16 gennaio 2014
Aggiornamenti e focus
Il sexting prende piede tra gli adolescenti, e suscita preoccupazioni
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Sono sempre più numerosi i giovanissimi che non trovano nulla di male nello scambiarsi elettronicamente messaggi e immagini a sfondo sessuale, comportamento talmente diffuso tra gli adulti da aver generato un apposito neologismo: sexting (come contrazione di Sex-Texting). Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista americana Pediatrics, già durante gli anni delle scuole medie lo fa circa uno studente su cinque.
«I nostri dati suggeriscono che inviare messaggi e foto sessualmente espliciti può essere un indicatore di possibili comportamenti sessuali a rischio» spiega il pediatra Christopher Houck, autore dello studio in cui sono stati intervistati 420 studenti di 12-13 anni di cinque scuole medie pubbliche, tra quelli segnalati dai docenti per difficoltà comportamentali o emotive. Il 70 per cento circa dei ragazzi ha dichiarato di avere un proprio cellulare o smartphone, e oltre due su dieci di averlo usato per flirtare via sms o Facebook negli ultimi sei mesi, anche con messaggi e fotografie spinti.
Quando poi i ricercatori hanno indagato anche la sfera dei rapporti sessuali veri e propri hanno scoperto che vanno abbastanza di pari passo con il sexting: «Chi invia foto esplicite è più propenso a impegnarsi in comportamenti sessuali reali rispetto a chi messaggia soltanto parole» spiega il pediatra, raccomandando di fare il possibile per educare i giovani adolescenti, grandi consumatori di tecnologia mobile, sulle possibili conseguenze del sexting.
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