06 aprile 2017
Aggiornamenti e focus
Pressione alta: solo un iperteso su 5 segue la terapia
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Solo un paziente su cinque assume le terapie per l'ipertensione secondo le indicazioni del medico, mentre uno su 5 non ne assume affatto, nonostante le prescrizioni. Sono questi i dati emersi da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Hypertension dal gruppo di ricerca guidato da Peter Blankestijn, professore di nefrologia e ipertensione allo University medical center di Utrecht, in Olanda.
«Lo scopo della nostra ricerca non aveva nulla a che fare con l'aderenza alla terapia» spiega l'autore, che assieme ai colleghi ha portato a termine lo studio per confrontare l'efficacia di due diversi trattamenti per l'ipertensione: la terapia farmacologica e la cosiddetta denervazione renale. «La denervazione renale è un intervento nel quale, attraverso onde radio, vengono interrotti alcuni collegamenti nervosi tra cervello e reni, per ridurre l'ipertensione resistente, quella che risponde male al trattamento basato sui soli farmaci» dice Blankestijnche nello studio ha coinvolto 139 pazienti: 95 sottoposti a denervazione e 44 a terapia farmacologica. Al termine dello studio non sono emerse particolari differenze nella riduzione della pressione sanguigna tra i due gruppi, ma è stato osservato un problema importante di aderenza alla terapia.
«Molti casi di ipertensione resistente sono in realtà casi di mancata aderenza alla terapia, che rendono difficile per il medico arrivare a una diagnosi corretta» afferma l'autore, che poi aggiunge: «Seguire le prescrizioni del medico potrebbe riportare i valori di pressione nella norma nella maggior parte delle persone ipertese, senza il bisogno di sottoporsi a interventi più pesanti e costosi». Come ricordano in conclusione gli autori, le opzioni di trattamento farmacologico oggi non mancano: per qualunque problema o dubbio sulla terapia prescritta la cosa migliore da fare è parlare con il proprio medico che saprà trovare la soluzione più adatta al caso specifico.
Fonte: Hypertension. 2017. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.116.08818
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«Lo scopo della nostra ricerca non aveva nulla a che fare con l'aderenza alla terapia» spiega l'autore, che assieme ai colleghi ha portato a termine lo studio per confrontare l'efficacia di due diversi trattamenti per l'ipertensione: la terapia farmacologica e la cosiddetta denervazione renale. «La denervazione renale è un intervento nel quale, attraverso onde radio, vengono interrotti alcuni collegamenti nervosi tra cervello e reni, per ridurre l'ipertensione resistente, quella che risponde male al trattamento basato sui soli farmaci» dice Blankestijnche nello studio ha coinvolto 139 pazienti: 95 sottoposti a denervazione e 44 a terapia farmacologica. Al termine dello studio non sono emerse particolari differenze nella riduzione della pressione sanguigna tra i due gruppi, ma è stato osservato un problema importante di aderenza alla terapia.
«Molti casi di ipertensione resistente sono in realtà casi di mancata aderenza alla terapia, che rendono difficile per il medico arrivare a una diagnosi corretta» afferma l'autore, che poi aggiunge: «Seguire le prescrizioni del medico potrebbe riportare i valori di pressione nella norma nella maggior parte delle persone ipertese, senza il bisogno di sottoporsi a interventi più pesanti e costosi». Come ricordano in conclusione gli autori, le opzioni di trattamento farmacologico oggi non mancano: per qualunque problema o dubbio sulla terapia prescritta la cosa migliore da fare è parlare con il proprio medico che saprà trovare la soluzione più adatta al caso specifico.
Fonte: Hypertension. 2017. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.116.08818
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