Rinite e raffreddore, il prurito al naso fa la differenza

10 marzo 2011
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Rinite e raffreddore, il prurito al naso fa la differenza



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Si preparano ad affrontare i primi pollini gli italiani che soffrono di rinite allergica, circa il 10%-15% della popolazione, secondo Gennaro D'Amato, direttore Unità operativa complessa di malattie respiratorie e allergiche presso l'Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli. La prima volta è difficile distinguerla, se non per il prurito nasale, da un raffreddore dovuto agli ancora frequenti sbalzi di temperatura. Ai primi sintomi, continua l'esperto, occorre rivolgersi al medico, e non ricorrere al fai-da-te, per esempio con un antistaminico di ultima generazione e poi un cortisonico. Sono, invece, utili i lavaggi con soluzioni saline, e le inalazioni nei casi di asma; mentre «andrebbero evitate sia i decongestionanti perchè nel tempo, assorbendosi per inalazione, possono danneggiare il naso, che i cortisonici Retard in quanto deleteri perchè rimangono nell'organismo per tre settimane» ribadisce D'Amato. Secondo le attese le pollinosi colpiranno di più gli abitanti delle città. In particolare, secondo la geografia delle malattie allergiche delineata dall'esperto, pruriti, lacrimazione, e starnuti si registrano «più in città che in campagna, più al Sud che al Nord, e più nell'entroterra che nelle zone marine. Mentre l'asma, scatenata anche dagli allergeni delle parietarie, colpirà il 5% degli adulti, e oltre il 10% dell'infanzia, per un totale di circa 3 milioni di italiani con sintomi di mancanza di respiro, catarro, tosse, e respiro simile a un fischio». Chi soffre di rinite allergica, infatti, ha rischi maggiori di sviluppare l'asma perchè tende a respirare a bocca aperta, mentre chi usa il naso depura, riscalda e umidifica l'aria proteggendo i bronchi.



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