10 febbraio 2022
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Covid-19, intelligenza artificiale, un aiuto alla ricerca
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Intelligenza artificiale: un aiuto alla ricerca
Uno studio pubblicato su Science Advances, guidato da Namshik Han, della Cambridge University (Regno Unito), mostra come, utilizzando una rete neurale, sia stato possibile individuare ben 1.573 proteine indotte da SARS-CoV-2 e confrontarle con le molecole contenute in farmaci già in uso per il trattamento di altre patologie. Per mezzo di tale confronto l'intelligenza artificiale ha trovato 200 farmaci esistenti in grado di impedire al virus di replicarsi oppure capaci di aiutare il sistema immunitario a reagire all'infezione.
La pandemia ha reso necessaria la ricerca di nuove terapie in maniera rapida. Abbiamo trovato 200 farmaci che sembrano adatti a essere utilizzati tramite la nostra rete neurale, e ben 40 di questi farmaci sono attualmente in uso in studi clinici sulla Covid-19, a testimoniare l'accuratezza del nostro lavoro» conclude Han. Ma l'intelligenza artificiale durante la pandemia, in realtà, si è resa utile per molte cose, non ultima la possibilità di prevedere l'andamento dei casi, per esempio tramite un sistema messo a punto dal Centro Facebook di Parigi per la ricerca sull'intelligenza artificiale (Fair). Il sistema del Fair è stato capace di ottenere un modello in grado di predire i casi futuri in un determinato contesto, basandosi semplicemente sui dati di casi recenti in zone statisticamente simili. «Partendo dalle contee statunitensi, abbiamo scoperto che la connessione sociale è un aspetto importante in questo meccanismo. Per la nostra analisi, impieghiamo il Social Connectedness Index, un progetto rilasciato attraverso l'iniziativa Data for Good di Facebook, che misura la forza della connessione tra due aree geografiche, come rappresentata dai legami di amicizia su Facebook. I nostri risultati mostrano che la connessione sociale di contee statisticamente simili è da due a otto volte più alta nel nostro modello rispetto a quella di contee non correlate» dichiara Facebook alla stampa.
Pur essendo basato sui dati statunitensi, il modello può essere utilizzato anche in Europa, tanto che il team di Biocom-SC dell'Universitat Politecnica de Catalunya, che collabora con il Fair, ha inviato alla Commissione Europea rapporti e previsioni sulla diffusione della Covid-19. Il Fair prevede di rendere open-source tutti i modelli predittivi, in modo che possano essere utilizzati liberamente dai ricercatori.
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