30 maggio 2013
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Zuccheri aggiunti: una subdola minaccia
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Le attuali raccomandazioni sugli zuccheri aggiunti alla dieta necessitano di un intervento di emergenza. Ecco il titolo di un articolo pubblicato sul Bmj e scritto da Aseem Malhotra, cardiologo al Royal Free Hospital di Londra, Regno Unito. «I suggerimenti sui fabbisogni giornalieri sono adatti allo scopo?» si chiede il cardiologo, avvertendo i lettori che questi consigli, manipolati per profitto dall'industria alimentare, sono in realtà un fattore di rischio per le malattie correlate all'alimentazione. Per questo il Comitato scientifico del Regno Unito sulla nutrizione e il Dipartimento della salute debbono agire rapidamente per arginare l'obesità e il diabete di tipo 2. Nel 2003 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che gli zuccheri aggiunti dovrebbero contribuire per non più del 10 per cento all'apporto energetico totale, e questa strategia nutrizionale ha costituito la base dei prodotti alimentari britannici dal 2003 in poi, influenzando anche la legislazione europea. Ma il cardiologo londinese sostiene che oggi c'è bisogno di cambiare. «Nel 2009 l'American Heart Association ha pubblicato un documento che indica come il consumo eccessivo di zucchero sia legato a diverse anomalie metaboliche, stabilendo un limite di 100 calorie al giorno di zuccheri aggiunti per le donne, equivalenti a sei cucchiaini, e di 150 calorie, nove cucchiaini, per i maschi. E la guida alimentare del Dipartimento dell'agricoltura Usa prevede non più di tre cucchiaini nei bambini di 4-8 anni. «Ma come Big Tobacco, anche l'industria alimentare continua ad adottare strategie negazioniste sul ruolo dello zucchero come fattore causale nelle malattie dell'alimentazione» conclude Malhotra. Della stessa opinione è Terence Stephenson, presidente dell'Academy of Medical Royal Colleges: «C'è l'urgente necessità di combattere le bevande zuccherate nelle scuole, e per le scuole e gli ospedali è altrettanto urgente dotarsi di precise norme alimentari». Anche Simon Capewell, epidemiologo dell'Università di Liverpool, si unisce al coro: «Le prove scientifiche sono sempre più chiare. Gli zuccheri raffinati aggiunti al cibo e le bevande zuccherate sono un grave rischio per la salute». E Tim Noakes, medico dello sport all'Università di Città del Capo rincara la dose: «Le bevande zuccherate sportive sono reclamizzate per aumentare le prestazioni, ma gli utenti devono capire che l'esercizio fisico non può proteggerli dalle conseguenze negative di un consumo eccessivo di zuccheri».
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