07 giugno 2013
Nodulo fegato
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06 giugno 2013
Nodulo fegato
Mio padre affetto da epatite c in seguito ad alterazione minima alfafetoproteina di poco sopra limite max ha eseguito rm con contrasto Il fegato e' volumetricamente nei limiti a margini bozzuti ed a struttura parenchimale disomogenea con visibilità parte alta VIII segmento di un tenue blush contrastografico arterioso di circa 8mm compatibile con focus di degenerazione eteriplasica :indispensabile rivalutazione reperto a breve distanza tempo. Segni di ipertensione nel circolo portale con modesta splenomegalia. Che vuol dire?E' un tumore?Puo portarlo la cirrosi epatica?E' un nodulo?Cosa bisogna fare?L interferone può ritardare la ricomparsa di un nuovo nodulo?Risposta del 07 giugno 2013
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
La risonanza indicherebbe che si tratta di noduli cirrotici, uno dei quali sta degenerando verso una probabile forma neoplastica. L'interferone in questi casi non serve. Deve rivolgersi a un Ospedale dove vi sia un Centro per le malattie epatiche, per considerare l'opportunità di eliminare quel nodulo. Spesso è possibile eliminarlo con mezzi fisici: laser, argon, calore, ma la situazione deve essere valutata a fondo da uno specialista epatologo.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Milano (MI)
Risposta del 07 giugno 2013
Risposta a cura di:
Dott. FRANCESCO TOVOLI
La comparsa di noduli epatici è evento comune in caso di Cirrosi e il motivo per cui i pazienti con malattie di fegato eseguono periodiche ecografie è proprio l'identificazione precoce dei noduli sospetti, come nel caso di suo padre. .
In questo particolare caso la RM ha evidenziato un nodulo che presenta caratteristiche sospette, per un piccolissimo tumore, pur senza poterlo dire con certezza viste le esigue dimensioni. Visto che in ogni caso si interviene solo quando il nodulo supera i 10 mm (prima comporta più problemi che vantaggi) l'unica cosa da fare al momento è sorvegliare il nodulo valutandolo ogni 3 mesi.
Nel caso superi i 10 mm e si confermi una natura sospetta anche a una seconda indagine (TC, ecografia con contrasto) allora e solo allora i colleghi valuteranno la possibilità di interventi localizzati che minimizzino la quantità di fegato da trattare. La possibilità o meno di fare una terapia con interferone dipende da innumerevoli fattori che valuteranno i colleghi di fiducia.
Dott. Francesco Tovoli
Universitario
Specialista in Medicina interna
Bologna (BO)
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