11 agosto 2022
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Covid, dispositivi indossabili per il monitoraggio dei parametri vitali
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I dispositivi tracker indossabili che monitorano i cambiamenti della temperatura e della frequenza cardiaca e respiratoria, combinati con l'intelligenza artificiale (AI), potrebbero essere utilizzati per rilevare l'infezione da Covid-19 giorni prima dell'inizio dei sintomi. Dati significativi sulle potenzialità per rilevare tutte le fasi de Covid dall'incubazione al recupero sono stati raccolti da una ricerca pubblicata sul British Medical Journal.
I ricercatori hanno indagato se i cambiamenti fisiologici, monitorati da un tracker, potessero essere utilizzati per sviluppare un algoritmo di apprendimento automatico per rilevare l'infezione prima della comparsa dei sintomi. Sono stati reclutati 1.163 partecipanti, con un'età inferiore ai 51 anni, tra marzo 2020 e aprile 2021. I ricercatori hanno utilizzato come tracker un braccialetto già impiegato per l'algoritmo che rilevava i giorni fertili nelle donne, con una precisione del 90% ed è stato indossato di notte. Il dispositivo salvava i dati ogni 10 secondi, monitorava la frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca, la temperatura, nonché la quantità e la qualità del sonno. I braccialetti sono stati inoltrati con un'app e sincronizzati con uno smartphone complementare, dove i partecipanti registravano tutte le attività che potevano potenzialmente alterare il funzionamento del sistema nervoso centrale, come alcol, farmaci da prescrizione, e nel caso anche possibili sintomi di Covid-19. Tutti i partecipanti hanno eseguito regolarmente test rapidi anticorpali per Sars-CoV-2, e fornito informazioni personali su età, sesso, stato di fumatore, gruppo sanguigno, esposizione a contatti familiari o colleghi di lavoro risultati positivi al Covid-19 e stato di vaccinazione.
Circa 127 persone (11%) hanno sviluppato l'infezione da COVID-19 durante il periodo di studio, e di questi, 66 avevano indossato il braccialetto per almeno 29 giorni prima dell'inizio dei sintomi e sono stati confermati positivi dal tampone PCR. I dati di monitoraggio hanno rivelato cambiamenti significativi in tutti e cinque gli indicatori fisiologici durante i periodi di incubazione, presintomatici, sintomatici e di recupero di COVID-19 rispetto alle misurazioni di base. L'algoritmo ha identificato il 68% dei partecipanti positivi a COVID-19 2 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi. I risultati si basavano però solo su un piccolo campione di persone, tutte relativamente giovani, quindi meno soggette a gravi sintomi di COVID-19, provenienti da un unico centro nazionale e che non erano etnicamente diverse. Inoltre, la precisione (sensibilità) raggiunta era inferiore all'80%. Ma l'algoritmo è ora in fase di test in un gruppo molto più ampio, 20.000 persone nei Paesi Bassi, con risultati attesi entro la fine dell'anno.
Test PCR è gold standard per la conferma dell'infezione
Mentre un test con tampone PCR rimane il gold standard per la conferma dell'infezione da COVID-19, "i risultati suggeriscono che un algoritmo di apprendimento automatico indossabile può fungere da strumento di supporto promettente per il rilevamento presintomatico o asintomatico di COVID-19" concludono gli autori.
Paolo Levantino
Farmacista clinico e giornalista scientifico
Riferimenti bibliografici:
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Braccialetti con algoritmo per raccogliere dati
I ricercatori hanno indagato se i cambiamenti fisiologici, monitorati da un tracker, potessero essere utilizzati per sviluppare un algoritmo di apprendimento automatico per rilevare l'infezione prima della comparsa dei sintomi. Sono stati reclutati 1.163 partecipanti, con un'età inferiore ai 51 anni, tra marzo 2020 e aprile 2021. I ricercatori hanno utilizzato come tracker un braccialetto già impiegato per l'algoritmo che rilevava i giorni fertili nelle donne, con una precisione del 90% ed è stato indossato di notte. Il dispositivo salvava i dati ogni 10 secondi, monitorava la frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca, la temperatura, nonché la quantità e la qualità del sonno. I braccialetti sono stati inoltrati con un'app e sincronizzati con uno smartphone complementare, dove i partecipanti registravano tutte le attività che potevano potenzialmente alterare il funzionamento del sistema nervoso centrale, come alcol, farmaci da prescrizione, e nel caso anche possibili sintomi di Covid-19. Tutti i partecipanti hanno eseguito regolarmente test rapidi anticorpali per Sars-CoV-2, e fornito informazioni personali su età, sesso, stato di fumatore, gruppo sanguigno, esposizione a contatti familiari o colleghi di lavoro risultati positivi al Covid-19 e stato di vaccinazione.
Identificati fino al 68% dei positivi 2 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi
Circa 127 persone (11%) hanno sviluppato l'infezione da COVID-19 durante il periodo di studio, e di questi, 66 avevano indossato il braccialetto per almeno 29 giorni prima dell'inizio dei sintomi e sono stati confermati positivi dal tampone PCR. I dati di monitoraggio hanno rivelato cambiamenti significativi in tutti e cinque gli indicatori fisiologici durante i periodi di incubazione, presintomatici, sintomatici e di recupero di COVID-19 rispetto alle misurazioni di base. L'algoritmo ha identificato il 68% dei partecipanti positivi a COVID-19 2 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi. I risultati si basavano però solo su un piccolo campione di persone, tutte relativamente giovani, quindi meno soggette a gravi sintomi di COVID-19, provenienti da un unico centro nazionale e che non erano etnicamente diverse. Inoltre, la precisione (sensibilità) raggiunta era inferiore all'80%. Ma l'algoritmo è ora in fase di test in un gruppo molto più ampio, 20.000 persone nei Paesi Bassi, con risultati attesi entro la fine dell'anno.
Test PCR è gold standard per la conferma dell'infezione
Mentre un test con tampone PCR rimane il gold standard per la conferma dell'infezione da COVID-19, "i risultati suggeriscono che un algoritmo di apprendimento automatico indossabile può fungere da strumento di supporto promettente per il rilevamento presintomatico o asintomatico di COVID-19" concludono gli autori.
Paolo Levantino
Farmacista clinico e giornalista scientifico
fonte: Farmacista33
Riferimenti bibliografici:
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