22 maggio 2022
Colesterolo
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18 maggio 2022
Colesterolo
mia figlia di 22 anni ha il colesterolo LDL a 217 e valori di transaminasi un po' alterati. Il medico le ha prescritto ARMOLIPID PLUS, ma non è dannoso per il fegato già in disordine?Risposta del 22 maggio 2022
Risposta a cura di:
Dott.ssa DANIELA PELOTTI
Anche se l’elevata prevalenza della celiachia nella popolazione generale rende possibile una sua associazione fortuita con qualsiasi malattia cronica del fegato e delle vie biliari, esiste sufficiente evidenza che la celiachia possa essere, per se stessa, responsabile di uno spettro di lesioni infiammatorie, alcune, le più frequenti, reversibili con l’astensione dal glutine nella dieta,
L’epatite celiaca
È comune ritrovare una moderata elevazione delle transaminasi in un paziente celiaco o con gluten sensitivity, alla diagnosi ed è egualmente comune osservare come, abitualmente, quest’anomalia di laboratorio rientri nella norma, dopo alcuni mesi di dieta senza glutine. Negli individui che in ragione di quest’anomalia degli enzimi epatici si sono sottoposti a biopsia epatica, questa ha mostrato un quadro di epatite cosiddetta aspecifica, reattiva, scarsamente infiammatoria e con scarsa fibrosi.
Che la malattia celiaca potesse esordire come malattia cronica epatobiliare, fu segnalato per la prima volta, nel 1986, in una giovane adolescente senza sintomi gastrointestinali suggestivi di celiachia, che presentava una persistente elevazione delle transaminasi di causa sconosciuta e un quadro istologico di malattia infiammatoria del fegato di entità lieve/moderata. Nel suo caso la diagnosi di celiachia fu suggerita dal riscontro occasionale di positività degli anticorpi anti-reticolina, precursori degli anticorpi antiendomisio. Quest’osservazione fu confermata, sempre in età pediatrica, in pazienti in cui la dieta priva di glutine determinava una normalizzazione delle transaminasi.
Studi su adulti hanno confermato queste osservazioni suggerendo che fino al 9% di tutte le ipertransaminasemie persistenti e criptogeniche dell’adulto potessero nascondere una celiachia.
Questa condizione di danno epatico infiammatorio glutine-sensibile e glutine- dipendente, definita come epatite celiaca, è quindi caratterizzata dall’assenza di segni clinici e/o sintomi di malattia cronica di fegato, da una moderata alterazione del bilancio epatico, limitata a un modesto incremento delle transaminasi, e da un quadro istologico di moderata infiammazione portale e lobulare. La normalizzalizzazione degli enzimi epatici con l’esclusione del glutine dalla dieta è lo strumento fondamentale di conferma diagnostica. Questa normalizzazione ha tempi variabili, ma avviene di solito entro sei mesi dall’inizio della dieta senza glutine.
Il colesterolo un pò alto indica che il glutine sta causando lieve ipofunzione tiroidea! In tutti i casi occorre eliminare la causa!
Dott. Ssa Daniela Pelotti
Specialista attività privata
Specialista in Ginecologia e ostetricia
Molinella (BO)
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