Anemia: cause, sintomi e cure
Indice
Definizione
Anemia: definizione e generalità
Si definisce anemia una condizione caratterizzata dalla diminuzione della quantità di emoglobina totale presente nell'organismo. L'emoglobina è la proteina, contenuta nei globuli rossi, che trasporta l'ossigeno ai vari tessuti dell'organismo.
Secondo la WHO vengono definite come anemia tutte le condizioni in cui il contenuto di emoglobina (Hb) nell'unità di sangue scende al di sotto di un valore soglia, considerato variabile in rapporto all'età e al sesso, e usualmente fissato, nei soggetti adulti, a:
- 13 g/dL nell'uomo
- 12 g/dL nella donna non gravida
- 11 g/dL nella gravida
Cause
Anemia: cause principali
Una carenza nutrizionale di ferro (e di vitamina B12): è questa, nel 50% dei casi, la causa più comune dell'insorgenza dell'anemia. Ad esserne colpite sono oltre 1,62 milioni di persone (il 25% della popolazione mondiale).
Una diminuzione della produzione dell'emoglobina può verificarsi nelle cellule del midollo osseo progenitrici dei globuli rossi circolanti, a causa di un aumento del fabbisogno (accrescimento, gravidanza, allattamento, invecchiamento) oppure di stati patologici (malattie genetiche, carenze di vitamina B12, di ferro o di acido folico, malattie croniche invalidanti, tumori). L'anemia può essere conseguenza anche di una maggiore "fragilità" dei globuli rossi che li rende più velocemente eliminabili da parte dell'organismo (anemie emolitiche), per cause genetiche o attivazione anomala del sistema immunitario. Infine può esservi un aumento della perdita di globuli rossi causato da un'emorragia acuta o cronica (perdite mestruali troppo abbondanti o troppo frequenti, sanguinamenti occulti causati da una lesione dell'apparato digerente o genito-urinario). In questi casi la perdita di ferro induce una riduzione dei depositi di questo minerale, essenziale per la sintesi dell'emoglobina.
Per approfondire:
Sintomi
Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:
Anemia: sintomi più comuni
Il sintomo più evidente è il pallore della cute e delle mucose, dovute all'insufficiente apporto di ossigeno ai tessuti. Altri sintomi sono: debolezza e scarsa resistenza agli sforzi, tachicardia, mal di testa persistente, respiro accelerato, vertigini e senso di stordimento. Alcune forme di anemia sono associate ad ingrossamento della milza.
Principali sintomi legati allo stato di anemia:
Pallore (ittero)
Astenia
Facilità all'affaticamento, ridotta resistenza agli sforzi, dispnea da sforzo
Ipotensione, tachicardia-extrasistoli, soffi funzionali
Riduzione della memoria, vertigini, ronzii, acufeni
Diagnosi
Anemia: come efftuare la diagnosi
L'anemia si presenta collegata a cause e patologie ematologiche o non ematologiche, con incidenza e peculiarità eziopatogenetiche diverse nei due sessi e riscontrabili in tutte le età.
Oltre alla valutazione obiettiva del medico, servono alcuni test di laboratorio. Con l'esecuzione dell'emocromo si quantifica il numero dei globuli rossi, quello di tutte le altre cellule del sangue (globuli bianchi e piastrine), l'ematocrito, la quantità dell'emoglobina totale. Altri test utili sono il dosaggio del ferro (sideremia), della transferrina e della ferritina. L'eventuale presenza di emorragie nel tratto gastrointestinale viene accertata con la ricerca del sangue occulto nelle feci. L'insieme di queste indagini permette generalmente di individuare il tipo e la causa dell'anemia.
I criteri alla base della classificazione delle anemie sono:
- morfologici
- funzionali
- patogenetici
Esami di 1° livello
- Classificazione morfologica delle anemie
- Ipocromica, microcitica (sideropenica, sideroblastica, talassemie)
- Normocromica, normocitica (sferocitosi ereditaria, emoglobinuria parossisitica notturna, aplastica, mielodistruzione, malattie croniche)
- Macrocitica (deficit di vit B12 e folati, epatopatie croniche, ipotiroidismo)
- Classificazione funzionale delle anemie
- Ipoproliferativa (danno midollare, ferro carenziale, diminuito stimolo dovuto a malattie renali, infiammatorie, metaboliche)
- Disordini maturativi: Difetto citoplasmatico (talassemia, anemia sideroblastica, anemia sideropenica); Difetto nucleare (deficit di folati, deficit di vit B12, anemia refrattaria)
- Aumentata distruzione dei GR (perdita)
- Classificazione patogenetica delle anemie
- Emopoiesi inefficiente (carenza nutrizionale, cause tossiche, aplasia)
- Eccessiva distruzione - emolitica (cause intrinseche all'emazia, cause infettive/tossiche, reazioni antigene/anticorpo
- Da perdita (post-emorragica)
- Emocromo
L'approccio iniziale parte dall'esame emocromocitometrico, che include il conteggio dei reticolociti e l'osservazione dello striscio di sangue periferico. Tutti i parametri vengono oggi ottenuti grazie all'utilizzo di emocitometri automatizzati che, in genere, forniscono il conteggio dei GR, i valori di Hb e MCV e diversi parametri derivati, detti anche indici eritrocitari, quali, ad esempio, MCH, MCHC, HTC, RDW. L'importanza del volume corpuscolare medio (MCV): questo dato, fornito dai moderni emocitometri con misura diretta e con notevole precisione, consente di distinguere fra anemie microcitiche, nelle quali la sintesi emoglobinica è ridotta per inadeguato apporto di ferro al midollo o per deficitaria/alterata sintesi della globina o dell'eme, e le altre anemie, anche carenziali, a eziologia diversa.
- Reticolociti
I reticolociti costituiscono un indice prezioso della quantità e della qualità della produzione midollare di globuli rossi e un loro aumento numerico è segno di eritropoiesi midollare efficiente e stimolata in rapporto alle richieste dell'organismo.
Esami di 2° livello
Test complementari per lo studio delle anemie *
- Sideremia (indica la concentrazione ematica di Fe)
- Transferrina (TIBC)
- Indice di saturazione della transferrina, IST (definisce la percentuale di transferrina legata al ferro rispetto alla transferrina totale)
- Ferritina (parametro che da tempo completa e, in certi casi, sostituisce la valutazione delle scorte del ferro intramidollare)
- Eritropoietina, EPO (fattore di crescita del cluster eritroide e prodotto dal rene)
- Recettore solubile della transferrina, sTfR (si ricerca nel plasma o nel siero, è una determinazione indiretta del TfR totale; costituisce un prezioso indicatore della carenza di ferro in soggetti affetti da patologie croniche quali malattie infiammatorie e da infezioni)
- Acido folico, vit B12 (utile nella valutazione, nell'inquadramento e nel follow-up terapeutico delle anemie carenziali megaloblastiche.
Cure
Anemia: cure e rimedi
Nelle anemie da carenza di ferro, la forma più comune di anemia, si deve in primo luogo rimuovere la causa di un sanguinamento o ridurre le perdite ginecologiche. Preparati farmacologici di ferro, vitamine del gruppo B o acido folico vanno assunti nelle forme di anemia dovute a carenza di questi elementi (anemie carenziali), per via orale o parenterale. Le anemie emolitiche autoimmuni richiedono la somministrazione di corticosteroidi o immunosoppressori. Il trapianto di midollo osseo può essere indicato nelle anemie aplastiche. Trasfusioni di sangue vengono usate nelle forme anemiche gravi.
Cure complementari
In campo omeopatico si suggerisce la somministrazione di Ferrum phosphoricum, Natrum muriaticum e Picricum acidum. L'agopuntura prevede applicazioni utili a migliorare l'assorbimento dei principi nutritivi. Piante medicinali largamente impiegate sono i tonici come il ginseng e l'angelica cinesi oppure quelle ricche in ferro quali tarassaco, ortica e romice gialla.
Alimentazione
Prevenire l'anemia è possibile. In assenza di condizioni morbose, la 'cura' passa principalmente attraverso un'alimentazione equilibrata. La dieta dovrebbe includere il pane arricchito con germe di grano, i cereali, il riso, alcuni tipi di verdure (patate, carote, broccoli, pomodori, ad esempio), i legumi (in particolare i fagioli secchi), carne rossa, fegato, pollame poiché il ferro di provenienza animale è di più rapido assorbimento, frutta secca (mandorle) e molluschi». È importante fare attenzione anche alle bevande.
Durante i pasti sono consigliati succhi di agrumi, ricchi di vitamina C, e integratori contenenti rame che aiutano l'organismo ad assorbire il ferro, mentre sono da evitare l'eccessivo consumo di alcool, che può interferire con la capacità di assorbire l'acido folico necessario per la produzione di globuli rossi, le bevande contenenti caffeina o anidride carbonica, antiacidi, integratori a base di calcio e tè nero.
* Tratto da "Il laboratorio in tasca. Sintomi, esami e diagnosi"
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- acido folico
- ferroso gluconato
- azatioprina
- cobamamide
- deferoxamina mesilato
- ferriprotinato
- ferriprotinato + calcio folinato
- ferroso solfato eptaidrato
- idrossicarbamide
- immunoglobulina di coniglio antitimocitaria
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