22 novembre 2024
Farmaci - Tegsedi
Tegsedi 284 mg soluzione iniettabile uso sottoc. 4 siringhe preriempite 1,5 ml (189 mg/ml)
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Tegsedi 284 mg soluzione iniettabile uso sottoc. 4 siringhe preriempite 1,5 ml (189 mg/ml) è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri specialisti individuati dalle regioni e specialisti, internista e neurologo (classe H), a base di inotersen, appartenente al gruppo terapeutico Farmaci per il trattamento dell'amiloidosi. E' commercializzato in Italia da AKCEA Therapeutics Italia S.r.l.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Akcea Therapeutics Ireland LimitedCONCESSIONARIO:
AKCEA Therapeutics Italia S.r.l.MARCHIO
TegsediCONFEZIONE
284 mg soluzione iniettabile uso sottoc. 4 siringhe preriempite 1,5 ml (189 mg/ml)FORMA FARMACEUTICA
soluzione
PRINCIPIO ATTIVO
inotersen
GRUPPO TERAPEUTICO
Farmaci per il trattamento dell'amiloidosi
CLASSE
H
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri specialisti individuati dalle regioni e specialisti, internista e neurologo
PREZZO
35628,51 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Tegsedi disponibili in commercio:
- tegsedi 284 mg soluzione iniettabile uso sottoc. 4 siringhe preriempite 1,5 ml (189 mg/ml) (scheda corrente)
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Tegsedi »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Tegsedi? Perchè si usa?
Tegsedi è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da amiloidosi ereditaria da accumulo da transtiretina (hATTR) con polineuropatia in stadio 1 o 2.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Tegsedi?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Conta piastrinica pre-trattamento < 100 x 109/L.
Rapporto proteine-creatinina nelle urine (UPCR) pre-trattamento ≥ 113 mg/mmol (1 g/g).
Velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) < 45 mL/min/1,73 m2.
Insufficienza epatica severa.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Tegsedi?
Trombocitopenia
Inotersen è associato a riduzioni della conta piastrinica, che possono provocare trombocitopenia in qualsiasi momento durante il trattamento trombocitopenia (vedere paragrafo 4.8). La conta piastrinica deve essere monitorata ogni 2 settimane durante l'intero ciclo di trattamento con inotersen e nelle 8 settimane successive all'interruzione del trattamento. Nella tabella 1 sono specificati gli aggiustamenti raccomandati per la frequenza di monitoraggio e il dosaggio di inotersen (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere informati della necessità di informare immediatamente il proprio medico di eventuali segni di sanguinamento insolito o prolungato (per es. petecchie, ematomi spontanei, sanguinamento subcongiuntivale, epistassi, sanguinamento dalle gengive, presenza di sangue nelle urine o nelle feci, sanguinamento nel bianco dell'occhio), rigidità del collo o cefalea severa atipica, poiché questi sintomi possono essere causati da sanguinamento nel cervello.
È necessario usare particolare prudenza nei pazienti anziani, nei pazienti in terapia con medicinali antitrombotici, medicinali antiaggreganti piastrinici o medicinali potenzialmente in grado di abbassare la conta piastrinica (vedere paragrafo 4.5) e in pazienti con storia pregressa di eventi di sanguinamento maggiore.
Glomerulonefrite/deterioramento della funzionalità renale
Nei pazienti trattati con inotersen si sono verificati casi di glomerulonefrite (vedere paragrafo 4.8). Un deterioramento della funzionalità renale è stato osservato anche in un numero di soggetti che non presentavano segni di glomerulonefrite (vedere paragrafo 4.8).
L'UPCR e l'eGFR devono essere monitorati ogni 3 mesi o con maggiore frequenza, secondo quanto clinicamente indicato, in base alla storia di insufficienza renale cronica e/o amiloidosi renale. Dopo l'interruzione del trattamento, il monitoraggio dell'UPCR e dell'eGFR deve proseguire per 8 settimane. I pazienti con UPCR superiore o uguale al doppio del limite superiore del valore normale o con eGFR < 60 mL/min, confermata dalla ripetizione dell'esame e dall'assenza di una spiegazione alternativa, devono essere monitorati ogni 4 settimane.
In caso di riduzione dell'eGFR > 30%, in assenza di una spiegazione alternativa, occorre valutare una sospensione di inotersen in attesa di un'ulteriore valutazione della causa.
Se l'UPCR è ≥ 2 g/g (226 mg/mmol), e il risultato è confermato dalla ripetizione dell'esame, occorre sospendere la somministrazione di inotersen ed eseguire ulteriori indagini su una possibile glomerulonefrite acuta. Inotersen deve essere interrotto in via permanente qualora venga confermata una condizione di glomerulonefrite acuta. Se la glomerulonefrite viene esclusa, è possibile riprendere la somministrazione purché clinicamente indicato e in seguito a un miglioramento della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.3).
Se la diagnosi di glomerulonefrite viene confermata, occorre considerare un inizio precoce della terapia immunosoppressiva.
Occorre prudenza nell'uso di medicinali nefrotossici e di altri medicinali che possono compromettere la funzionalità renale (vedere paragrafo 4.5).
Carenza di vitamina A
Sulla base del meccanismo d'azione, si prevede che inotersen riduca i livelli plasmatici di vitamina A (retinolo) al di sotto della norma (vedere paragrafo 5.1).
Prima di iniziare il trattamento con inotersen occorre correggere i livelli plasmatici di vitamina A (retinolo) al di sotto del limite inferiore della norma e risolvere eventuali sintomi oculari o segni di una carenza di vitamina A.
I pazienti trattati con inotersen devono assumere una supplementazione orale con circa 3 000 UI di vitamina A al giorno per ridurre il rischio potenziale di tossicità oculare dovuto alla carenza di vitamina A. Si raccomanda l'invio dei pazienti a un oftalmologo per una valutazione in caso di sviluppo di sintomi oculari riconducibili a carenza di vitamina A, inclusi: ridotta visione notturna o cecità notturna, secchezza oculare persistente, infiammazione oculare, infiammazione o ulcerazione corneale, ispessimento corneale, perforazione corneale.
Durante i primi 60 giorni di gravidanza, livelli sia eccessivi sia carenti di vitamina A possono essere associati a un aumentato rischio di malformazione fetale. Pertanto, prima di iniziare il trattamento occorre escludere una possibile gravidanza, e le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci (vedere paragrafo 4.6). Se una donna intende pianificare una gravidanza, il trattamento con inotersen e la supplementazione con vitamina A devono esseri interrotti e i livelli plasmatici di vitamina A devono essere monitorati e devono tornare a valori normali prima di tentare il concepimento.
In caso di gravidanza inattesa, il trattamento con inotersen deve essere interrotto. A causa della lunga emivita di inotersen (vedere paragrafo 5.2), una carenza di vitamina A potrebbe insorgere anche dopo la cessazione del trattamento. Non è possibile fornire alcuna raccomandazione circa la prosecuzione o l'interruzione della supplementazione con vitamina A durante il primo trimestre di una gravidanza inattesa. Se si prosegue la supplementazione con vitamina A, la dose giornaliera non deve superare 3 000 UI al giorno, poiché non esistono dati a sostegno di dosi più elevate. Successivamente, la supplementazione con vitamina A alla dose di 3 000 UI al giorno deve essere ripresa durante il secondo e il terzo trimestre se i livelli plasmatici di retinolo non si sono ancora normalizzati, a causa dell'aumentato rischio di carenza di vitamina A nel terzo trimestre.
Non è noto se la supplementazione con vitamina A in gravidanza sia sufficiente a prevenire una carenza di vitamina A qualora il trattamento con inotersen continui durante la gravidanza. Tuttavia, per via del meccanismo d'azione di inotersen è improbabile che un aumento della supplementazione con vitamina A al di sopra di 3 000 UI al giorno durante la gravidanza possa correggere i livelli di retinolo plasmatico e può essere dannoso per la madre e il feto.
Monitoraggio epatico e danno epatico da farmaci
Transaminasi elevate si verificano con frequenza comune in pazienti trattati con inotersen. Sono stati segnalati anche casi gravi di danno epatico da farmaci (drug induced liver injury, DILI), inclusi casi con tempo all'insorgenza prolungato (fino a 1 anno). La funzionalità epatica deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con inotersen. I valori degli enzimi epatici devono essere misurati 4 mesi dopo l'inizio del trattamento con inotersen e successivamente ogni anno o più di frequente, secondo quanto clinicamente indicato. Una valutazione clinica e la misurazione delle prove di funzionalità epatica devono essere eseguite tempestivamente, preferibilmente entro 72 ore, nei pazienti che segnalano sintomi che possono essere indicativi di danno epatico, inclusi stanchezza, anoressia, fastidio nella parte superiore destra dell'addome, urine scure o itterizia. Una sospensione della dose deve essere considerata fino a quando non sia stata eseguita la valutazione clinica e della funzionalità epatica. In caso di sospetto sviluppo di danno epatico da inotersen in un paziente, inotersen deve essere interrotto in via permanente.
Inotersen non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
Rigetto di trapianto di fegato
Inotersen non è stato valutato in pazienti sottoposti a trapianto di fegato nell'ambito di studi clinici (paragrafo 4.2). Casi di rigetto di trapianto di fegato sono stati segnalati in pazienti trattati con inotersen. Durante il trattamento con inotersen i pazienti sottoposti a precedente trapianto di fegato devono essere monitorati per l'insorgenza di segni e sintomi di rigetto di trapianto. In questi pazienti devono essere effettuati mensilmente test di funzionalità epatica. Nei pazienti che sviluppano rigetto di trapianto di fegato durante il trattamento si deve considerare l'interruzione di inotersen.
Precauzioni prima di iniziare il trattamento con inotersen
Prima di iniziare il trattamento con Tegsedi si devono valutare la conta piastrinica, la velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR), il rapporto proteine-creatinina nelle urine (UPCR), gli enzimi epatici, lo stato di gravidanza e i livelli di vitamina A.
Dopo l'inizio del trattamento con inotersen, in alcuni casi possono verificarsi aumenti transitori dei livelli di proteina C reattiva (PCR) e delle piastrine. Di norma questa reazione si risolve spontaneamente dopo alcuni giorni di trattamento.
Contenuto di sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 1,5 mL, cioè è essenzialmente “senza sodio”.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Tegsedi?
Occorre usare cautela con medicinali antitrombotici, medicinali antiaggreganti piastrinici e medicinali in grado di abbassare la conta piastrinica quali, per esempio, acido acetilsalicilico, clopidogrel, warfarin, eparina, eparine a basso peso molecolare, inibitori del fattore Xa come rivaroxaban e apixaban e inibitori della trombina come dabigatran (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Occorre usare cautela con l'uso concomitante di medicinali nefrotossici e altri medicinali che possono compromettere la funzionalità renale quali sulfonamidi, antagonisti dell'aldosterone, anilidi, alcaloidi naturali dell'oppio e altri oppioidi (vedere paragrafo 4.4). Non sono state condotte valutazioni sistematiche della co-somministrazione di inotersen e di medicinali potenzialmente nefrotossici.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Tegsedi?
In caso di sovradosaggio occorre fornire assistenza medica di supporto, inclusi un consulto con un operatore sanitario e un'attenta osservazione dello stato clinico del paziente.
I valori delle piastrine e i test di funzionalità renale devono essere monitorati regolarmente.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Tegsedi durante la gravidanza e l'allattamento?
Donne in età fertile
Inotersen riduce i livelli plasmatici di vitamina A che è essenziale per il normale sviluppo fetale. Non è noto se la supplementazione con vitamina A sia sufficiente a ridurre il rischio per il feto (vedere paragrafo 4.4). Per questo motivo, prima di iniziare il trattamento occorre escludere una possibile gravidanza e le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci.
Gravidanza
I dati relativi all'uso di inotersen in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali inerenti la tossicità riproduttiva non sono sufficienti (vedere paragrafo 5.3). A causa del potenziale teratogeno derivante da uno squilibrio dei livelli di vitamina A, inotersen non deve essere usato durante la gravidanza, salvo nel caso in cui la condizione clinica della donna lo richieda. Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con inotersen.
Allattamento
Non è noto se inotersen/metaboliti siano escreti nel latte materno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione dei metaboliti di inotersen nel latte (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
È necessario decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Tegsedi tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Non sono disponibili informazioni sugli effetti di inotersen sulla fertilità umana. Gli studi sugli animali non hanno indicato alcun impatto di inotersen sulla fertilità maschile o femminile.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Tegsedi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Tegsedi non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
PRINCIPIO ATTIVO
Ogni mL contiene 189 mg di inotersen (come inotersen sodico).
Ogni siringa preriempita contiene 284 mg di inotersen (come inotersen sodico) in 1,5 mL di soluzione.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per la regolazione del pH)
Sodio idrossido (per la regolazione del pH)
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 60 mesi
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
1,5 mL di soluzione in siringa preriempita in vetro trasparente di tipo 1.
Vassoio con coperchio rimovibile.
Confezioni da 1 o 4 siringhe preriempite. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Data ultimo aggiornamento: 05/11/2024
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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