10 febbraio 2012
Resistenza all'ipertensione da "fobia" del camice bianco
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06 febbraio 2012
Resistenza all'ipertensione da "fobia" del camice bianco
Salve, sono un uomo di 42 anni, ipertensivo e, per tale motivo, assumo CARDICOR 2, 5 a pranzo ed OLMETEC 10 la sera. La scorsa settimana, dopo aver eseguito un holter pressorio (risultato nella norma), ho fatto anche una visita cardiologica dove mi sono stati rilevati battiti 75/min ed una pressione 80 min e 110 max.Avendo questo problema dell'ipertensione, quando mi sottopongo a visita (sono un militare) i battiti mi aumentano vertiginosamente arrivando anche a 150/160 e, conseguentemente la pressione mi sale fino ad arrivare a 110 min e 150 max. Domanda: come posso gestire questa mia "fobia" quando sarò sottoposto a visita medica programmata in ambito lavorativo? aumentando il betabloccande ed il farmaco anti-ipertensivo da una settimana prma??
Grazie
Risposta del 10 febbraio 2012
Risposta a cura di:
Dott. STEFANO OMBONI
I valori pressori da Lei riportati sono normali. Tuttavia il trattamento con beta-bloccante, sembra indicare una scelta precisa e corretta del suo medico di ridurre la frequenza cardiaca (i battiti cardiaci), probabilmente inzialmente elevata a riposo. Per ridurre l'effetto camice bianco, presente in molti ipertesi al momento della visita, con rialzo pressorio e della frequenza cardiaca, l'uso di beta-bloccanti può essere utile. Tuttavia il dosaggio del beta-bloccante da Lei utilizzato andrebbe aumentato, considerando che la dose usuale è di 10 mg e che la sua massa corporea richiede dosaggi più elevati. Ovviamente assumendo un altro antiipertensivo ed avendo una pressione ottimale (110/80 mmHg) deve essere valutato attentamente questo aumento di dosaggio per evitare l'ipotensione (pressione bassa). Inoltre la variazione di dosaggio non dovrebbe essere limitata ai giorni precedenti la visita. Sarebbe utile conoscere i valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca rilevati durante il monitroaggio della pressione (holter pressorio) diurno e nottunro. In alternativa al beta-bloccante un ansiolitico potrebbe aiutare.
Dott. Stefano Omboni
Specialista attività privata
Ricercatore
Specialista in Cardiologia
Solbiate Arno (VA)
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