Scoliosi, busto o chirurgia per correggere la curva

06 maggio 2011
Interviste

Scoliosi, busto o chirurgia per correggere la curva



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La crescita di un bambino attraversa fasi in cui la colonna vertebrale riceve spinte di crescita importanti, un momento critico in cui possono subentrare alterazioni, curvature e rotazioni. La conseguenza può essere la scoliosi. Dica33 ha chiesto a Marco Brayda-Bruno, responsabile Chirurgia vertebrale III, Irccs Galeazzi, Milano, di chiarire che tipo di patologia sia e come può essere corretta.

Che cos'è la scoliosi?
La scoliosi è una rotazione della colonna vertebrale sui tre piani che si percepisce guardando la persona frontalmente, come una curva. È prodotta da una deviazione laterale della colonna vertebrale con torsione dei corpi vertebrali. Può rappresentare un segno di una malattia latente, come una distrofia, una paralisi cerebrale, una malattia congenita o sindromi che nel quadro clinico includono la scoliosi. Ma la forma più comune di scoliosi, nell'80% dei casi, è la scoliosi idiopatica, cioè senza una causa primaria o una malattia che la provoca.

A che età può comparire?
I momenti di peggioramento e di progressione della scoliosi sono tipici del periodo di allungamento della colonna vertebrale, quando c'è la spinta di crescita del bambino, che si verifica tra 0 e 3 anni, per poi rallentare fino a 10 anni e poi riprendere dopo i 10-11 anni. Nelle fasi di spinta, la scoliosi tende a progredire più rapidamente, ma sono più rare nella prima infanzia.

Come si fa a capire se un bambino ha la scoliosi o rischia di svilupparla?
Sarebbe opportuno che i genitori periodicamente osservassero i propri ragazzi, da fermi e in posizione eretta per verificare eventuali asimmetrie, per esempio controllando se il fianco destro è uguale al sinistro. Un altro test molto semplice da eseguire, che poi è il test di Adams usato per fare lo screening, è l'osservazione della schiena del bambino facendolo piegare in avanti con le gambe tese. Questa semplice operazione permette di intravedere, se c'è, lo slivellamento tra lato destro e sinistro della schiena, causato dalla curva della colonna vertebrale.

Come si arriva alla diagnosi?
Il test di Adams può essere fatto dal genitore o dal pediatra. Tuttavia, se il test rivela un'asimmetria non è detto che sia scoliosi, dal momento che il nostro corpo non è perfettamente simmetrico. Chiaramente meglio avere un sospetto in più su un atteggiamento scoliotico, magari solo un accenno dovuto a una postura sbagliata o un'asimmetria durante la crescita, che però può essere un segnale iniziale di una scolliosi che nel tempo può peggiorare. In questi casi è bene ripetere i controlli una o due volte l'anno soprattutto nelle fasce più delicate dello sviluppo tra i 10 e i 12 anni per vedere come e se evolve. Con questo test si può sollevare il sospetto ma la diagnosi definitiva si fa con una lastra radiografica.

Si può intervenire sulle cause per prevenire la scoliosi?
Essendo una patologia multifattoriale, con una componente genetica ereditaria o una neuromuscolare, che compare durante la crescita, non è facile fare prevenzione. Il riconoscimento precoce evita il peggioramento perché permette di intervenire sula colonna vertebrale per riportarla nella posizione corretta. Valgono le regole degli stili di vita salutari, vale a dire fare sport, così da prevenire anche altre curve anomale della schiena e l'incurvamento delle spalle. Controllare il peso ed evitare carichi asimmetrici sulla schiena, meglio lo zaino su entrambe le spalle, meglio ancora il trolley. Evitare di assumere posture che possono favorire l'aggravamento, per esempio durante le ore di scuola. Inoltre, gli insegnati stessi, in particolare quelli di educazione fisica, possono essere coinvolti in progetti di formazione sull'uso del test di Adams, e periodicamente proporre screening nelle classi.

Come si corregge?
Sono due le strade che si possono percorrere e la scelta dipende dalla gravità. Per scoliosi gravi, la strada è quella chirurgica. Le tecniche sono molto migliorate, ma resta un intervento complesso per l'area in cui si va ad agire, la colonna vertebrale, e le strutture che contiene, nervi e midollo osseo. L'intervento va a correggere la deformità della colonna e a fissare la sua struttura per stabilizzarla in modo definitivo, con una certa rigidità. Se la scoliosi viene intercettata prima che diventi grave, si può ricorrere a una trattamento conservativo, che prevede l'uso di corsetti e busti che fanno tornare indietro l'alterazione della curva della colonna mantenendola in posizione corretta mentre il bambino cresce. È un percorso lungo che si protrae per 4-5 anni finché non si stabilizza la correzione. Durante l'uso si può liberamente fare attività fisica e al termine del trattamento si conserva l'elasticità della colonna.

Simona Zazzetta



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