Nadololo Cheplapharm

21 novembre 2024

Nadololo Cheplapharm


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Cos'è Nadololo Cheplapharm (nadololo)


Nadololo Cheplapharm è un farmaco a base di nadololo, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti. E' commercializzato in Italia da AVAS Pharmaceuticals S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Nadololo Cheplapharm disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Nadololo Cheplapharm disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Nadololo Cheplapharm e perchè si usa


Ipertensione: in monoterapia o in associazione con altri farmaci antipertensivi, nel trattamento a lungo termine dell'ipertensione essenziale. Il nadololo risulta meno efficace nel trattamento di crisi acute di ipertensione.

Angina pectoris: trattamento a lungo termine di pazienti affetti da angina pectoris che non hanno risposto adeguatamente ad un approccio convenzionale (ad esempio, controllo del peso corporeo, riposo, eliminazione del fumo, impiego di nitroglicerina per via sublinguale e allontanamento dei fattori scatenanti).

Aritmie: tachicardia atriale parossistica, fibrillazione atriale parossistica, extrasistoli ventricolari e sopraventricolari, manifestazioni cardiovascolari degli ipertiroidei, segni funzionali di cardiomiopatia ostruttiva.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Nadololo Cheplapharm


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
  • asma bronchiale/ broncospasmo;
  • rinite allergica nel corso della stagione dei pollini;
  • bradicardia sinusale e blocco atrioventricolare maggiore di quello di primo grado;
  • shock cardiogeno;
  • insufficienza ventricolare destra secondaria ad ipertensione polmonare;
  • insufficienza cardiaca manifesta (vedere paragrafo 4.4);
  • pazienti trattati con farmaci psicotropi incrementanti le catecolamine (compresi gli IMAO) e durante le due settimane susseguenti alla sospensione di questo tipo di farmaci (vedere paragrafo 4.5).

Nadololo Cheplapharm può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Non sono stati condotti studi clinici adeguati e ben controllati per indicare il trattamento con beta-bloccanti in gravidanza. Pertanto il nadololo va utilizzato in gravidanza solo nel caso in cui i benefici attesi superino i rischi potenziali per il feto e sotto il diretto controllo del medico. Sono stati riportati casi di ritardo della crescita del feto. I neonati di madri che assumevano beta-bloccanti hanno talvolta evidenziato bradicardia, ipoglicemia, insufficienza respiratoria e sintomi associati al momento del parto.

Allattamento

Il nadololo è escreto nel latte materno, ed è potenzialmente in grado di indurre nel neonato la comparsa di eventi indesiderati. Pertanto, la decisione di trattare la madre, che implica la sospensione dell'allattamento, deve essere attentamente valutata alla luce dell'importanza del nadololo per la madre stessa.

Quali sono gli effetti indesiderati di Nadololo Cheplapharm


Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati di nadololo organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA.

Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (≤ 1/10.000).

I dati riportati di seguito derivano da studi clinici condotti su 1440 pazienti in trattamento con nadololo.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comune:
  • aumento ponderale
Patologie del sistema nervoso

Comune:
  • astenia
  • vertigine
Non comune:
  • parestesia
  • sedazione ed alterazione del comportamento
  • cefalea
  • eloquio confuso
Patologie dell'occhio

Non comune:
  • Secchezza degli occhi
  • vision offuscata
Patologie dell'orecchio e del labirinto

Non comune:
  • tinnito
Patologie cardiache

Comune:
  • bradicardia al di sotto di 60 bpm
  • bradicardia marcata (< 40 bpm) e/o sintomatica
  • insufficienza vascolare periferica (spesso tipo Raynaud)
  • Insufficienza cardiaca, ipotensione e disturbi della conduzione cardiaca
Raro:
  • blocco AV di I e III grado (in accordo con il meccanismo di rallentamento della conduzione atrio-ventricolare dei beta-bloccanti - vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
Non nota:
  • arresto sinusale in pazienti predisposti (es. pazienti anziani o pazienti con bradicardia pre-esistente, disfunzione del nodo sinusale o blocco atrio-ventricolare).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune:
  • broncospasmo
  • tosse
  • occlusione nasale
Patologie gastrointestinali

Non comune:
  • nausea, diarrea, vomito
  • dolore addominale
  • stipsi
  • indigestione
  • anoressia
  • gonfiore addominale
  • flatulenza
  • secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune:
  • secchezza della cute
  • sudorazione
  • tumefazione facciale
  • eruzione cutanea, prurito
Raro:
  • alopecia reversibile
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Non comune:
  • riduzione della libido
  • impotenza
Gli effetti indesiderati sottoelencati sono stati osservati durante il trattamento con nadololo o con altri beta-bloccanti, senza che fosse stabilito un rapporto di causalità.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Agranulocitosi, trombocitopenia, porpora non-trombocitopenica

Disturbi del sistema immunitario

Faringodinia e febbre, laringospasmo, disturbi respiratori, esantema pemfigoide

Patologie del sistema nervoso

Depressione reversibile con evoluzione verso la catatonia, disturbi del visus, allucinazioni, sindrome acuta reversibile caratterizzata da disorientamento spazio-temporale, amnesia a breve termine, labilità emotiva, lieve ottundimento del sensorio, riduzione della performance ai test neuropsicologici. Disturbi del sonno

Patologie cardiache

Crisi ipertensiva in soggetti con feocromocitoma

Patologie gastrointestinali

Trombosi dell'arteria mesenterica, colite ischemica.

Patologie epatobiliari

Enzimi epatici aumentati

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Malattia di Peyronie

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo

https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse


Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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