Endocardite

08 marzo 2011

Endocardite


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02 marzo 2011

Endocardite

Gentili dottori mi rivolgo a voi per avere delle delucidazioni in merito alla vicenda che ha portato alla morte di mio padre. Mio padre 70 anni è stato operato in emergenza ad inizio dicembre per dissecazione aorta toracica con sostituzione valvolare. Dopo una degenza di un mese nel reparto di terapia intensiva e semintensiva con varie complicazioni, prima renali poi polmonari, viene trasferito in un centro di riabilitazione cardiologica dove recupera quasi a pieno tutte le funzioni, al termine di questo periodo viene spostato in riabilitazione neurologica, in quanto in seguito alla dissecazione aveva avuto una emiplegia a un braccio. Ed è qui che iniziano i primi problemi, dopo la prima settimana il recupero sembra quasi totale, gli sostituscono alcuni medicinali per la pressione in quanto loro ne erano sprovvisti continuano a somministrare cortisone e inizia a calare la pressione 100 su 50 ed inizia ad avere un forte bruciore retrosternale. Improvvisamente la domenica mattina sviene e subito dopo accusa forti brividi e febbre, vengono controllati enzimi ed ecg tutto a posto. La situazione va avanti così per un po' di giorni fino a che decidono di chiedere un consulto cardiologico e lo mandano a fare ecocuore. Il responso è stato emodinamica regolare solo che lo trovano molto disidratato e consigliano ai colleghi di somministrare liquidi endovena. Dopo circa 1 settimana la febbre e i brividi tornano, ma i medici non si preoccupano più di tanto, sarà una forma influenzale. Dopo due giorni di episodi febbrili una volta al giorno partono con antibiotico e emocultura, passano altri 3 giorni e decidono di fargli una tac e di richiamare il chirurgo che l'aveva operato che se lo fa ritrasferire in cardiochirurgia e lì con ecocuore transeosofageo vedono che c'è infezione e distacco della protesi. Viene programmato un nuovo intervento per la sostituzione della valvola purtroppo però i tessuti non hanno tenuto le suture e mio padre non ce l'ha fatta. Il mio grosso dubbio è: in quanto tempo l'infezione sulla valvola protesica si propaga, poteva salvarsi se avessero sospettato ai primi sintomi l'infezione?

Risposta del 08 marzo 2011

Risposta a cura di:
Dott. LEONARDO DI ASCENZO


Ovviamente non potrò essere preciso nella risposta poichè Lei ipotizza una non corretta gestione clinica.
Quel che posso dire è che è difficile sopravvivere ad una dissecazione aortica sia in fase acute sia dopo un intervento chirurgico poichè le complicanze, come quelle sopraggiunte al suo familiare, possono essere molteplici e sempre molto gravi.
Direi che quanto accaduto si colloca nell'ambito della storia clinica abbastanza comune delle dissezioni aortiche.
Non sempre è facile sospettare il sopravvenire di un' Endocardite batterica.

Dott. Leonardo Di Ascenzo
Medico Ospedaliero
Specialista in Cardiologia
San Donà di Piave (VE)


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