L’Agenzia della difesa produrrà farmaci per malattie rare

07 giugno 2012
Aggiornamenti e focus

L’Agenzia della difesa produrrà farmaci per malattie rare



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È in fase di sviluppo presso l'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze, un importante settore di produzione farmaceutica,in rispostaa eventuali carenze di farmaciche, per motivi economici, le aziende non hanno più prodotto o non producono, come nel caso dei farmaci orfani per le malattie rare. Lo ha spiegato Marco Airaghi, presidente dell'Agenzia industrie difesa (Aid), intervenuto al convegno "Malattie rare e farmaci orfani" tenutosi ieri presso l'Istituto stesso. L'idea, ha chiarito, è «sopperire a eventuali carenze del Sistema sanitario nazionale, quando ci sono prodotti che le case farmaceutiche non intendono più produrre perché non più remunerativi». Il fulcro del progetto, sancito da un accordo sottoscritto con l'Agenzia italiana del farmaco il mese scorso, è lo stabilimento fiorentino, che già oggi produce farmaci abbandonati dalle case farmaceutiche come penicillamina, mexiletina, ketoconazolo e colestiramina,sta valutando la possibilità di produrre tiocronina, e ha un bilancio in pareggio da tre anni. «Andiamo a diventare» ha detto Airaghi «la vera officina farmaceutica dello Stato italiano, quindi dimostrando ancora una volta che le forze armate, grazie a Dio in tempo di pace come siamo, sono a fianco dei cittadini come nel caso dei terremoti e delle alluvioni». Secondo Gianluigi Magri, sottosegretario alla Difesa, l'istituto avrà «un ruolo potenzialmente enorme» nella produzione dei farmaci orfani per le malattie rare. «Nelle malattie rare» ha spiegato durante l'incontro fiorentino «esiste un problema fondamentale, quello della possibilità o meno di essere sufficientemente remunerative dal punto di vista commerciale». Col supporto economico non solo da parte del ministero della Difesa ma anche del ministero della Salute, ha concluso Magri «L'Istituto chimico farmaceutico militare può dare una risposta laddove l'industria privata non ha un interesse economico preminente nel commercializzare questi prodotti».



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