Rizatriptan Aurobindo

21 novembre 2024

Rizatriptan Aurobindo


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Rizatriptan Aurobindo (rizatriptan benzoato)


Rizatriptan Aurobindo è un farmaco a base di rizatriptan benzoato, appartenente al gruppo terapeutico Antiemicranici, triptani.

A cosa serve Rizatriptan Aurobindo e perchè si usa


Trattamento acuto della fase cefalalgica degli attacchi emicranici con o senza aura negli adulti

Indicazioni: come usare Rizatriptan Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso


Indicazioni generali

Rizatriptan Aurobindo non deve essere usato per la profilassi.

Non occorre assumere Rizatriptan Aurobindo compresse orodispersibili con del liquido.

La compressa orodispersibile è confezionata in blister di alluminio. I pazienti devono essere istruiti a non rimuovere la compressa orodispersibile dal blister se non appena prima dell'assunzione. La compressa orodispersibile deve poi essere rimossa dal blister di alluminio con le mani asciutte e poste sulla lingua, dove si scioglierà e verrà ingerita con la saliva.

La compressa orodispersibile può essere utilizzata in situazioni in cui non sono disponibili dei liquidi, o per evitare la nausea o il vomito che possono accompagnare l'ingestione delle compresse con dei liquidi.

Posologia

Adulti dai 18 anni in su

La dose raccomandata è di 10 mg.

Dosi ulteriori: le dosi devono essere somministrate a distanza di almeno 2 ore l'una dall'altra; nelle 24 ore non devono essere assunte più di 2 dosi.
  • in caso di ricomparsa della cefalea entro 24 ore: se la cefalea si ripresenta dopo la risoluzione dell'attacco iniziale, può essere assunta una ulteriore dose. Osservare i limiti di dosaggio summenzionati.
  • in caso di mancato effetto: negli studi controllati non è stata esaminata l'efficacia di una seconda dose per il trattamento dello stesso attacco, quando una dose iniziale è inefficace. Quindi, se un paziente non risponde alla prima dose, non deve essere assunta una seconda dose per il medesimo attacco.
Gli studi clinici hanno mostrato che se un paziente non risponde al trattamento di un attacco, è ancora verosimile che risponda al trattamento per attacchi successivi.

Alcuni pazienti devono ricevere la dose più bassa (5 mg) di Rizatriptan Aurobindo in particolare i gruppi seguenti di pazienti:
  • pazienti in trattamento con propranololo. Rizatriptan deve essere somministrato a distanza di almeno 2 ore dalla somministrazione di propranololo (vedere paragrafo 4.5);
  • pazienti con insufficienza renale lieve o moderata;
  • pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata.
Le dosi devono essere separate da intervalli di almeno 2 ore; nell'arco delle 24 ore non possono essere assunte più di 2 dosi.

Popolazione pediatrica

Bambini e adolescenti (al di sotto dei 18 anni)

La sicurezza e l'efficacia di rizatriptan nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni non è stata ancora stabilita.

I dati attualmente disponibili vengono descritti nella sezione 5.1 e 5.2, ma non possono essere fatte raccomandazioni di dose.

Pazienti oltre 65 anni di età

La sicurezza e l'efficacia del rizatriptan in pazienti di età superiore ai 65 anni non sono state valutate in modo sistematico.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Rizatriptan Aurobindo


Ipersensibilità al rizatriptan o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Somministrazione contemporanea di inibitori delle monoaminossidasi (MAO) o l'uso entro le 2 settimane dalla sospensione della terapia con inibitori delle MAO (vedere paragrafo 4.5).

Rizatriptan Aurobindo è controindicato in pazienti con insufficienza epatica o renale di grado severo.

Rizatriptan Aurobindo è controindicato in pazienti con anamnesi positiva per accidente cerebrovascolare (ACV) o attacco ischemico transitorio (TIA).

Ipertensione moderatamente severa o severa, o ipertensione lieve non trattata.

Coronaropatia accertata, inclusa cardiopatia ischemica (angina pectoris, anamnesi di infarto del miocardio, o ischemia silente documentata), segni e sintomi di cardiopatia ischemica, o angina di Prinzmetal.

Vasculopatia periferica.

Uso contemporaneo di rizatriptan ed ergotamina, ergot derivati (inclusa la metisergide) o altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D (vedere paragrafo 4.5).

Rizatriptan Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Fertilità

Nell'uomo non sono stati studiati effetti sulla fertilità. Gli studi sugli animali hanno rivelato solo effetti minimi sulla fertilità a concentrazioni plasmatiche di gran lunga superiori a quelle terapeutiche umane (più di 500 -volte).

Gravidanza

Nell'uomo la sicurezza dell'uso del rizatriptan durante la gravidanza non è stata accertata. Gli studi sugli animali a livelli di dosaggio superiori a quelli terapeutici non indicano effetti dannosi sullo sviluppo dell'embrione o del feto, né sul corso della gestazione, del parto e dello sviluppo postnatale.

Poiché studi di riproduzione e sviluppo nell'animale non sono sempre predittivi della risposta nell'uomo, Rizatriptan deve essere usato durante la gravidanza solo in caso di effettiva necessità.

Allattamento

Studi nei ratti hanno indicato che si è verificato un passaggio molto elevato di rizatriptan nel latte materno. Riduzioni transitorie e molto scarse dei pesi corporei dei cuccioli prima dello svezzamento sono state osservate solo quando l'esposizione sistemica materna eccedeva molto rispetto ai livelli di esposizione massima per l'uomo. Non esistono dati nell'uomo.

Quindi, deve essere esercitata cautela quando si somministra il rizatriptan a donne che allattano. L'esposizione dei neonati deve essere minimizzata evitando l'allattamento per le 24 ore successive al trattamento.

Quali sono gli effetti indesiderati di Rizatriptan Aurobindo


Rizatriptan (nella formulazione in compresse e in compresse orodispersibili) è stato valutato in oltre 8630 pazienti adulti fino ad un anno in studi clinici controllati. Gli effetti indesiderati più comuni valutati negli studi clinici sono stati capogiro, sonnolenza e astenia/affaticamento. I seguenti effetti indesiderati sono stati valutati negli studi clinici e/o riportati nell'esperienza post-marketing:

(Molto comune [≥ 1/10]; comune [≥1/100, <1/10]; non comune [≥ 1/1.000, < 1/100]; raro [≥ 1/10.000, <1/1.000]; molto raro [≤ 1/10.000]; non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Disturbi del sistema immunitario:

Raro: reazione di ipersensibilità, anafilassi/reazione anafilattoide.

Disturbi psichiatrici:

Comune: insonnia.

Non comune: disorientamento, nervosismo.

Patologie del sistema nervoso:

Comune: capogiro, sonnolenza, parestesia, cefalea, ipoestesia, diminuzione dell'acutezza mentale.

Non comune: atassia, vertigini, disgeusia/alterazione del gusto, tremore, sincope.

Non nota: convulsioni, sindrome da serotonina.

Patologie dell'occhio:

Non comune: visione offuscata.

Patologie cardiache:

Comune: palpitazioni.

Non comune: aritmia, anomalie nell'ECG, tachicardia.

Raro: accidente cerebrovascolare (la maggior parte di queste reazioni avverse è stata segnalata in pazienti con fattori di rischio predittivi di coronaropatia), bradicardia.

Non nota: ischemia o infarto del miocardio (la maggior parte di queste reazioni avverse è stata segnalata in pazienti con fattori di rischio predittivi di coronaropatia).

Patologie vascolari:

Non comune: ipertensione, vampate/arrossamenti.

Non nota: ischemia vascolare periferica.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Comune: disturbi faringei.

Non comune: dispnea.

Raro: sibilo.

Patologie gastrointestinali:

Comune: nausea, bocca secca, vomito, diarrea, dispepsia.

Non comune: sete.

Non nota: colite ischemica.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Comune: rossore.

Non comune: prurito, orticaria, angioedema (per es.: edema del volto, gonfiore della lingua, edema faringeo) (per l'angioedema, vedere anche paragrafo 4.4), eruzione cutanea, sudorazione.

Raro: necrolisi epidermica tossica.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

Comune: pesantezza locale, dolore al collo, rigidità.

Non comune: irrigidimento locale, debolezza muscolare, dolore al viso, mialgia.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Comune: astenia/affaticamento, dolore addominale o toracico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazione avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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