11 giugno 2004
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
Come attuare la fluoroprofilassi
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La fluoroprofilassi attuata per via sistemica, cioè con farmaci da assumere per via orale, è probabilmente il mezzo più efficace per prevenire la carie. Iniziata durante la fase prenatale, e proseguita per tutta letà evolutiva, è in grado di conferire alla dentatura da latte e a quella definitiva uno smalto più resistente. La fluoroprofilassi viene oggi condotta con schemi e dosaggi che pongono al riparo dal rischio della fluorosi (decolorazione del dente dovuta a eccesso di fluoro) ma nel contempo assicurano un apporto adeguato del minerale.
Perchè un supplemento di fluoro
In natura il fluoro è presente in quantità variabili nellacqua, anche quella trattata che giunge nelle case attraverso gli acquedotti. Non è invece molto rappresentato negli alimenti, in particolare in quelli che entrano nella dieta dei bambini più piccoli. Buone fonti alimentari sono il the, infatti, e il pesce azzurro (sgombri, sardine) che però di norma non viene dato ai bambini se non dopo i 5-6 anni visto il suo elevato contenuto di grassi. Di conseguenza, lunica fonte di una qualche importanza resta lacqua. In Italia, però, il contenuto in fluoro delle acque potabili è mediamente basso e, in più, oggi si è ormai diffuso limpiego di acque minerali che, soprattutto quelle usate di preferenza per i bambini, non hanno un elevato contenuto in fluoro. Nel caso delle acque minerali è stata stilata una classificazione in base al contenuto del minerale che prevede quattro classi:
Cè da tenere presente che comunque il consumo di acqua può al massimo soddisfare parzialmente il fabbisogno di minerale (dal 30 al 70%) e soltanto se lacqua consumata contiene almeno un 1 mg di fluoro per litro si ha leffetto protettivo senza necessità di altro apporto. Di qui la necessità di ricorrere alla somministrazione del minerale con apposite preparazioni. Lo schema oggi adottato in tutto il mondo prevede i seguenti dosaggi:
Per evitare sovradosaggi il pediatra deve eventualmente tenere presente il contenuto di fluoro dellacqua potabile o di quella minerale normalmente consumata dal bambino. E poi buona norma, dai 2 ai 4 anni di età, evitare luso di dentifrici al fluoro. Infatti il bambino è ancora troppo piccolo per aver imparato a non inghiottire il dentifricio durante ligiene orale, quindi è meglio evitare che le due fonti si sommino; dopo i quattro anni normalmente il bambino smette di deglutire in modo ''automatico'' e, soprattutto, sa sputare, ragion per cui si possono senzaltro usare dentifrici al fluoro senza timore di sovradosaggi.
Nella fluoroprofilassi, però, la costanza è indispensabile: assumere solo saltuariamente i supplementi di minerale riduce di gran lunga lefficacia, soprattutto nei primi anni di vita. Se è vero che viene indicato il 12° anno di età come termine per la fluoroprofilassi, questo non significa che proseguirla anche in età adulta presenti controindicazioni. Escreto nella saliva, il fluoro assunto per via sistemica raggiunge dallesterno lo smalto contribuendo alla sua mineralizzazione.
Fonti
Consensus Conference Stato dellarte sulla fluoroprofilassi, con focalizzazione sulla fluoroprofilassi sistemica. Milano, 6 Marzo 2003
In evidenza:
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Perchè un supplemento di fluoro
In natura il fluoro è presente in quantità variabili nellacqua, anche quella trattata che giunge nelle case attraverso gli acquedotti. Non è invece molto rappresentato negli alimenti, in particolare in quelli che entrano nella dieta dei bambini più piccoli. Buone fonti alimentari sono il the, infatti, e il pesce azzurro (sgombri, sardine) che però di norma non viene dato ai bambini se non dopo i 5-6 anni visto il suo elevato contenuto di grassi. Di conseguenza, lunica fonte di una qualche importanza resta lacqua. In Italia, però, il contenuto in fluoro delle acque potabili è mediamente basso e, in più, oggi si è ormai diffuso limpiego di acque minerali che, soprattutto quelle usate di preferenza per i bambini, non hanno un elevato contenuto in fluoro. Nel caso delle acque minerali è stata stilata una classificazione in base al contenuto del minerale che prevede quattro classi:
- Gruppo 1 Contenuto di fluoro non indicato (per esempio Stella Alpina, Evian, Perrier, Fonte Alba)
- Gruppo 2a Con tracce di fluoro (per esempio San Benedetto, Vera, Levissima)
- Gruppo 2b Contenuto inferiore a 0,3 mg/litro (per esempio, Fiuggi, Primula, Lora Recoaro, Rocchetta, Panna)
- Gruppo 3 Contenuto da 0,3 mg/litro a 0,7 mg/litro (per esempio Ferrarelle, Boario, Pracastello, Levico, San Pellegrino)
- Gruppo 4 contenuto superiore a 0,7 mg/litro (per esempio Uliveto, San Paolo, Acqua di Lepe)
Cè da tenere presente che comunque il consumo di acqua può al massimo soddisfare parzialmente il fabbisogno di minerale (dal 30 al 70%) e soltanto se lacqua consumata contiene almeno un 1 mg di fluoro per litro si ha leffetto protettivo senza necessità di altro apporto. Di qui la necessità di ricorrere alla somministrazione del minerale con apposite preparazioni. Lo schema oggi adottato in tutto il mondo prevede i seguenti dosaggi:
- da due settimane a 2 anni: una compressa da 0,25 mg al giorno o lequivalente in gocce
- da 2 a 4 anni: una compressa da 0,50 mg
- da 4 a 12 anni: una compressa da 1 mg
Per evitare sovradosaggi il pediatra deve eventualmente tenere presente il contenuto di fluoro dellacqua potabile o di quella minerale normalmente consumata dal bambino. E poi buona norma, dai 2 ai 4 anni di età, evitare luso di dentifrici al fluoro. Infatti il bambino è ancora troppo piccolo per aver imparato a non inghiottire il dentifricio durante ligiene orale, quindi è meglio evitare che le due fonti si sommino; dopo i quattro anni normalmente il bambino smette di deglutire in modo ''automatico'' e, soprattutto, sa sputare, ragion per cui si possono senzaltro usare dentifrici al fluoro senza timore di sovradosaggi.
Nella fluoroprofilassi, però, la costanza è indispensabile: assumere solo saltuariamente i supplementi di minerale riduce di gran lunga lefficacia, soprattutto nei primi anni di vita. Se è vero che viene indicato il 12° anno di età come termine per la fluoroprofilassi, questo non significa che proseguirla anche in età adulta presenti controindicazioni. Escreto nella saliva, il fluoro assunto per via sistemica raggiunge dallesterno lo smalto contribuendo alla sua mineralizzazione.
Fonti
Consensus Conference Stato dellarte sulla fluoroprofilassi, con focalizzazione sulla fluoroprofilassi sistemica. Milano, 6 Marzo 2003
In evidenza:
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