla sospensione del trattamento.
Il rischio di tossicità non rende tuttavia, sfavorevole il rapporto rischio/beneficio dell'amiodarone che mantiene la sua utilità. Occorre comunque prestare la massima attenzione per individuare immediatamente i primi segni di tossicità polmonare, in particolare nei pazienti affetti da cardiomiopatia e gravi malattie coronariche nei quali tale individuazione può essere più problematica.
Il rischio di tossicità polmonare da amiodarone aumenta con dosaggi superiori a 400 mg/die, ma può presentarsi anche a bassi dosaggi assunti per periodi inferiori a 2 anni.
La tossicità polmonare si manifesta con alveolite polmonare, polmonite, polmonite interstiziale, fibrosi polmonare, asma bronchiale. Pazienti che sviluppano tossicità polmonare spesso presentano sintomi non specifici, quali tosse non produttiva, dispnea, febbre e calo ponderale.
Tutti questi sintomi possono essere mascherati dalla patologia per la quale è indicato l'amiodarone, e possono essere considerevolmente gravi in pazienti oltre i 70 anni di età, i quali di norma presentano ridotte capacità funzionali o pre-esistenti patologie a carico dell'apparato cardio-respiratorio. La diagnosi precoce mediante controllo radiografico polmonare ed eventualmente i necessari accertamenti clinici e strumentali, è di cruciale importanza in quanto la tossicità polmonare è altamente reversibile, soprattutto nelle forme di bronchiolite obliterante e polmonite.
La sintomatologia e la obiettività polmonare devono essere quindi controllate periodicamente, e la terapia deve essere sospesa in caso di sospetta tossicità polmonare, prendendo in considerazione la terapia cortisonica: la sintomatologia regredisce di norma entro 2-4 settimane della sospensione dell'amiodarone. In taluni casi la tossicità polmonare può manifestarsi tardivamente, anche dopo settimane dalla sospensione della terapia: i soggetti con funzionalità organiche non ottimali, che potrebbero eliminare il farmaco più lentamente debbono essere quindi monitorati attentamente.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Amiodar?
- Farmaci che inducono Torsade de Pointes o prolungamento del QT
- Farmaci che inducono Torsade de Pointes
L'associazione con farmaci in grado di dare “torsade de pointes“ è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
- antiaritmici come quelli della Classe IA, sotalolo, bepridil.
- non anti-aritmici come vincamina, alcuni farmaci neurolettici tra cui sultopride, cisapride, eritromicina E.V., pentamidina (per somministrazione parenterale) poiché si può avere un aumento del rischio di “torsade de pointes“ potenzialmente letali.
- Farmaci che prolungano il QT.
I fluorochinoloni devono essere evitati in pazienti in terapia con amiodarone.
- Farmaci che riducono la frequenza cardiaca e causano disturbi dell'automatismo e/o della conduzione.
- beta-bloccanti e calcio-antagonisti che riducono la frequenza cardiaca (verapamil, diltiazem) per la possibilità di disturbi di automatismo (bradicardia eccessiva) e di conduzione.
- Fattori che possono indurre ipopotassiemia:
- lassativi stimolanti: per la comparsa di una possibile ipopotassiemia aumentando di conseguenza il rischio di “torsade de pointes“; si devono quindi utilizzare altri tipi di lassativi.
- diuretici in grado di dare ipopotassiemia, soli o associati
- glucocorticoidi e mineralcorticoidi sistemici, tetracosactide
- amfotericina B per via E.V.
- Anestesia generale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8)
In pazienti sottoposti ad anestesia generale sono state riportate complicazioni potenzialmente gravi: bradicardia (insensibilità all'atropina), ipotensione, disturbi della conduzione, diminuzione della gettata cardiaca.
Sono stati osservati casi molto rari di complicazioni respiratorie gravi (sindrome da stress respiratorio acuto dell'adulto) qualche volta fatali, generalmente nel periodo immediatamente seguente un intervento chirurgico. Ciò può essere correlato ad una possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno.
Effetto di AMIODAR su altri medicinaliAmiodarone e/o il suo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono il CYP1A1, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C9, CYP2D6 e la glicoproteina-P e possono aumentare l'esposizione ai loro substrati.
A causa della lunga emivita di amiodarone, le interazioni possono essere osservate per diversi mesi dopo l'interruzione di amiodarone.
- Substrati delle P-gp
- Digitale
Deve quindi essere effettuato un monitoraggio elettrocardiografico e dei livelli plasmatici di digossina; e si devono monitorare i pazienti osservando i segni clinici relativi alla tossicità della digitale. Può essere necessario aggiustare la posologia della digitale.
- Dabigatran
Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatran secondo quanto riportato nelle informazioni del prodotto autorizzate.
- Substrati del CYP2C9
- Warfarin
- Fenitoina
- Substrati del CYP2D6
- Flecainide
- Substrati del CYP P450 3A4:
- Statine
- Ciclosporina
- Fentanil
- Altri farmaci metabolizzati dal CYP 3A4
- Effetto di altri medicinali su AMIODAR
Inibitori del CYP3A4 e CYP2C8 sono potenzialmente in grado di inibire il metabolismo dell'amiodarone e aumentare la sua esposizione.
Si raccomanda di evitare gli inibitori del CYP3A4 (per es. succo di pompelmo e alcuni medicinali) durante il trattamento con amiodarone.
Amiodarone in combinazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir deve essere utilizzato solo in assenza di terapie alternative. Si raccomanda un attento monitoraggio in caso di somministrazione di AMIODAR in concomitanza con questi medicinali(vedere paragrafi 4.4 e 4.8).POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
Come si usa Amiodar? Dosi e modo d'uso
Vedere anche paragrafo 6.6.
Posologia
Infusione venosa:
- Dosaggio di carico: la posologia media è di 5 mg/kg esclusivamente in 250 ml di soluzione al 5% di destrosio (glucosata), somministrata in un intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, tale dose è ripetibile da 2 a 3 volte nelle 24 ore. La velocità di infusione deve essere aggiustata alla risposta clinica.
- Dosaggio di mantenimento: da 10 a 20 mg/kg nelle 24 ore (generalmente 600-800 mg/24 ore e fino a 1200 mg/24 ore) in 250 ml di soluzione al 5% di destrosio (glucosata) per pochi giorni.
Iniezione endovenosa
(vedere paragrafo 4.4).
La posologia è di 5 mg/kg, la durata dell'iniezione deve essere non inferiore a 3 minuti. Non aggiungere nessun altro prodotto nella siringa.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di amiodarone nei bambini non è stata stabilita.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2.
Data la presenza di alcool benzilico nella formulazione, la somministrazione endovenosa di amiodarone è controindicata nei neonati, negli infanti e nei bambini fino a 3 anni di età.
Terapia concomitante
Per i pazienti che assumono amiodarone in concomitanza a inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (statine), vedere paragrafi 4.4 e 4.5.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Amiodar?
Non esistono informazioni disponibili riguardanti casi di sovradosaggio con amiodarone somministrato per via endovenosa.
Non sono disponibili molte informazioni relative al sovradosaggio acuto con amiodarone somministrato per via orale. È stato riportato qualche caso di bradicardia sinusale, arresto cardiaco, tachicardia ventricolare, “torsade de pointes“, insufficienza circolatoria e danno epatico.
Il trattamento deve essere sintomatico. Non sono dializzabili nè l'amiodarone nè i suoi metaboliti.
EFFETTI INDESIDERATI
Quali sono gli effetti collaterali di Amiodar?
Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione: molto comune ≥ 1/10, comune ≥1/100, <1/10, non comune ≥1/1.000, <1/100, raro ≥1/10.000, <1/1.000, molto raro <1/10.000, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Frequenza non nota:
neutropenia, agranulocitosi
Patologie cardiache
Comune:
bradicardia generalmente moderata
Molto raro:
bradicardia marcata, arresto sinusale che richiede l'interruzione della terapia, specialmente nei pazienti con disfunzione del nodo del seno e/o nei pazienti anziani insorgenza o peggioramento di aritmia, talvolta seguito da arresto cardiaco (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
Frequenza non nota:
torsade de pointes (vedere paragrafo 4.5)
Patologie endocrine
Molto raro:
sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH)
Frequenza non nota:
ipertiroidismo
Patologie dell'occhio
Frequenza non nota:
neuropatia/neurite ottica che può progredire a cecità (vedere paragrafo 4.4).
Patologie gastrointestinali
Molto raro:
nausea
Frequenza non nota:
pancreatite (acuta)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune:
reazioni nel sito di iniezione come dolore, eritema, edema, necrosi, stravaso, infiltrazione, infiammazione, indurimento, tromboflebite, flebite, cellulite, infezione, cambi di pigmentazione
Patologie epatobiliari
Molto raro:
aumento isolato delle transaminasi sieriche, generalmente moderato (da 1,5 a 3 volte rispetto ai valori normali) all'inizio della terapia. Possono ritornare normali con la riduzione della dose o anche spontaneamente epatopatia acuta con elevati livelli sierici di transaminasi e/o ittero, compresa l'insufficienza epatica, talvolta fatale. In tali casi il trattamento deve essere interrotto e si raccomanda quindi un monitoraggio della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze Speciali“)
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro:
shock anafilattico
Frequenza non nota:
edema angioneurotico (edema di Quincke)
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
Frequenza non nota:
mal di schiena
Patologie del sistema nervoso
Molto raro:
ipertensione intracranica benigna (pseudo-tumor cerebri)
cefalea
Disturbi psichiatrici
Frequenza comune:
Diminuzione della libido
Frequenza non nota:
delirio (incluso stato confusionale)
allucinazioni
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Frequenza non nota:
riduzione della libido
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Nel 10% circa dei pazienti si può manifestare grave tossicità polmonare talvolta fatale, soprattutto se non viene diagnosticata tempestivamente. Tale tossicità comprende alveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide e fibrosi polmonare. La tossicità polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologia può manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: è quindi richiesto un attento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalità polmonare.
Molto raro:
polmonite interstiziale o fibrosi, a volte fatale (vedere paragrafo 4.4). Quando se ne sospetta la diagnosi, si deve eseguire una radiografia del torace. La terapia con amiodarone dovrebbe, comunque, essere rivalutata dal momento che la polmonite interstiziale è generalmente reversibile dopo sospensione precoce del trattamento con amiodarone; inoltre dovrebbe essere considerato un trattamento cortisonico gravi complicazioni respiratorie, qualche volta fatali (sindrome da distress respiratorio acuto dell'adulto) (vedere paragrafo 4.5) broncospasmo e/o apnea nei casi di insufficienza respiratoria grave e specialmente nei pazienti asmatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune:
eczema
Molto raro:
sudorazione
Frequenza non nota:
reazioni cutanee severe come la Necrolisi epidermica tossica (TEN)
sindrome di Stevens-Johnson (SJS)
dermatite bollosa
reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
orticaria
Patologie vascolari
Comune:
diminuzione della pressione sanguigna, generalmente moderata e transitoria. Sono stati segnalati casi di grave ipotensione o collasso dopo sovradosaggio o iniezione troppo rapida
Molto raro:
vampate
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Aritmie cardiache
Casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando AMIODAR è usato in associazione e in concomitanza con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Amiodar durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Amiodarone è controindicato in gravidanza, eccetto il caso in cui il beneficio superi il rischio, a causa dei suoi effetti sulla tiroide del feto.
Allattamento
Amiodarone è controindicato nelle madri che allattano poiché viene escreto nel latte materno in quantità significative.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Amiodar sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non pertinente.
PRINCIPIO ATTIVO
Una fiala contiene:
150 mg di amiodarone cloridrato
Eccipienti con effetti noti: alcool benzilico
Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Alcool benzilico, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili (q.b. a 3 ml).
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 60 mesi
Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Astuccio di cartone contenente 5 fiale.
PATOLOGIE CORRELATE
Data ultimo aggiornamento: 22/10/2024
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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