14 settembre 2021
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Covid-19, lo trasmettono i bambini più piccoli?
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I bambini più piccoli avrebbero una probabilità maggiore di trasmettere il Sars-CoV-2
I più piccoli avrebbero una probabilità maggiore di trasmettere il Sars-CoV-2 in famiglia rispetto ai bambini più grandi. A dirlo è un ampio studio canadese pubblicato su Jama Pediatrics, i cui autori mostrano che la probabilità più alta si riscontra con bambini tra gli 0 e i 3 anni. In particolare, nello studio sono stati inclusi i 6.280 nuclei domestici in Ontario nei quali, tra il 1 giugno e il 31 dicembre 2020, vi era stato un "caso indice" (il primo caso di infettato in famiglia) di infezione da Sars-CoV-2 in un individuo con meno di 18 anni (età media poco oltre i 10 anni e quasi il 46% femmine).
I casi sono stati poi suddivisi in 4 gruppi: 0-3, 4-8, 9-13 e 14-17 anni. Si è andati quindi ad analizzare la trasmissione secondaria a livello domestico, definita come almeno 1 caso di infezione a distanza di 1-14 giorni dal caso indice. Ebbene, tale trasmissione si è verificata nel 27,3% delle famiglie con caso indice iniziali, e cioè in 1.717. Rispetto ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni, i bambini tra gli 0 e i 3 avevano la più alta probabilità di trasmettere il virus ai loro contatti familiari (odds ratio 1,43). L'associazione restava anche nelle analisi di sensibilità, in cui i casi secondari considerati erano quelli verificatisi tra i 2 e i 14 giorni o i 4 e i 14 giorni dopo il caso indice. «Quest'associazione si osservava a prescindere dai fattori quali la presenza di sintomi, la riapertura di scuole/asili o l'associazione con epidemie in scuole/asili» riassumono gli autori. È stato inoltre notata una maggior probabilità di trasmissione nei bambini tra i 4 e gli 8 anni (odds ratio 1,40) e in quelli tra i 9 e i 13 (odds ratio 1,13). Per i ricercatori il fatto che l'infettività sia diversa a seconda del gruppo di età ha implicazioni per il controllo della prevenzione dell'infezione in famiglia e a scuola.
«Anche se i bambini non sembrano trasmettere l'infezione così frequentemente come gli adulti, i caregivers dovrebbero essere consapevoli del rischio di trasmissione mentre si prendono cura dei bambini malati negli ambienti familiari» scrivono. «Poiché è difficile e spesso impossibile isolarsi socialmente dai bambini malati, i caregivers dovrebbero, dove possibile, applicare altre misure per il controllo dell'infezione, come l'uso della mascherina, un maggior lavaggio delle mani e la separazione dei fratelli» concludono. Per gli autori di un editoriale correlato, è difficile immaginare comportamenti simili in famiglia. «L'ovvia soluzione per proteggere il nucleo familiare con un bambino piccolo o ai primi passi malato è quello di assicurarsi che tutti i membri eleggibili della famiglia siano vaccinati» affermano.
Fonte: Doctor33
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