12 febbraio 2014
Aggiornamenti e focus
Se il bimbo è prematuro, parla con lui
Tags:
Quando un bambino nasce molto prematuro si tende a credere che lasciarlo tranquillo, nel silenzio del reparto di terapia intensiva, sia la cosa migliore. Ora però un nuovo studio americano ha scoperto che la voce dei genitori ha da subito un effetto molto positivo sulla crescita e lo sviluppo del piccolo. Le storie e le favole, insomma, aiutano a crescere bene anche quando il significato delle parole non può essere compreso, e il messaggio passa solo attraverso la familiarità con le voci che erano già percepibili - seppure ovattate - nelle ultime fasi dello sviluppo fetale.
Se si pensa che chi nasce prematuro ha spesso un ritardo più o meno marcato nello sviluppo del linguaggio e delle facoltà intellettive, la notizia acquista un significato particolare: «I genitori hanno il potere di fare la differenza nello sviluppo del proprio figlio e nel successo scolastico» spiega la pediatra Betty Vohr, della Brown university di Providence, che ha diretto lo studio pubblicato su Pediatrics.
«Basta coinvolgerlo con canzoni, giochi e storielle; mentre si guida la macchina e durante i pasti, ma anche nel periodo trascorso in terapia intensiva. «Il cervello è un computer meraviglioso, che acquista potenza con la stimolazione».
Se fino a oggi si tendeva a credere che ai neonati prematuri durante il giorno bastassero le cure di medici e infermiere, d'ora in poi è bene considerare che anche la parola - meglio se di mamma e papà - fornisce al piccolo nuove risorse per crescere al meglio. I fortunati cresciuti interagendo spesso con gli adulti - con dialoghi in cui si alternano versetti incoerenti e frasi di senso compiuto - già all'età di sette mesi mostrano un deciso miglioramento delle capacità espressive e intellettive.
Salute oggi:
- Notizie e aggiornamenti
- Libri e pubblicazioni
- Dalle aziende
- Appunti di salute
- Nutrire la salute
- Aperi-libri
- Allenati con noi
...e inoltre su Dica33: