12 gennaio 2011
Aggiornamenti e focus
L’H1N1 è tornato, ma niente allarmismi
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Secondo decesso da virus H1N1 dell'influenza A dopo quello della donna friulana dei giorni scorsi, la cui causa principale del decesso, però, è stato uno scompenso cardiaco successivo a un infarto. Lunedì l'Osservatorio epidemiologico pugliese ha comunicato che un uomo di 51 anni è morto a causa del virus. Si tratta di un paziente che risiedeva in provincia di Bari, malato di diabete, ricoverato da meno di una settimana nella clinica privata Santa Maria di Bari.
Nessun allarme, come sottolinea una nota dell'Istituto superiore di Sanità: «A fronte dell'aumento del numero dei casi registrato nelle ultime due settimane attraverso il sistema di sorveglianza Influnet, in Italia ci si aspetta un incremento di malattie gravi e decessi associati all'influenza che tuttavia rientra nell'atteso. Ogni anno, infatti, durante le normali stagioni influenzali, anche nel nostro Paese l'influenza causa un eccesso di mortalità pari a una media stagionale di circa 8.000 decessi considerando tutte le cause di morte e di circa 1.000 decessi considerando come causa di morte soltanto polmonite e influenza. Le uniche differenze, rispetto alle stagioni influenzali non pandemiche, sono relative alle fasce di età più colpite, normalmente rappresentate dai soggetti al di sopra dei 65 anni. Nelle ultime due stagioni, in cui sta circolando il virus pandemico, i casi gravi e i decessi sono stati registrati anche in soggetti più giovani che presentavano patologie croniche di base e in una piccola percentuale di soggetti giovani sani. Considerando che il picco dell'influenza in Italia è atteso verso la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 2011 e che il vaccino richiede due settimane per essere efficace, si consiglia, specialmente a coloro che appartengono alle categorie a rischio di complicanze (come i malati cronici e gli anziani) di vaccinarsi al più presto».
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Nessun allarme, come sottolinea una nota dell'Istituto superiore di Sanità: «A fronte dell'aumento del numero dei casi registrato nelle ultime due settimane attraverso il sistema di sorveglianza Influnet, in Italia ci si aspetta un incremento di malattie gravi e decessi associati all'influenza che tuttavia rientra nell'atteso. Ogni anno, infatti, durante le normali stagioni influenzali, anche nel nostro Paese l'influenza causa un eccesso di mortalità pari a una media stagionale di circa 8.000 decessi considerando tutte le cause di morte e di circa 1.000 decessi considerando come causa di morte soltanto polmonite e influenza. Le uniche differenze, rispetto alle stagioni influenzali non pandemiche, sono relative alle fasce di età più colpite, normalmente rappresentate dai soggetti al di sopra dei 65 anni. Nelle ultime due stagioni, in cui sta circolando il virus pandemico, i casi gravi e i decessi sono stati registrati anche in soggetti più giovani che presentavano patologie croniche di base e in una piccola percentuale di soggetti giovani sani. Considerando che il picco dell'influenza in Italia è atteso verso la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 2011 e che il vaccino richiede due settimane per essere efficace, si consiglia, specialmente a coloro che appartengono alle categorie a rischio di complicanze (come i malati cronici e gli anziani) di vaccinarsi al più presto».
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