11 gennaio 2012
Interviste
Influenza, forme gastrointestinali in attesa del picco
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Le festività natalizie hanno portato con sé una moltitudine di malesseri, rovinando le ferie a molti Italiani. Nausea, vomito, diarrea, ma anche febbre, tosse, dolori muscolari, ognuno ha la sua storia da raccontare. Perché i sintomi siano così vari, debilitanti e improvvisi lo abbiamo chiesto ad Aurelio Sessa, medico di medicina generale e presidente regionale per la Lombardia della Società italiana di medicina generale (Simg).
È vero che ci sono in circolazione due tipi di influenza: quella vera e quella gastrointestinale?
In realtà i virus in circolazione sono molti e li dividerei in 3 gruppi principali: quello dell'influenza vera e propria, i virus parainfluenzali o respiratori, e quelli gastrointestinali.
Quali ci devono preoccupare di più?
Per il momento sono più diffusi quelli gastrointestinali (Rotavirus e Norovirus), che danno nausea, vomito, diarrea e febbre. Si tratta di virus presenti nel nostro paese quasi tutto l'anno, molto contagiosi, si diffondono per via aerea, però vanno a colpire le alte o basse vie digestive. I sintomi, che non necessariamente si presentano tutti insieme, sono più intensi il primo giorno, poi si risolvono spontaneamente entro 2-3 giorni.
Come ci si può curare da queste infezioni gastrointestinali?
Se prevale il vomito evitare di assumere troppi liquidi, piuttosto bere poco e spesso; mentre se prevale la diarrea occorre bere molto per evitare il pericolo disidratazione. Questo in generale e sempre che la situazione migliori in pochi giorni, in caso contrario oppure se l'infezione colpisce bimbi molto piccoli o anziani già debilitati meglio sempre sentire il parere di un medico.
Anche i virus parainfluenzali sono in circolazione?
Sì, in Italia i virus responsabili delle sindromi virali respiratorie hanno raggiunto circa il 4-5‰ della popolazione, vale a dire circa 300-400.000 persone ogni settimana. Si tratta di virus che ci accompagnano da settembre fino ad aprile maggio e colpiscono maggiormente i bambini (15‰) e i giovani (5‰), meno gli adulti (2‰). Si presentano con febbre, mal di gola, tosse, dolori muscolari, ma anche in questo caso i sintomi tendono a migliorare e risolversi spontaneamente in pochi giorni.
È necessario assumere dei medicinali?
Ci si può automedicare, cioè assumere farmaci da banco, con buon senso, se proprio i sintomi sono molto acuti per 2-3 giorni. Anche qui attenzione ai più piccoli e agli anziani, e alle manifestazioni strane: se i sintomi durano più a lungo, o ne compaiono di diversi come sonnolenza, torpore, rivolgersi al medico.
L'influenza arriverà comunque, anche se più tardi?
In realtà non è possibile fare previsioni precise perché ci si può basare solo sui dati degli anni scorsi. Sappiamo con certezza che il virus influenzale è arrivato in Italia, perché è stato isolato intorno al 20 novembre, tuttavia finora la sua penetrazione è molto bassa, sia nel nostro paese che in tutta l'Europa occidentale. I dati attuali, aggiornati settimanalmente dall'Istituto superiore di sanità, indicano valori di 1,8-2‰, decisamente inferiori a quelli attribuiti ai virus di cui si parlava in precedenza, e neanche lontanamente paragonabili ai cosiddetti periodi di picco quando l'incidenza raggiunge il 15‰ della popolazione.
Quindi gli influenzati "veri" sono una rarità?
Per ora siamo nell'ordine di 200.000 persone a settimana, 600.000 i casi totali registrati finora, insomma statisticamente parlando siamo di fronte ad una stagione piatta. Potrebbe continuare così per tutto l'inverno, oppure esplodere costringendo a letto 3 milioni di Italiani entro il prossimo mese.
Merito del vaccino?
No per ora merito della scarsa penetrazione del virus. Infatti non è cresciuto il numero di vaccinati nel nostro Paese, però questo ritardo offre una buona occasione per vaccinarsi a chi non l'avesse fatto. E mi rivolgo agli adulti perché gli anziani, in genere, si vaccinano di più e, merito dell'età, hanno anche una maggior protezione anticorpale naturale.
E per prevenire gli altri virus che, al momento, sono più circolanti?
Non si può fare molto, tranne lavarsi spesso le mani ed evitare contatti ravvicinati, perché si diffondono per via aerea. Inoltre sono tanti e diversi quindi è possibile venire infettati più volte nella stessa stagione e, anche con le debite precauzioni, essere contagiati da persone in apparenza sane ma portatrici del virus in fase latente.
Elisabetta Lucchesini
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