Embolia polmonare post isterctomia

Risposta a cura di:
Dott. PIETRO VOLPE

Qualsiasi intervento chirurgico è gravato dalla possibile comparsa di una complicanza oggi definita come "Malattia TromboEmbolica". Fra gli interventi chirurgici maggiormente a rischio vanno consideratI gli interventi di Neurochirurgia, le protesizzazioni ortopediche, gli interventi urologici, ginecologici ed oncologici. . .
Accanto al trauma chirurgico va poi presa in considerazione l'eventualità e la durata stessa dell'allettamento. E' noto che l'immobilità favorisce la Trombosi venosa profonda degli arti inferiori e l'eventuale rischio embolico. Altri fattori, anche costituzionali e/o eredofamiliari, devono essere necessariamente presi in considerazione per meglio chiarire il problema, ma ovviamente questa non è la sede idonea.
In ogni caso se per nesso di causalità si vuole intendere una precisa responsabilità dell'operatore sanitario, correttamente Le devo comunicare che non mi trova in linea con questa interpretazione. La mia convinzione deriva dal fatto che la complicanza è un evento avverso, inatteso, prevedibile solo entro certi limiti ma il cui rischio non è assolutamente eliminabile adottando correttamente tutti i presidi diangostici e terapeutici a disposizione. A riprova di ciò segnalo che nella letteratura internazionale è riportato il notevole sforzo del mondo scientifico nel cercare di ridurre la frequenza di tali eventi. Questo, in sintesi vuol dire che l'evento avverso si può realizzare anche nelle mani di un cosiddetto "Luminare" che abbia seguito alla perfezione le "Linee Guida" ed abbia applicato alla lettera i relativi "Protocolli Terapeutici".
Distinti Saluti

Dott. Pietro Volpe
Medico Ospedaliero
Specialista in Chirurgia vascolare, angiologia
Specialista in Ematologia
SAN GIOVANNI ROTONDO (FG)