I post dei genitori possono danneggiare i figli

22 novembre 2016
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I post dei genitori possono danneggiare i figli



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Negli Stati Uniti, il 92 per cento dei bambini di due anni è presente in rete e circa un terzo dei piccoli fa la propria apparizione sui social network entro 24 ore dalla nascita. Sono solo alcuni dei dati recentemente presentati al congresso annuale della American academy of pediatrics di San Francisco da Bahareh Keith, pediatra allo University of Florida college of medicine, di Gainesville (Usa).

Si tratta di dati che fanno riflettere perché, stando a quanto sostengono Keith e colleghi, tutto ciò che viene pubblicato in internet dai genitori può avere ripercussioni sui figli, immediatamente oppure anche a distanza di anni. «È una situazione del tutto nuova» afferma l'autrice che poi aggiunge: «I nostri genitori potevano metterci in imbarazzo mostrando vecchi album di foto, ma oggi i genitori possono lasciare un'impronta digitale permanente in rete». E questa impronta rischia di avere ripercussioni anche importanti sui piccoli e non solo dal punto di vista psicologico. «Far sapere a tutti dov'è il proprio figlio o i problemi che lui/lei ha, non solo è una violazione della privacy del bambino, ma fornisce anche informazioni ai ladri di identità e persino ai pedofili» spiegano i ricercatori statunitensi che hanno preparato qualche consiglio per i genitori dell'era social.

La regola base è senza dubbio fermarsi un attimo a riflettere prima di pubblicare informazioni che riguardano i propri figli, ricordandosi sempre che limitare la condivisione agli amici non è una strategiaefficace per evitare che i dati viaggino lontano sulla rete.
E ancora: evitare di pubblicare il luogo dove si trova il bambino, non postare mai immagini dei piccolisenza vestiti, chiedere ai figli più grandi il permesso di pubblicare foto o messaggi che li riguardano, e via di questo passo in una lista che, nella maggior parte dei casi, è basata sul buon senso.

«Con questo non vogliamo spaventare i genitori, né dire loro di non pubblicare foto o informazioni sui figli» dice Keith che poi conclude: «L'importante è pubblicare in modo attento ed essere consapevoli delle possibili conseguenze del proprio gesto».



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