10 luglio 2013
Aggiornamenti e focus
Tumori al polmone: l’inquinamento è il killer
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Ora è ufficiale: l'inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell'aria (particolato Pm 10 e Pm 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento e attività industriali, è causa di tumori al polmone. Lo certifica uno studio europeo, pubblicato su Lancet oncology, svolto su oltre 300.000 persone residenti in nove paesi europei: più alta è la concentrazione di inquinanti nell'aria, maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone.
Si tratta del primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone che interessa un numero così elevato di persone, e fa parte del progetto europeo Escape(European study of cohortes for air pollution effects), che si propone l'obiettivo di studiare gli effetti a lungo termine dell'inquinamento atmosferico in Europa sulla salute dei cittadini. Le persone sono state reclutate negli anni '90 e sono state osservate per un periodo di circa tredici anni.
Del campione monitorato hanno sviluppato un cancro al polmone 2.095 individui. I casi di tumore sono stati poi analizzati in relazione all'esposizione all'inquinamento atmosferico nelle rispettive zone di residenza. Lo studio ha permesso di concludere che per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell'aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22 per cento.
Tale percentuale sale al 51 per cento per una particolare tipologia di tumore, l'adenocarcinoma, l'unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori.
Le attuali normative della Comunità europea stabiliscono che il particolato presente nell'aria deve mantenersi al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per i Pm 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i Pm 2.5. Questo studio, tuttavia, dimostra che anche rimanendo al di sotto di questi limiti, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l'effetto presente anche al di sotto di tali valori.
Per l'Italia ha contribuito un gruppo di ricerca dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano che ha lavorato a Torino, Roma, Varese. Dalla misurazione delle polveri sottili l'Italia è risultato essere tra i paesi europei più inquinati, infatti, in città come Torino e Roma sono stati rilevati in media rispettivamente 46 e 36 microgrammi al metro cubo di inquinanti Pm 10 in confronto a una media europea decisamente più bassa (ad esempio a Oxford 16, a Copenaghen, 17). Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi. Da solo rappresenta circa il 20 per cento di tutte le morti per tumore nel nostro Paese.
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