28 dicembre 2020
Aggiornamenti e focus, Speciale Tecnologie per la salute
Covid-19, l'intelligenza artificiale può prevedere l'evoluzione della malattia
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Un nuovo punteggio basato sull'intelligenza artificiale, che considera vari fattori per predire la prognosi di pazienti con Covid-19, può essere utilizzato per determinare rapidamente e automaticamente quali pazienti hanno maggiori probabilità di sviluppare complicazioni e necessitano di essere ricoverati in ospedale. Questa è la conclusione a cui sono giunti Brandon Westover, del Massachussetts General Hospital, e il suo gruppo di lavoro, in uno studio pubblicato sul Journal of Infectious Diseases.
Il punteggio, chiamato Covid-19 Acuity Score (CoVA), è basato sulle informazioni ottenute da 9.381 pazienti ambulatoriali adulti visitati tra il 7 marzo e il 2 maggio 2020. «L'ampia dimensione del campione ha contribuito a garantire che il modello di apprendimento automatico fosse in grado di imparare quale dei molti diversi dati disponibili consente previsioni affidabili sul corso del Infezione da Covid-19» spiegano gli autori. CoVA è stato poi testato su altri 2.205 pazienti visitati tra il 3 e il 14 maggio per verificare che il punteggio funzionasse effettivamente sui nuovi pazienti, nel mondo reale. In questo gruppo di convalida prospettica, entro sette giorni il 26,1% dei pazienti è stato ricoverato, il 6,3% è andato incontro a malattia critica e lo 0,5%, è deceduto, e CoVA ha dimostrato prestazioni eccellenti nel prevedere quali pazienti sarebbero rientrati in queste categorie. Tra i 30 predittori, che includevano dati demografici come età e sesso, stato del test Covid-19, segni vitali, anamnesi medica e risultati della radiografia del torace, i primi cinque per rilevanza nella determinazione dell'evoluzione della malattia sono stati età, pressione diastolica, saturazione di ossigeno nel sangue, stato del test Covid-19 e frequenza respiratoria. Gli esperti affermano che, anche se molti altri gruppi hanno sviluppato punteggi di rischio per le complicanze del Covid-19, il loro è l'unico che si basa su un campione di pazienti così ampio, e che è stato validato prospetticamente e progettato specificatamente per l'uso in ambito ambulatoriale, piuttosto che per pazienti che sono già ricoverati in ospedale. «CoVA è progettato in modo che il punteggio automatizzato possa essere incorporato nei sistemi di cartelle cliniche elettroniche. Ci auguriamo che sia utile in caso di futuri picchi di Covid-19, quando le valutazioni cliniche rapide possono essere critiche» concludono i ricercatori.
Fonte: Doctor33
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Il punteggio, chiamato Covid-19 Acuity Score (CoVA), è basato sulle informazioni ottenute da 9.381 pazienti ambulatoriali adulti visitati tra il 7 marzo e il 2 maggio 2020. «L'ampia dimensione del campione ha contribuito a garantire che il modello di apprendimento automatico fosse in grado di imparare quale dei molti diversi dati disponibili consente previsioni affidabili sul corso del Infezione da Covid-19» spiegano gli autori. CoVA è stato poi testato su altri 2.205 pazienti visitati tra il 3 e il 14 maggio per verificare che il punteggio funzionasse effettivamente sui nuovi pazienti, nel mondo reale. In questo gruppo di convalida prospettica, entro sette giorni il 26,1% dei pazienti è stato ricoverato, il 6,3% è andato incontro a malattia critica e lo 0,5%, è deceduto, e CoVA ha dimostrato prestazioni eccellenti nel prevedere quali pazienti sarebbero rientrati in queste categorie. Tra i 30 predittori, che includevano dati demografici come età e sesso, stato del test Covid-19, segni vitali, anamnesi medica e risultati della radiografia del torace, i primi cinque per rilevanza nella determinazione dell'evoluzione della malattia sono stati età, pressione diastolica, saturazione di ossigeno nel sangue, stato del test Covid-19 e frequenza respiratoria. Gli esperti affermano che, anche se molti altri gruppi hanno sviluppato punteggi di rischio per le complicanze del Covid-19, il loro è l'unico che si basa su un campione di pazienti così ampio, e che è stato validato prospetticamente e progettato specificatamente per l'uso in ambito ambulatoriale, piuttosto che per pazienti che sono già ricoverati in ospedale. «CoVA è progettato in modo che il punteggio automatizzato possa essere incorporato nei sistemi di cartelle cliniche elettroniche. Ci auguriamo che sia utile in caso di futuri picchi di Covid-19, quando le valutazioni cliniche rapide possono essere critiche» concludono i ricercatori.
Fonte: Doctor33
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